Difficile scegliere un aggettivo per descrivere il 2013 del Campobasso. La definizione più corretta, probabilmente, è “un anno tra alti e bassi”. Come sempre d’altronde. La storia del lupo è stata sempre caratterizzata da alti e bassi, più bassi per la verità. A questa enunciazione non è sfuggito l’anno che stiamo per metterci alle spalle. Iniziato con una squadra che viaggiava mestamente nei bassifondi della graduatoria della seconda divisione e proseguito con una strepitosa, e per certi versi esaltante e miracolosa, rincorsa che ha portato i molisani al raggiungimento di una meritata e insperata salvezza. Poi le vicissitudini estive e l’ennesimo fallimento di una società che non è mai stata amata dalla piazza rossoblù. Il timore di non vedere una squadra del capoluogo nemmeno nei campionati regionali e poi la nuova, ennesima, rinascita. Questa volta con una formula diversa, più vicina al popolo.
L’idea, spesso utopistica, di azionariato popolare ha preso vita e l’associazione ‘Noi siamo il Campobasso’, guidata da Giulio Perrucci che diventerà anche il presidente della neonata creatura, con il supporto di alcuni imprenditori della zona, ha acquistato il Campobasso 1919 ripartendo dall’Eccellenza. Il resto è storia recente con una squadra schiaccia sassi che ha polverizzato record regionali e nazionali. Un intero girone, 15 partite, senza conoscere l’onta della sconfitta e nemmeno l’amaro di un pareggio: solo vittorie ha collezionato il Campobasso di Farina. Diventando l’unica squadra in Italia dalla serie A all’Eccellenza ad aver centrato un simile obiettivo. Tanto da conquistarsi la ribalta nazionale. Domenica scorsa i rossoblù sono stati seguiti da una troupe di ‘Dribbling’ che ha collezionato un servizio sulla squadra più vincente d’Italia. Il reportage andrà in onda sabato 21 dicembre alle 13.30 su rai 2. Un buon auspicio per il 2014, che dovrà essere l’anno delle conferme per il Campobasso del popolo.
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