La nuova amministrazione comunale non si è distinta molto, in questi primi mesi, da chi l’ha preceduta in termini di efficienza e di scelte di governo. Ne sono esempi lampanti la mancata pulizia delle strade che ha colpito i turisti in visita nella nostra città, il caos dei parcheggi, le nomine, al momento, di consulenti esterni per ottomila euro al mese (netti!) e i ritardi nella scelta dei dirigenti. A questi fatti, che già da soli bastano per dare un’opinione negativa delle scelte operate fino ad oggi, se n’è aggiunto un altro che è senza dubbio indicativo dello stile di questa amministrazione: l’alienazione (D.G.C. n. 217/2014), in linea con quanto deciso dall’ex sindaco Di Brino, della vecchia sede dell’Istituto Nautico e della Scuola media “A. Schweitzer” che potranno essere vendute a privati per un importo di oltre 11mila euro, utilizzabili per contribuire a finanziare la realizzazione di un nuovo polo scolastico. Tra le altre cose, il fatto che la valutazione del valore di oltre 11 milioni di euro non l’abbiamo avuta nè da Di Brino nè tantomeno da Sbrocca, sembra essere un particolare trascurabile. La sede del Nautico è una struttura che “grida vendetta”. Ma soprattutto è inimmaginabile che, mentre dall’Europa arrivano direttive per la riqualificazione urbana con un chiaro stop al consumo di suolo, a Termoli invece si pensi di radere al suolo la storia della città per costruire un polo scolastico che andrebbe ad alimentare i problemi già gravi dei cittadini quali traffico, viabilità, parcheggi ed altro.
Tutto lascia presagire che i privati che acquisteranno i due immobili ne faranno degli appartamenti andando a cementificare una zona che è già ad alta densità urbana e con pochi servizi (come gran parte della città del resto). Credo fermamente, invece, che quegli stabili andrebbero restituiti alla città o rendendoli nuovamente idonei per ospitare le scuole o attraverso la realizzazione di un centro polifunzionale in cui ragazzi, giovani e adulti possano incontrarsi per momenti di confronto, per attività culturali, ludiche, teatrali e per tutte quelle forme di socializzazione che nella nostra città non trovano spazi adeguati. Penso ad un parco tematico della scienza o del mare o comunque al fatto che le strutture debbano rimanere proprietà della comunità.Del resto, se non ricordo male, in campagna elettorale il sindaco Sbrocca si era impegnato a creare in ogni quartiere dei luoghi di aggregazione. Bene, alla prima occasione utile, torna sui suoi passi, mette da parte quanto promesso e si dedica ad un’attività, l’alienazione dei due stabili, che non farà che consegnare la nostra città a chi pensa al profitto e non al bene di tutti.
La cultura, e con essa la scuola che è il luogo principe della conoscenza e della trasmissione dei saperi, viene messa da parte: da cavallo di battaglia della campagna elettorale diventa qualcosa di monetizzabile come dimostra questa triste vicenda e, con essa, la soppressione di un’intera sezione della Scuola dell’Infanzia e del Nido di via Montecarlo.
La giunta Sbrocca al momento opera in “continuum” con la passata amministrazione e questo è visibile soprattutto nella grandi scelte che riguardano la vita della città. Auspicavo un cambio di passo che, purtroppo, al momento non si rileva come dimostra anche il fatto, ad esempio, che il prossimo consiglio comunale verrà convocato su richiesta di tutti i membri dell’attuale minoranza in mancanza di una convocazione da parte del Presidente del Consiglio nonostante le importanti questioni da porre all’ordine del giorno. Prima fra tutte, la questione del restyling del Corso nazionale per la quale auspichiamo il cambio di passo tanto proclamato con delle scelte che partano dal coniugare le necessità dei cittadini con quelle dei commercianti, la vivibilità con la funzionalità.