Molisana Magnolia/Avvio in sordina e risalita, ma non basta. A sorridere è Schio

Primo quarto da dimenticare per il quintetto rossoblù. Notevole la reazione dei #fioridacciaio dal meno ventuno
FAMILA WÜBER SCHIO 70LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 58
(25-11, 41-28; 55-50)
SCHIO: Verona 12 (2/2, 2/6), Guirantes 12 (2/4, 2/3), Parks 2 (1/3, 0/4), Bestagno 6 (2/4, 0/1), Reisingerova 4 (1/3, 0/1); Juhasz 13 (5/8, 1/1), Sottana 4 (0/1, 1/4), Penna 5 (1/5), Keys 12 (4/7, 0/1), Crippa (0/2 da 3), Chagas. All.: Dikaioulakos.
CAMPOBASSO: Morrison (0/2, 0/1), Kacerik, Mištinová 20 (4/9, 3/7), Dedić 13 (6/9, 0/3), Kunaiyi 13 (4/6); Trimboli 4 (2/5, 0/2), Quiñonez 8 (3/6, 0/1), Šrot, Narvičiūtė, Giacchetti (0/2, 0/1). Ne: Rizzo. All.: Sabatelli.
ARBITRI: Almerigogna (Trieste), Terranova (Ferrara) e Lanciotti (Fermo).
NOTE: partita sospesa per cinque minuti nell’intervallo breve tra primo e secondo quarto per black-out elettrico all’interno del PalaRomare. Uscite per cinque falli al 38’13” (70-57) Reisingerova (Schio) e al 39’15” (70-58) Kunaiyi (Campobasso). Fallo tecnico al 25’13” (43-39) per Sabatelli (allenatore Campobasso). Fallo antisportivo al 33’06” (59-52) per Dedić (Campobasso). Tiri liberi: Schio 16/19; Campobasso 11/16. Rimbalzi: Schio 37 (Keys 9); Campobasso 32 (Kunaiyi 10). Assist: Schio 17 (Sottana 8); Campobasso 11 (Trimboli, Quiñonez e Mištinová 3). Progressione punteggio: 11-4 (5’), 34-13 (15’), 43-39 (25’), 60-57 (35’). Massimo vantaggio: Schio 21 (34-13); Campobasso mai.

Cade sul parquet del PalaRomare di Schio La Molisana Magnolia Campobasso al termine di una contesa in cui le rossoblù hanno un avvio troppo soft, riescono a rientrare tra fine secondo periodo e (soprattutto) terzo quarto, ma finiscono per pagare a caro prezzo gli sforzi fatti con il team veneto che riesce a ritornare ad un distacco in doppia cifra sul finale di contesa. Le rossoblù incamerano così il primo stop in campionato, ma confermano di avere delle qualità non indifferenti, segnale di non poco conto in prospettiva.

BLACK-OUT ROSSOBLÙ Contro una corazzata qual è Schio che tiene altissimo il volume della propria difesa, le magnolie impattano a due, ma poi devono fare i conti con le folate delle orange. Un primo 5-0 allontana le venete, che danno vita ad un ulteriore break di 9-0 che porta al vantaggio in doppia cifra (16-4). Kunaiyi (baluardo dei fioridacciaio in questo periodo), Mištinová e Quiñonez provano a tenere in vita le campobassane, ma la corazzata scledense può avere cinque possessi di margine da gestire al termine del periodo.

L’ESEMPIO DI BLANCA Il rientro in campo – dopo un intervallo breve prolungato da un black-out elettrico nell’impianto di gioco – potrebbe segnare ulteriormente le rossoblù (7-0 e poi Schio che tocca nuovamente il massimo vantaggio del +21, 34-13). Ma qui è Blanca Quiñonez a suonare nuovamente la carica con le sue difese. Una stoppata da cineteca su Keys ed una palla rubata all’ex Parks armano le conclusioni dall’arco di Mištinová. Anche Dedić da sotto riesce a farsi sentire e le rossoblù riescono così a conquistare il quarto a livello parziale con tredici punti ancora da limare (41-28 con buzzer-beater di Trimboli) all’altezza dell’intervallo lungo.

SPIRITO TENACE Il rientro dagli spogliatoi dei #fioridacciaio è da lustrarsi gli occhi. Dedić e Mištinová – top scorer a quota 20 la morava, in doppia cifra con tredici punti all’attivo la balcanica – sono spine nel fianco della difesa orange e, al PalaRomare, le venete rivivono scene già sperimentate sulla propria pelle nel precedente match di campionato al Taliercio di Venezia. Così, a cavallo tra i due quarti, le rossoblù mettono assieme un parziale di 15-0 che riporta le
campobassane sino al meno due (41-39). Schio prova a dare un nuovo strattone, ma le magnolie sono particolarmente presenti ed arrivano ad impattare i conti a 44 prima, a 46 poi e, infine, a 48. L’esperienza delle scledensi però scava il margine di cinque lunghezze al 30’.

SPIA ROSSA Le campobassane provano a gettare ulteriormente il cuore oltre l’ostacolo nell’ultimo periodo con Schio che tenta un primo allungo (60-52), ma viene rimessa nuovamente in tiro (60-57). Qui, però, vengono meno le forze e la lucidità. Così le scledensi, complici anche i problemi di falli di Kunaiyi (ancora una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi per per la totem nigeriana), possono così allungare sino al +12 finale sfruttando pienamente la propria fisicità.

PAROLA DI COACH Per il tecnico rossoblù Mimmo Sabatelli l’analisi, a referto chiuso, è molto chiara: «Il rammarico principale – argomenta – è legato alla partenza troppo soft. Non ci possiamo permettere un primo quarto del genere o, comunque, un periodo con 25 punti al passivo, perché poi la situazione si complica e non poco. Di buono, però, mi tengo la reazione della squadra che, pur sotto di ventuno, è riuscita a rientrare, reagendo. Siamo arrivati anche ad impattarla, ma non ci è riuscito di mettere la testa avanti, poi, con Kunaiyi costretta in panchina, loro sono riusciti ad ampiare il distacco facendo emergere la loro fisicità, sulle ali anche del lavoro fatto da Sottana, e dei tiri liberi concessi per aver esaurito il bonus».

«Se difende – prosegue il coach, facendo emergere nuovamente la filosofia alla base di questo gruppo – questa squadra può creare problemi a chiunque. I nostri parziali sono stati frutto della difesa perché questo ci ha consentito di andare in transizione e comunque di prendere tiri aperti».

«Davanti a noi – chiosa Sabatelli – abbiamo tanto materiale per proiettarci sulla prossima partita di campionato dove troveremo una squadra ferita. Giocheremo davanti al nostro pubblico e faremo di tutto per puntare a riscattarci».

RAGUSA NEL MIRINO Domenica le campobassane torneranno nello scenario dell’Arena per un’ulteriore sfida da brividi: quella cioè contro una Ragusa ancora ferma al palo e costretta a cedere tra le mura amiche – in questo terzo turno – alla Geas Sesto San Giovanni.

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