“La scelta di non giocare più ad Agnone non è nostra. Ci è stata imposta”. Spiega l’accaduto il presidente del Vastogirardi, Andrea Di Lucente

Al termine del derby con l’Olympia Agnonese è stata ufficializzata la decisione di trasferirsi per il momento al Lancellotta di Isernia già dalla prossima partita in casa, in attesa che qualcosa possa cambiare nel corso delle settimane successive.


“Giocare ad Agnone per noi era naturale. Abbiamo sempre pensato ad un discorso di territorio e di sistema: vogliamo che le ricadute benefiche arrivino sul territorio altomolisano, la nostra casa, il posto in cui viviamo. Abbiamo accettato volentieri di tirare fuori 900 euro a partita per il fitto del campo, pur di rimanere lì.


Altre squadre pagano molto di meno. Un esempio su tutti: il Chieti che gioca ad Ortona sborsa 100 euro per ogni partita. Noi abbiamo accettato di pagare 9 volte di più la tariffa corrente, perché Agnone è la nostra seconda casa, calcisticamente parlando, e sono davvero dispiaciuto di dover andare via”.


L’amarezza del presidente Di Lucente è tangibile. “Altrove avrebbero fatto ponti d’oro per noi. Qui non ci hanno trattato bene, soprattutto nelle ultime partite. Il derby è stato il culmine” prosegue il patron, dispiaciuto anche per il forte peso che è stata data alla componente politica. “Il calcio è altro, prescinde dalle divisioni politiche. E’ una boccata d’ossigeno. E macchiarlo infilandoci dentro questioni politiche è davvero di pessimo gusto”.
La società del Vastogirardi vuole ringraziare i tantissimi tifosi di Agnone e le attività che sono state vicine alla squadra: “Ad ogni nostra partita in casa erano tantissimi gli agnonesi che venivano a vederci e a loro va il nostro grazie. Sono il segno che il sentimento di insofferenza della società nei nostri confronti non è lo stesso degli agnonesi. Loro hanno imparato a volerci bene ed apprezzarci. Ringraziamo anche il Duca del Sannio e il Corazziere che ci hanno ospitato per il pre-gara”.


Eppure con la società che gestisce il campo il rapporto non è stato mai idilliaco: “Ci dispiace anche questo, visto che non abbiamo mai avuto problemi con le società precedenti. Anche il campo di Vastogirardi è sempre stato a disposizione a costo quasi zero. Con il cambio di gestore è cambiato anche l’atteggiamento”.


La goccia che ha fatto traboccare il vaso, poi, è stato uno spiacevole episodio avvenuto due settimane fa, durante la partita contro il Porto Sant’Elpidio. “A noi piace avere bambini sugli spalti. Piace che, guardando i giocatori, in campo si innamorino del calcio e dei suoi valori sani. La società che gestisce il campo non è dello stesso avviso. E’ stato l’episodio che ha segnato la definitiva frattura, credo. Dopo qualche giorno ci hanno comunicato che non potremo più giocare ad Agnone. Ci ferisce e dispiace, abbiamo dimostrato di tenere al bene del territorio più che ai nostri stessi interessi. Di fronte ad una chiusura del genere non possiamo nulla” ribadisce Di Lucente.


Adesso si apre un nuovo capitolo, quello delle partite a Isernia: “Siamo sicuri che verremo accolti a braccia aperte. Isernia ha sete di serie D e giocare lì contribuirà a rilanciare il calcio. Li ringraziamo per l’ospitalità che ci hanno accodato. E che, sono sicuro, sarà sempre calorosa”.     

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