Progetto “Mettiamoci in gioco” 2016: 18 le amministrazioni comunali che hanno finanziato il progetto

E’ ripartito il progetto “Mettiamoci in gioco” promosso dal CONI Molise – Delegazione di Campobasso, nell’ambito delle iniziative finalizzate alla promozione dello sport a scuola ed in particolare alla divulgazione della pratica ludico-motoria nelle scuole dell’infanzia dei comuni della provincia di Campobasso. Per la realizzazione del Progetto, il CONI ha coinvolto i Sindaci dei Comuni a sostegno dell’iniziativa, al fine di garantire agli alunni delle scuole dell’infanzia l’opportunità di intraprendere un percorso che permetta ai bambini di crescere e formarsi una personalità la più evoluta possibile.

Sono 18 le amministrazioni comunali che hanno finanziato il progetto che si attua in due fasi: la prima si è svolta nel periodo febbraio-giugno e la seconda da settembre a dicembre. Grazie alla sensibilità dimostrata e all’impegno assunto dai Sindaci, partecipano le scuole dell’infanzia di: Bonefro, Castropignano, Colletorto, Fossalto, Guglionesi, Guardiaregia, Jelsi, Macchia Valfortore, Mafalda, Matrice, Montagano, Oratino, Ripalimosani, Salcito, San Giuliano di Puglia, Sant’Elia a Pianisi, Tavenna e Trivento.

L’iniziativa, al suo secondo anno di attuazione, ha più che raddoppiato i numeri della prima edizione e ad oggi coinvolge 30 sezioni per un totale di 600 alunni di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, che vanno ad aggiungersi alle 42 sezioni e ai 900 alunni dell’analogo progetto Mio Amico Sport che si svolge da ormai nove anni nelle scuole dell’infanzia della città di Campobasso.

“Mettiamoci in gioco” prevede un percorso psico-motorio, condotto da un esperto individuato dal CONI, laureato in scienze motorie e con competenze specifiche riguardo alla scuola dell’infanzia, basato su un programma di educazione al movimento attraverso il gioco con l’obiettivo di creare le condizioni ottimali allo sviluppo psico-fisico del bambino caratterizzato, fin dai primi anni di vita, da esperienze ludico-motorie che consentono, attraverso l’acquisizione degli schemi motori di base, di interiorizzare i fondamentali riferimenti spazio-temporali, di acquisire autonomia e stabilire relazioni attraverso il movimento ed il gioco.

Uno stile di vita attivo può risultare difficile nella maturità ma si può perseguire in maniera naturale ed efficace se condotto fin dalla scuola dell’infanzia.

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