Cinquantasette punti nelle ultime tre gare, una media di 19 a partita. Un totale complessivo, in regular season, di 72 che ne fa la best scorer tra le rossoblù capo classifica del torneo di serie A2, nonché l’onore di un titolo e di un approfondimento tutto su di lei sulle pagine della Gazzetta dello Sport nell’articolo dedicato dalla rosea alla cadetteria nell’ambito dello spazio di approfondimento settimanale riservato il martedì alla pallacanestro femminile con il punto e le curiosità statistiche sui tornei maggiori.
Oltre che ago d’equilibrio da ala piccola nello starting five dei #fioridacciaio, al di là della giovanissima età Giulia Ciavarella è una delle senatrici del gruppo della Magnolia Campobasso, al pari delle altre due confermate Roberta Di Gregorio (capitano del roster griffato La Molisana) e Laura Reani.
ESPERIENZE A CONFRONTO Ed è proprio in un raffronto con la scorsa stagione che la giocatrice capitolina fa il punto della situazione per il team campobassano, capace di portare a casa cinque referti rosa in altrettanti confronti di regular season.
«Quest’anno si respira maggiore compattezza e tanta voglia. C’è stata, inoltre, una crescita importante sia a livello tecnico che di esperienza. E questo ho avuto modo di avvertirlo con forza al pari di Roberta (Di Gregorio, ndr). Io per gli impegni con la nazionale e lei per l’infortunio non abbiamo avuto la possibilità di svolgere appieno il lavoro di preparazione col resto del gruppo, ma dal momento del nostro rientro le nostre compagne hanno fatto di tutto per metterci in ritmo e darci la giusta spinta per inserirci nelle alchimie e negli equilibri raggiunti».
E, in tal senso, il fatturato offensivo della titolare della canotta numero nove rappresenta una conferma particolarmente evidente. «I 57 punti realizzati nelle ultime tre gare? Sarebbero nulla – si schermisce – senza il supporto delle mie compagne, anche perché il mio score in attacco è legato tutto a tiri puliti costruiti dal resto della squadra con un lavoro continuo».
CAMPO BASE VAZZIERI Un modus operandi, o meglio un’idea cestistica, figlia della filosofia di gioco data al gruppo da coach Mimmo Sabatelli e dagli altri componenti del settore tecnico (gli assistenti Rosario Filipponio ed Andrea Anzini ed il preparatore fisico Gianni Colagiovanni).
«Campobasso mi sta dando tanto. È stato così nella scorsa stagione e lo è ancor di più nell’attuale. Giorno dopo giorno, nel continuo confronto tattico e motivazionale con lo staff, miglioro e non solo da un punto di vista tecnico. C’è un aspetto ancora più concreto di questa mia esperienza che mi ha consentito di crescere e tanto. È il lato caratteriale: qui a Campobasso ho appreso l’importanza di non demoralizzarsi in caso di problematiche, aumentando invece l’applicazione e l’attenzione al lavoro e cercando di cogliere il senso profondo di ogni insegnamento, senza criticarlo a priori ma guardandosi dentro e puntando a migliorare costantemente».
INSEGNAMENTI PER L’AZZURRO Un lavoro fondante di cui l’ala rossoblù ha fatto tesoro e che ha portato con sé nelle trionfali esperienze (su tutte il successo mondiale nelle Filippine) con il gruppo azzurro del tre contro tre.
«Umiltà e coesione che sublima le qualità individuali sono dei capisaldi per un basket efficace – riconosce – ed è questo il segreto che ci ha portato ai successi ottenuti quest’estate con la Nazionale. Caratteristiche alla base del progetto Magnolia nella scorsa e, ancor di più nell’attuale stagione. In ogni gara, infatti, rispettiamo appieno le nostre avversarie cercando di conoscere a fondo le loro caratteristiche e puntando a giocare, nel modo migliore possibile, il nostro sistema di basket».
SINERGIA VIRTUOSA A tutto questo, peraltro, si aggiunge una comfort zone particolarmente elevata con l’ambiente cittadino e con gli aficionados rossoblù sempre più in interconnessione con il roster dei #fioridacciaio. In questi giorni, infatti, sui social network è diventato virale il video in cui, dopo il successo a Palermo, le rossoblù hanno intonato il coro che esalta le passioni enogastronomiche dei cittadini all’insegna di cavatielle, tracchiulelle e birra Forst.
«È ormai un must per noi – svela Ciavarella – al pari di ‘Cicirinella’ (canzone popolare legata alla tradizione rurale, ndr) che ascoltiamo nello spogliatoio prima di ogni allenamento e di ogni gara. Rispetto allo scorso anno c’è un rapporto ancora più stretto con il pubblico e al termine di ogni azione cerchiamo gli occhi dei nostri tifosi per avere un forte scambio d’energia. Mi sento io per prima una campuasciana (termine declinato proprio nell’accezione dialettale, ndr) e questo rende la sintonia ancora più evidente. L’affiatamento che si respira in squadra, dove ognuna di noi antepone il rendimento delle compagne alle proprie statistiche personali, è il frutto anche della sinergia coi nostri tifosi che ci sorprendono ogni volta di più. Un esempio? Domenica notte, al nostro rientro dalla trasferta di Palermo (ritardato rispetto al programma originale per delle turbolenze meteo che hanno tenuto il gruppo per qualche ora in aeroporto, ndr), i supporter più giovani ci hanno accolto con i fuochi d’artificio ed alcuni fedelissimi sono rimasti in piedi sino alle tre di notte per preparaci una carbonara nella club house così da celebrare il successo. Sono scene bellissime che restano nel cuore, nella mente e negli occhi».
VERSO IL BIG MATCH Nelle considerazioni di un po’ tutti gli addetti ai lavori, invece, resta il big match di sabato, quando sul parquet del PalaVazzieri le rossoblù affronteranno la Cestistica Spezzina, altra leader del torneo cadetto.
«Arriveremo a questa gara così come abbiamo fatto coi confronti precedenti: ossia lavorando sodo allenamento dopo allenamento. Abbiamo festeggiato il successo a Palermo, ma dalle ore successive in testa c’era già la sfida successiva. Che affronteremo senza pensare alle prospettive di classifica, perché potrebbero tramutarsi in una pressione indiretta, ma soltanto con l’obiettivo di fare il massimo, azione dopo azione, e provare ad ottenere un successo per rendere ancora più ampia l’attuale serie virtuosa».