La tre giorni molisana della Nazionale di tchoukball sembrerebbe aver dato i suoi frutti. Tra le tappe di Portocannone e di Termoli, infatti, sono state diverse le persone, tra disabili e non, che hanno voluto provare questa nuova disciplina sportiva che la Nazionale italiana sta portando in lungo e in largo per il Paese per tentare di far nascere nuovi sodalizi sportivi per poter dar vita al primo campionato italiano di “Wheelchair TchoukBall”, progetto ideato e realizzato in Italia e che, pian piano, si sta allargando al resto d’Europa.
Ad ospitare gli azzurri la società della Fly Sport Inail Molise che ha dato la sua piena disponibilità a promuovere il tchoukball in Molise. “L’intenzione di allargare l’offerta sportiva-formativa della nostra società – ha detto il capitano Giuseppe Maurizio – c’è ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, come si suol dire. Il progetto è valido e molto interessante ma abbiamo la necessità di riunire il direttivo dirigenziale della Fly Sport per verificare realmente le possibilità di creare una nuova squadra. La cosa che ci ha fatto piacere è che in questi tre giorni sono venuti in palestra anche persone normodotate che hanno voluto provare a giocare a tchoukball. Da parte nostra siamo pronti ad offrire tutta la nostra collaborazione, per la costituzione di un team vedremo”. Data la posizione privilegiata della città di Termoli la Fly Sport potrebbe allargare il suo raggio di azione promozionale anche ai vicini paesi delle confinanti Puglia e Abruzzo in modo tale da creare una compagine più variegata possibile. In tal senso va visto il “regalo” della Nazionale di tchoukball alla Fly Sport Inail Molise: gli azzurri hanno lasciato al PalaSabetta due pannelli di rimbalzo per iniziare, quantomeno, a programmare qualche allenamento. Da quanto si è potuto vedere nell’ultimo allenamento di questa mattina svolto al PalaSabetta l’entusiasmo e la voglia di mettersi nuovamente in gioco non manca. Se son rose fioriranno.
Il progetto disabilità motoria
Il progetto disabilità motoria si sviluppa in due ambiti principali. Il primo riguarda l’inserimento del wheelchair tchoukball tra le discipline sportive incluse nei programmi riabilitativi dei soggetti mielolesi ricoverati nelle Unità Spinali. I motivi che ci hanno spinto ad intraprendere questo progetto nascono dal riconoscimento all’interno del tchoukball di interessanti caratteristiche che ben si adattano agli obiettivi proposti dalla sport-terapia:
1. Miglioramento delle abilità motorie (controllo del tronco, destrezza utilizzo della carrozzina e coordinazione oculo-manuale)
2. Rinforzo della muscolatura degli arti superiori
3. Riequilibrare le funzioni cardio-respiratorie e metaboliche
4. Favorire l’aggregazione e i rapporti sociali
5. Favorire la realizzazione di nuove esperienze
In particolare, l’utilizzo di una palla facilmente maneggiabile, l’assenza del palleggio e la posizione dei pannelli (le porte del tchoukball) ad altezza giocatore rappresentano, soprattutto durante le fasi di avviamento alla pratica sportiva, delle interessanti facilitazioni. Inoltre l’assenza del contatto fisico e l’impossibilità di rubare palla all’avversario, riducendo al minimo la probabilità di contrasti e quindi di trauma da gioco, eliminano indirettamente la paura di farsi male che spesso rappresenta un importante ostacolo emotivo alla pratica di uno sport di squadra. Questa disciplina, quindi, racchiude le caratteristiche tipiche degli sport individuali e di squadra favorendo la socializzazione e condivisione di esperienze e difficoltà, altro obiettivo fondamentale della sport-terapia. Il secondo ambito di sviluppo del wheelchair tchoukball è rappresentato dal progetto che ha come obiettivo quello di garantire la possibilità di praticare questo sport anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero. A tal proposito la federazione, sempre in collaborazione con l’AUS Niguarda ha organizzato una serie di incontri dimostrativi aperti a tutti gli iscritti all’associazione e da quest’anno un corso di avviamento allo sport ottenendo un ottimo riscontro in fatto di partecipazione. Inoltre, anche grazie all’appoggio del CIP Lombardia la nostra federazione ha potuto partecipare a diverse iniziative, con lo scopo di promuovere la diffusione della disciplina.
