Nonostante tanti problemi fisici, grazie ad una prova di grande applicazione difensiva, i #fioridacciaio si fanno valere
UMANA REYER VENEZIA 74
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 51
(16-16, 32-28; 47-40)
VENEZIA: Villa M. 11 (3/6, 1/1), Fassina 8 (0/1, 2/4), Makurat 2 (1/5, 0/4), Shepard 8 (4/5, 0/3), Cubaj 7 (3/4); Kuier 13 (4/7, 1/1), Berkani 12 (1/4, 3/8), Pan 5 (1/1, 1/3), Gorini 8 (1/1, 2/2), Nicolodi, Logoh, Meldere. All.: Mazzon.
CAMPOBASSO: Trimboli 7 (2/7, 1/1), Morrison 4 (1/4, 0/1), Mištinová 2 (1/6, 0/3), Dedić 16 (4/9), Kunaiyi 15 (5/8, 1/1); Giacchetti (0/1, 0/1), Quiñonez 7 (1/5, 1/4), Šrot (0/1 da 3), Narvičiūtė, Kacerilk, Vitali. All.: Sabatelli.
ARBITRI: Centonza (Ascoli Piceno), Roiaz (Trieste) e Ferrara (Ferrara).
NOTE: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Giulia Cecchetti. Tiri liberi: Venezia 8/11; Campobasso 14/19. Rimbalzi: Venezia 39 (Kuier 9); Campobasso 47 (Kunaiyi 14). Assist: Venezia 14 (Makurat 5); Campobasso 8 (Trimboli 4). Progressione punteggio: 7-7 (5’), 23-22 (15’), 36-34 (25’), 63-45 (35’). Massimo vantaggio: Venezia 25 (74-49); Campobasso 4 (7-11).
Una sconfitta eccessiva, soprattutto per lo scarto, che non rende merito ai primi tre quarti di assoluto spessore difensivo per i #fioridacciaio. La Molisana Magnolia Campobasso incappa nel secondo stop consecutivo (il terzo stagionale) nella tana dell’imbattuta leader Reyer Venezia.
COLPO SU COLPO Sul parquet del Taliercio, di fronte ad oltre 1.600 spettatori, i #fioridacciaio devono fare i conti con la grande determinazione delle leonesse sin dall’avvio. Attorno alle proprie lunghe Dedić e Kunaiyi, però, le rossoblù sanno come creare più di un grattacapo alle lagunari. Le campobassane vanno avanti sul 7-5 e poi sull’11-7 e mantengono un possesso pieno di margine con la tripla di Trimboli prima ed il gioco da tre punti di Quiñonez poi.
Venezia, però, quasi sulla sirena impatta con una tripla.
A STRETTO GIRO Forti di una difesa di assoluta sostanza, le molisane finiscono per mandare in tilt il profondo (almeno dieci rotazioni) ed efficiente sistema reyerino. Ogni volta che provano a fuggire, infatti, le lagunari vengono riprese dalle magnolie che colpiscono con Dedić, Quiñonez (la parità a 25) e Kunaiyi (quella a 27). La stessa totem nigeriana mette a segno l’ultimo sorpasso rossoblù dalla linea dei liberi (27-28). Poi un break veneto di 5-0 chiude la frazione sul 32-28.
METÀ E METÀ Le magnolie restano in piena linea di galleggiamento nella prima metà del terzo quarto. Poi, però, due triple delle lagunari allungano il gap, sul fronte campobassano, a sette lunghezze con l’attacco dei #fioridacciaio che comincia ad avere qualche passaggio a vuoto.
ROTTURA PROLUNGATA Un parziale di 7-0 in avvio di quarto periodo porta le magnolie ad un gap in doppia cifra in un frangente in cui coach Sabatelli prova a chiamare anche time-out per interrompere l’inerzia. Le rossoblù non riescono a scendere sotto la doppia cifra a livello di gap e con le scorie della recente partita contro Bologna ancora nelle gambe e più di qualche problema fisico nell’organico – per Kacerik, Mištinová e Morrison – finiscono per
ammainare bandiera bianca arrivando a cedere con 23 punti di scarto a referto chiuso.
SPUNTI DI ANALISI Al termine, per il coach delle campobassane Mimmo Sabatelli, la sintesi di quanto avvenuto sul parquet ha una declinazione ben chiara.
«Non posso che fare i complimenti alle ragazze – argomenta – perché in una situazione non semplice hanno dato vita ad una prova di assoluta applicazione difensiva nei primi due quarti e mezzo. Il risultato non racconta veramente la contesa con Venezia che ha preso il largo solo nel quarto periodo. Da parte mia resto contento nel complesso per questa performance ed ora, con il gruppo, dobbiamo resettare per tuffarci sulle altre cinque partite che ci restano per
completare il girone di andata da affrontare nel miglior modo possibile».
Uno spicchio di stagione che, dopo le vette dolomitiche della prima metà del calendario, pare portare con sé dei profili altimetrici meno severi per le campobassane.
«Pensare di avere un calendario più favorevole – aggiunge – sarebbe l’errore più grave che potremmo commettere. Andremo ad affrontare delle formazione che, al nostro pari, dovranno completare il lotto dei team che potrebbero entrare nei playoff e pertanto saranno gare intricate, da affrontare con la massima attenzione, con tanta difesa, applicazione e cuore con quelle caratteristiche di prontezza emerse prima della sosta che ha finito per creare qualche
passaggio a vuoto nei nostri meccanismi, complice anche qualche noia fisica. Ma dal carattere e dalla volontà di questo gruppo potremo trarre le giuste basi per ripartire con ancora più forza».
FAENZA A FINE NOVEMBRE In tal senso, la prospettiva a brevissimo termine delle magnolie è quella del match interno di domenica che chiuderà il mese di novembre, quando all’Arena arriverà il Faenza, gara dal sapore speciale per la totem dei #fioridacciaio Pallas Kunaiyi, ex di giornata.