Volley/ EnergyTime Spike Devils, arrivano Margutti e Domizi

«Un gusto classico, come ad esempio quello al pistacchio». In quella che sarà la prima stagione nell’A3 Credem Banca per i ‘diavoletti’, il nuovo innesto degli EnergyTime Spike Devils Campobasso Pietro Margutti vive l’estate lontano dai Palasport supportando la madre in gelateria e così, restando dentro la metafora, diventa per certi versi ‘prioritaria’ la domanda sulla sensazione gustativa del suo raggiungere il Molise ed il club rossoblù. «Che del resto – aggiunge – è un gusto che non si smentisce». E categorico, per certi versi, è anche il percorso parallelo di un laterale che, a fronte della sua giovanissima età (poco più di ventisei anni), sarà alla decima stagione in successione tra A2 ed A3 (la settima consecutiva nel terzo torneo nazionale sotto rete). Quella molisana – nel corso della sua carriera che lo ha visto anche tra 2015 e 2017 tra gli elementi del Club Italia – sarà la sua seconda avventura stagionale al di sotto del Tevere e l’avvicinamento è di quelli in grado di dare ulteriore carica ai sostenitori rossoblù.

«L’ultima stagione a Fano nel complesso è stata molto positva – spiega – ma il mio obiettivo era quello di poter avere più continuità di gioco e così ho accettato con grande entusiasmo la proposta di Campobasso che, sin da subito, ha collimato con le mie idee. Ho intravisto un club che ha puntato forte su di me animato dalla volontà di darmi spazio con l’opportunità di mettermi maggiormente in mostra, soprattutto nelle fasi intricate delle contese».

E – nel girone Blu in arrivo – ce ne saranno non pochi, scenario ben chiaro a Margutti anche per quella che è stata la sua ultima stagione.

«Sicuramente, così come è stato nell’annata 2023/24, questo raggruppamento si annuncia dal tasso tecnico molto elevato e con un equilibrio che si annuncia serrato. Nell’ultima stagione una vittoria ti poteva issare sino al secondo posto, una sconfitta farti sprofondare sino al quinto, sinonimo di come il divario tra le squadre è assolutamente marginale, situazione che credo si rivivrà in questo campionato. Organici alla mano, tre squadre paiono spiccare, ma una situazione è quella dei nominativi, ben altra il gioco in campo».

A proposito di rettangolo di gioco, Margutti parla di se stesso come di un laterale di «equilibrio. Provo a farmi rispettare sia in seconda linea (a servizio, ma anche in ricezione, che è un po’ il mio fondamentale prioritario, ed in difesa), ma anche a rete, cercando soddisfazioni in attacco per dare il più ampio contributo alla causa». Aspetti, per certi versi, portato di una genetica tutta pallavolistica a partire da papà Stefano, schiacciatore a Ravenna, ma anche con la maglia azzurra.

«Nella mia famiglia il volley ha avuto sempre un ruolo preminente perché anche mia madre e mia sorella sono state protagoniste in questa disciplina. Ho ben presente la mia immagine da bambino a Ravenna a seguire le gare di mio padre, ma i miei genitori mi hanno sempre lasciato libero di portare avanti le mie scelte, nello sport, ma non solo. Probabilmente per le genetica, sin da piccolo dopo aver provato diversi sport, la pallavolo mi era particolarmente familiare in tutti i suoi aspetti. Questa passione, poi, col tempo, è divenuta una costante del mio percorso tant’è che questa stessa categoria mi è particolarmente familiare».

Agonista a tutto tondo, Margutti è ben lieto di proiettarsi nell’atmosfera campobassana dei tanti tifosi a seguito del gruppo.

«Amo giocare con la presenza della gente al seguito, mi piace vedere le persone sugli spalti anche durante gli allenamenti perché ti spingono a dare quel qualcosa in più. Penso all’ultima stagione con Fano dove, eccezion fatta per il match di finale di Coppa Italia contro Palmi ci siamo sempre imposti tra le mura amiche perché, in una piazza particolarmente esigente, la vicinanza ed il calore del pubblico hanno reso l’impianto un fortino. E mi auguro sia lo stesso a Campobasso. So che c’è gran seguito e questo mi riempie di gioia oltre che voglia di far bene».

«Senz’altro – prosegue Margutti – arrivare da una stagione che ha regalato il triplete fa sì che l’attesa sarà ancora più ampio, ma, considerando anche la nuova categoria ed i mutamenti in un gruppo con tanti elementi di categoria, ma comunque dall’età media molto giovane, anche la pazienza sarà determinante. Ci sarà la possibilità di crescita durante la stagione ed occorrerà avere serenità perché, in un percorso, ci possono essere delle difficoltà, come avvenuto anche a Fano dove sono stati cambiati due opposti e lo stesso trainer nel corso della stagione. L’importante è uscire dalle secche nel modo migliore perché quella è la chiave per riuscire ad ottenere i risultati».

Quei traguardi che il nuovo laterale rossoblù si augura possano arrivare dai playoff: «Che significherebbe raggiungimento della salvezza. Da parte mia – chiosa – cercherò di dare il massimo di me stesso perché solo questo può ripagare degli sforzi fatti».

Società a Bologna – Intanto, per le fasi di chiusura del volley mercato, il patron rossoblù Marco Pulitano ed il direttore generale Gennaro Niro saranno a Bologna nel quartier generale voluto dalla Lega ed assisteranno domani (giovedì 18 luglio) alla cerimonia di ufficializzazione dei calendari.

