Promuovere un sensibile ampliamento delle iniziative in grado di coinvolgere un numero crescente di persone, valorizzando le attitudini e, soprattutto, le specifiche potenzialità individuali e favorire la positiva evoluzione dell’attività di avviamento verso la costante pratica sportiva. Sono questi gli obiettivi che sono alla base dell’organizzazione delle due giornate paralimpiche “in acqua” che si svolgeranno presso gli impiati del Circolo della Vela “Mario Cariello” di Termoli e promosse dai due centri Casp, Centro avviamento sportivo paralimpico, del Molise. La prima delle due giornate si svolgerà mercoledì 26 agosto a partire dalle ore 9.00 incentrata sulle seguenti attività: vela, canoa, nuoto, giochi e gare in acqua e ci sarà una barca a motore a disposizione di chi voglia fare un giro lungo la costa termolese. Il merito dell’organizzazione va all’Asd Assa Campobasso e all’Asd Medaglia d’Oro di Ferrazzano le due società sportive che hanno attivato sul territorio molisano i primi due centri Casp e alla estrema disponibilità e cordialità del presidente del Circolo Vela “Cariello”, Maurizio Di Censo, che ha messo a disposizione l’intera struttura di Rio Vivo con annesse tutte le attrezzature, servizi ed impianti. Ma cosa sono i Casp? I centri di avviamento allo sport paralimpico, il Molise è una delle poche regioni ad averne riconosciuti due, rappresentano un efficace strumento di promozione dell’attività paralimpica. L’offerta sportiva promossa attraverso questi centri specializzati, infatti, consente l’avvicinamento allo sport dei giovani e di coloro che sono al di fuori del circuito sportivo.
Si è reso necessario dividere gli iscritti ai Casp in due diverse giornate, la seconda si terrà il 3 settembre, perché numerosi e perché le attività in acqua richiedono attrezzature e tecnici che ne garantiscano la sicurezza. Alla giornata paralimpica del 26 agosto prenderanno parte anche gli iscritti all’Associazione “Le Onde“ di Campobasso la cui coordinatrice è la Dottoressa Elena Salvatore. L’Associazione “Le Onde” interverrà in relazione all’iniziativa denominata “Terapia occupazionale e genitorialità – La famiglia scuola di comunità”, organizzata grazie alla collaborazione volontaria di un gruppo di studentesse e di due docenti del corso di laurea in Terapia Occupazionale dell’Università di Chieti.