Le campobassane pagano la maggiore fisicità e la profondità delle iberiche, pur arrivando in due circostanze ad un solo possesso. La disamina del coach Mimmo Sabatelli: «Questa competizione era per noi un momento di crescita da cui poter trarre spunti».
DURAN MAQUINARIA ENSINO LUGO 66
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 55
(19-8, 37-24; 52-38)
LUGO: Orsili 9 (3/5, 1/3), Oma Giralt 7 (1/5, 1/1), Erauncetamurguil 1 (0/3, 0/1), Bahí Blanquera 16 (4/4, 1/2), White 12 (3/6, 1/1); Silva 6 (3/6), Lizarazu Herrera 5 (1/3, 1/3), Aliaga Romero 3 (1/3 da 3), Vanden Adel 7 (3/4, 0/1), Ne: Prieto Martinez, Abalde e Lijó Rodriguez. All.: Ortega.
CAMPOBASSO: Trimboli (0/4, 0/1), Chagas 8 (0/2, 2/5), Parks 15 (5/11, 1/3), Nicolodi 8 (2/5), Premasunac 8 (4/8, 0/2); Togliani 4 (2/6, 0/3), Quiñonez 10 (2/4, 0/1), Amatori, Egwoh 2 (1/1), Šrot. All.:Sabatelli.
ARBITRI: Teixeira (Portogallo), Kerisit (Francia) e Maret (Francia).
NOTE: spettatori presenti stimabili sulle mille unità. Tiri liberi: Lugo 12/20; Campobasso 14/22. Rimbalzi:
Lugo 36 (Bahí Blanquera 8); Campobasso 36 (Premasunac 9). Assist: Lugo 17 (Oma 4); Campobasso 8
(Togliani, Trimboli e Chagas 2). Progressione punteggio: 7-4 (5’), 22-12 (15’), 45-33 (25’), 61-45 (35’).
Massimo vantaggio: Lugo 17 (50-33); Campobasso mai.
Orgoglio e determinazione. È quella che deve emergere in casa La Molisana Magnolia Campobasso dopo il ritorno del match di qualificazione ai gironi di EuroCup. Le rossoblù escono dalla seconda competizione continentale, non riuscendo a lucrare sul margine di un solo punto figlio dello storico successo dell’andata e finendo col cedere di 11 di fronte ad un Lugo più profondo. Tuttavia, nell’impianto delle galiziane, le rossoblù danno vita ad una prova comunque di grande applicazione che, con l’ingresso anche della pivot Reshanda Gray nelle rotazioni, lascia intravedere più di un segnale in prospettiva per l’avvio di campionato.
AVVIO IN SALITA Sin dalla palla a due i #fioridacciaio si trovano a dover fare i conti con una scalata himalaiana. Lugo va subito 7-0. Premasunac e Nicolodi provano a riavvicinare le rossoblù, ma le galiziane mettono a segno un ulteriore break di 8-0. L’attacco delle magnolie continua ad essere asfittico (alla fine le percentuali al tiro, da 2 come da tre, ma anche ai tiri liberi incidono e non poco nell’andamento complessivo) e così, per le padrone di casa, c’è la possibilità di aumentare il margine e portarlo sino al +11 (19-8) di chiusura periodo.
RIENTRO E DISTACCO Con grande determinazione le magnolie provano a rientrare nel secondo periodo arrivando anche al -3 del 21-18, tuttavia i problemi di falli di Chagas (tre senza, peraltro, punti all’attivo sino a quel frangente), i palloni persi (ben quattordici) e la precisione al tiro della formazione spagnola finiscono per aumentare il distacco per le iberiche che hanno ben tredici lunghezze di margine da amministrare (37-24)
all’intervallo lungo.
ALTI E BASSI Al rientro dagli spogliatoi, le magnolie provano a rientrare con forza grazie a Parks e Nicolodi.
Nuovamente con le triple (Lizarazu) Lugo allarga il margine. La reazione rossoblù passa per la tripla di Chagas, anche se l’olandese Van den Edel con quattro punti di fila rimette nuovamente sei possessi di distacco tra le galiziane e le molisane. Chagas, con un’altra tripla, prova a dare un’ulteriore scossa alle sue, anche se, sul possesso finale del quarto, le magnolie consentono due extrapossessi alle proprie avversarie che finiscono per
aver quattordici punti di margine al 30’ (52-38).
ULTIMO MIGLIO L’avvio di quarto periodo vede Campobasso partire forte arrivando sino al -9 con la tripla di Parks, ma nuovamente Lugo accelera con un 7-0 che vale il +16 del 61-45 a poco più di cinque minuti dalla sirena. La tripla di Allaga del 64-48 scrive di fatto la parola fine sulla prima storica esperienza in Europa dei fioriadacciaio che, comunque, lottano sino alla fine segnato dal 66-55 registrato a referto chiuso.
L’ANALISI DEL COACH La somma algebrica di tutte le emozioni di serata è così nelle parole del coach rossoblù Mimmo Sabatelli.
«Sapevamo – argomenta – sin dal momento del sorteggio che era molto difficile perché loro probabilmente sono più complete ed eravamo altrettanto consapevoli che non sarebbe stato semplice ripetere qui la partita dell’andata. Loro sono partite con molta forza e tanta pressione difensiva ed abbiamo finito col prendere quei break che abbiamo provato a recuperare. La tripla allo scadere dei 24 di Orsili ha un po’ spaccato la contesa, però la loro fisicità ha finito col fare la differenza. L’attacco? Non abbiamo avuto la coesione opportuna e questo si è visto a livello di percentuali al tiro. Avessimo avuto probabilmente la stessa attenzione dell’andata avremmo avuto probabilmente una situazione maggiore di punto a punto, ma questo fa parte del processo di crescita di una
squadra che, non va dimenticato, è all’avvio del suo percorso. Questa competizione, per noi, era un’occasione di crescita e, in sintesi, dobbiamo prenderci il buono e migliorarlo ed analizzare quanto non è andato per il verso giusto per cercare di trovare le soluzioni più opportune in prospettiva campionato».