Confetti rossoblù – In terra felsinea festa doppia per lo stesso Gennaro Niro che, nella giornata di ieri (mercoledì 16 luglio) ha conseguito un nuovo titolo accademico dopo quello di dottore in economia aziendale, conseguendo – peraltro col massimo dei voti – la laurea magistrale in management dello sport dopo aver discusso una tesi in metodi di valutazione delle attività motorie e sportive dal titolo ‘Scouting e valutazione delle performance nella pallavolo d’élite’ con relatore il professor Stefano Moffa.

Ad un solo esame dalla laurea in design (l’alloro potrà arrivare proprio nella sua stagione nel capoluogo di regione), è pronto a creare – coi compagni di squadra – scenari importanti nella nuova pagina bianca legata all’avventura in A3 per gli EnergyTime Spike Devils Campobasso. Il centrale maceratese Tommaso Fabi è pronto ad essere uno dei fattori del sei più uno dei diavoletti in quello che sarà il torneo di esordio dei rossoblù nella terza serie nazionale sotto rete. Ventottenne di 200 centimetri cresciuto nel vivaio della Lube (Macerata all’epoca, Civitanova ora), il posto tre marchigiano è reduce da ben quattro stagioni con l’Impavida Ortona (tre delle quali in A2 ed una con promozione dall’A3) ed ha avuto esperienze in A2 con Brescia, Lagonegro e Tuscania ed una in A3 con il Motta di Livenza. Quella molisana, così, sarà la sua terza stagione in A3 e, probabilmente, per certi versi il Molise era un po’ nel suo destino avendo avuto – nelle sue stagioni ortonesi – il regista vastese Antonio Del Fra (un punto fermo nelle ultime due stagioni dei campobassani), nonché il centrale agnonese Stefano Patriarca e l’opposto isernino Andrea Santangelo.

«Mi sono trovato bene con tutti loro e, prima di decidere di venire in Molise, ho parlato con Antonio e mi ha dato ancora più carica nel decidere questa destinazione. Una volta scelto, ho avuto modo di confrontarmi sia con Stefano che con Andrea ed entrambi mi hanno parlato molto bene della realtà di Campobasso, che, peraltro, avevo avuto modo di conoscere di persona anche durante i playoff di serie B».

«Peraltro – ricorda Fabi – lo scorso anno ho avuto modo di affrontare gli Spike Devils in amichevole e sin da allora ho avuto delle sensazioni notevoli. Poi, durante l’off season, il fatto di trovare una squadra che volesse con forza investire su di me mi ha anche fatto rifiutare diverse proposte di A2 che mi erano arrivate».

Tornando sul finale della scorsa stagione per i rossoblù, nella mente il nuovo centrale dei campobassani ha delle immagini ben precise: «Il tanto pubblico sugli spalti e la cerica ed il tifo di patron Pulitano dalla panchina. Un ambiente unico, insomma, ed io che vivo questo sport con entusiasmo ne ho ricevuto una carica unica tant’è che poi non ci ho pensato più di tanto dopo che mi è arrivata la loro proposta». Per certi versi, per Fabi – proprio dalla casa madre Lube (società titolare del suo cartellino, ndr) – era arrivata anche l’opportunità di potersi proiettare sulla Superlega, ma alla fine l’opzione Campobasso è quella della sua attualità pallavolistica.

«Finito il campionato ad Ortona, mi sono allenato in casa Lube e ne ho ricavato tanto entusiasmo, complici anche dei bei avvenimenti nella mia vita personale. La pallavolo è uno sport di squadra – spiega – dove ogni elemento è funzionale al progetto. Personalmente, io mi vedo e voglio stare tanto in campo così da riuscire a continuare a crescere sia per me che per la gente di Campobasso perché l’obiettivo con cui mi approssimo alla stagione che verrà è quello di poter essere tra i primi cinque ‘posti tre’ della categoria».

Del resto, l’entusiasmo accompagna ogni pensiero di Fabi. «Per come è in fase di composizione la squadra potremo contare su due buoni ricettori ed anche Piazza è un regista che gioca molto con i centrali. Io ritengo, in generale, che per le qualità che potremo esprimere l’obiettivo salvezza possa essere solo un primo traguardo per poi cercare di fare anche qualcosa di meglio». Con certezza, occorrerà prestare attenzione anche perché il girone Blu dell’A3 si annuncia di una qualità non indifferente.

«C’è una disparità abissale tra i due raggruppamenti – concorda Fabi – e lo si è visto anche nelle ultime stagioni che hanno consegnato l’A2 alle squadre provenienti dalla poule centromeridionale. Con certezza, durante la prima fase avremo delle gare molto difficili e se riusciremo a far bene in questo raggruppamento potremo proiettarci al meglio sul resto del percorso».

In un girone in cui anche l’ambiente avrà un suo peso, il sostegno del pubblico rossoblù avrà un suo peso. «Il tifo non a caso è il settimo elemento in campo – riconosce il centrale marchigiano – e a Campobasso c’è grande carica per i risultati dell’ultima stagione. La volontà è quella di cavalcare quest’onda e farlo con grande carica. Ovviamente un entusiasmo figlio di simili risultati è un’arma a doppio taglio perché il pubblico ha negli occhi i trionfi recenti, ma sono certo che sapremo dare loro le giuste gioie» Creando – e non potrebbe essere diversamente per un quasi designer – quelle linee in grado di condurre verso l’alto tutto l’ambiente (società e sostenitori) rossoblù.

SPIKE DEVILS UFFICIO COMUNICAZIONE

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