La Molisana Magnolia, particolari fatali nel match di San Martino di Lupari

Le tante palle perse (diciannove) ed i sei tiri liberi sbagliati in momenti rilevanti finiscono per condizionare i #fioridacciaio
ALAMA LUPE SAN MARTINO DI LUPARI 64
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 63
(15-22, 32-36; 53-53)
SAN MARTINO DI LUPARI: D’Alie 23 (9/12, 1/2), Simon 7 (2/6, 1/8), Cvijanovič 4 (2/8), Robins 5 (1/3, 0/2); Bickle
13 (4/14, 1/2); Gilli 2 (1/2, 0/1), Del Pero 10 (2/4, 2/4), Guarise (0/1 da 3), Cedolini. Ne: Piatti. All.: Piazza.
CAMPOBASSO: Morrison 13 (3/6, 2/2), Scalia 3 (0/3, 1/4), Quiñonez 8 (3/4, 0/4), Madera 8 (3/6, 0/2), Kunaiyi 14
(6/9); Trimboli 2 (0/1, 0/3), Zięmborska 6 (3/5), Kacerik 3 (1/4 da 3), Giacchetti 4 (1/2 da 3), Meldere 2 (1/2). All.:
Sabatelli.
ARBITRI: Costa (Livorno), Yang Yao (Verona) e Perocco (Treviso).
NOTE: fallo antisportivo al 24’58” (39-42) per Kunaiyi (Campobasso). Tiri liberi: San Martino di Lupari 7/8;
Campobasso 10/16. Rimbalzi: San Martino di Lupari 41 (Robinson 8); Campobasso 36 (Kunaiyi 13). Assist: San
Martino di Lupari 12 (D’Alie 7); Campobasso 15 (Trimboli 6). Progressione punteggio: 9-10 (5’), 24-27 (15’), 41-42
(25’), 58-55 (35’). Massimo vantaggio: San Martino di Lupari 7 (49-42); Campobasso 8 (26-34).
Febbraio, febbraietto mese corto e maledetto. Ci sono di mezzo anche gli antichi adagi popolari a lasciare con
del rammarico La Molisana Magnolia Campobasso che ha vissuto la seconda tappa dell’anno solare con
buone prestazioni, ma senza il conforto del referto rosa nei tre incroci veneti vissuti tutti lontano dall’Arena: i
due con Schio (tra campionato e Coppa Italia nello scenario ‘neutro’ di Torino) e quello con San Martino di
Lupari, che si conferma avversaria indigesta per i #fioridacciaio con le rossoblù costrette ad arrendersi in
campionato alle lupe in questa stagione, sia all’andata che al ritorno, trend invertito però in Coppa Italia con
un exploit di spessore.
In un impianto – quello delle patavine – in cui in cinque stagioni di A1 è arrivato un unico exploit le magnolie
finiscono con il rimpiangere le tante palle perse (ben diciannove) ed i sei tiri liberi sbagliati che, a fronte di
uno stop di una sola lunghezza, finiscono per rappresentare una variabile di non poco conto.
CAMMINO IN PROGRESSIONE Dopo un avvio un po’ diesel, il quintetto di coach Mimmo Sabatelli pian piano viene
fuori trova il primo vantaggio con Kunaiyi (9-10), mantiene l’inerzia prima con Madera e poi con Zięmborska (quattro
punti in successione) con un parziale di 6-0 aperto da una tripla di Morrison che vale il +7 al 10’ (15-22).
SALITA E DISCESA Il secondo periodo vive all’insegna dei break. San Martino di Lupari con un 4-0 arriva ad un solo
possesso e poi con un successivo 5-0 impatta a 24. Qui, però, vengono fuori con forza le campobassane che, con le
triple di Scalia e Kacerik e nel mezzo il canestro di Kunaiyi mettono assieme un break di 8-0 che vale il massimo
vantaggio di serata (24-32), conservato anche sul 26-34 dopo il canestro di Madera. Qui, però, le venete si riportano
sotto e, con un canestro a fil di sirena, si ritrovano a meno quattro (32-36) all’intervallo lungo.
EQUILIBRIO ASSOLUTO Le campobassane provano a mantenere l’inerzia in avvio di terzo periodo, ma San Martino
rientra e sorpassa. Morrison e Quiñonez portano le rossoblù sul +3 (39-42), ma un antisportivo sanzionato a Kunaiyi
dà il la ad un break di 10-0 per le venete che vanno sul +7 (49-42). Le magnolie non ci stanno e mettono assieme un
controbreak di 8-0 (49-50) griffato Kunaiyi – cinque punti nel frangente – e Giacchetti (di tripla). Il resto è equilibrio
serrato sino al 53 pari del 30’.
PARTICOLARI FATALI Nell’ultimo periodo la via del canestro si stringe con forza su entrambi i fronti. San Martino di
Lupari va sul +5 (60-55). Le magnolie impattano, ma, nello sprint finale, ad emergere è il quintetto ospitante che si
impone di uno (64-63) con le rossoblù che vedono abortire quasi sul nascere il loro ultimo attacco e non riescono a
fermare il cronometro che dà ragione alle venete.
SINTESI EX POST Per il tecnico delle campobassane Mimmo Sabatelli, così, al termine sono tante le immagini che si
affollano nella mente per quello che poteva essere e non è stato.

«Abbiamo fallito dei tiri liberi in momenti importanti – la sintesi – ma, indipendentemente da questo dato, contro una
squadra come la loro che fa dell’energia la propria chiave di volta, abbiamo giocato con troppa sufficienza in molti
momenti perdendo troppi palloni e giocando fuori ritmo, il che ci ha portato a complicarci la vita. Questa vittoria,
complici gli altri risultati, avrebbe significato molto. Ma ora come ora dobbiamo solo lavorare sodo ed andare avanti».
Per le rossoblù, in tal senso, il mese di marzo che andrà a concludere la regular season dovrà essere l’occasione per
provare a blindare il terzo posto. «In questo momento non possiamo andare dietro quello che può essere o non
essere. C’è da dare il massimo in ogni circostanza, a partire dalla prossima uscita».
RITORNO ALL’ARENA Per le magnolie, peraltro, ci sarà la possibilità ora di poter ritrovare l’atmosfera amica
dell’Arena ad oltre un mese dall’ultima esibizione interna (il 26 gennaio con Battipaglia). Di fronte a sé le rossoblù
troveranno un Geas Sesto San Giovanni, la cui stagione sinora ha riservato tanti alti e bassi. In previsione, a tutti gli
effetti, ci sarà un incrocio per ‘cuori forti’.

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