Il Wheelchair TchoukBall
A una partita di wheelchair tchoukball partecipano due squadre composte da 6 giocatori sparsi su un terreno rettangolare di 14 x 28 metri. Due appositi pannelli di rimbalzo sono situati ad ogni estremità del campo da gioco. Davanti ai due pannelli vi sono due semicerchi, il primo di 2 metri di raggio che delimita una “area vietata” e il secondo di 3 metri che delimita una zona di campo compresa tra il terreno di gioco detto e l’area vietata, denominata “area di attacco/difesa”. Il gioco del tchoukball prevede l’esistenza di squadre miste composte da uomini e donne. Obiettivo del gioco è quello di realizzare il “punto”, per fare questo il giocatore in possesso di palla deve tirare quest’ultima contro il pannello e far sì che dopo il rimbalzo essa cada nel terreno di gioco al di fuori delle due “aree vietate” (se dopo il rimbalzo la palla cade all’interno di una delle 2 aree vietate o all’esterno del campo, viene assegnato un punto alla squadra avversaria “punto regalato”). La palla deve necessariamente lasciare la mano del giocatore in attacco prima che questo oltrepassi la linea che delimita l'”area vietata”, in caso contrario verrà assegnato un fallo “invasione” a favore della squadra avversaria. I giocatori della squadra che al momento si trova a difendere devono cercare di intercettare la palla dopo il rimbalzo al pannello, prima che questa tocchi terra. Se la palla viene intercettata, il gioco prosegue e la squadra che ha difeso diventa quella che attacca; se invece la palla cade nel terreno di gioco viene assegnato un punto alla squadra che ha attaccato e un giocatore della squadra che ha subito il punto rimetterà la palla in gioco partendo da fondo campo, dal lato dove è stato realizzato il punto. Peculiarità del tchoukball è che le squadre possono attaccare e quindi difendere su entrambi i pannelli. La squadra in possesso di palla dispone di un massimo di tre passaggi (escluso il passaggio di rimessa in gioco definito anche “passaggio 0”) prima di effettuare l’attacco. Durante i passaggi la palla può effettuare un solo rimbalzo a terra. Non esiste il palleggio della palla. Agli avversari non è concesso interferire con l’azione della squadra in possesso palla, intercettando i passaggi o facendo ostruzione, possono unicamente schierarsi in difesa pronti a ricevere il rimbalzo dal pannello. Alla fine del tempo regolamentare, vince la squadra che ha ottenuto il maggior numero di punti. Prima della gara è spesso necessario adeguare le regole in funzione del numero dei giocatori, della loro preparazione, del livello di lesione midollare e delle dimensioni del terreno a disposizione. La flessibilità del tchoukball lo rende uno sport accessibile a tutti, permettendo una grande libertà d’azione. Sull’incontro di goalball, invece, giuseppe vitale de “I guerrieri della luce” ha dichiarato che “Restiamo comunque soddisfatti del risultato perché abbiamo potuto confrontarci con i nostri avversari a viso aperto dando vita a un match di altissimo livello e il secondo posto in assoluto è il giusto premio per tanti sforzi fatti”.. Il big match tra le due favorite alla vittoria finale e alla conquista del tricolore è avvenuto presso la palestra del CUS L’Aquila durante lo scorso fine settimana ed ha visto prevalere il maggior tasso tecnico-tattico dei bergamaschi anche se c’è da rimarcare che L’Aquilone non ha potuto contare su tutti gli effettivi della rosa.