Una salvezza conquistata con il cuore e con i denti dal Cus Molise che in particolare nel girone di ritorno, ha avuto un ritmo da playoff. Nella salvezza conquistato dalla squadra di Marco Sanginario un ruolo importante lo ha avuto senza dubbio Antonio Di Stefano che da capitano ha suonato la carica quando le cose non andavano per il verso giusto. Queste le sue sensazioni sull’ultimo campionato.
Capitano, il bilancio della stagione del Cus Molise è positivo?
“E’ stata una stagione positiva sicuramente ma allo stesso tempo entusiasmante e sofferta. Sono ormai quindici anni che pratico questo sport e posso affermare che quella conclusa da poco è stata l’annata più bella insieme a quella di quattro anni fa, quando abbiamo vinto il campionato di serie C1”.
L’ultimo campionato del Cus Molise può essere diviso in due parti: nella prima metà avete avuto un rendimento non esaltante, nel girone di ritorno invece, avete viaggio ad un ritmo da playoff. E’ così?
“Assolutamente sì. Nel girone di andata non abbiamo raccolto molto anche perché probabilmente non avevamo consapevolezza dei nostri mezzi. Poi, nella seconda metà del torneo, anche grazie agli acquisti di dicembre, siamo cresciuti venendo fuori alla grande. La nostra marcia è stata da playoff”.
Facendo qualche punto in più nella prima metà di campionato, si poteva ambire a qualcosa di più della semplice salvezza?
“Probabilmente sì ma devo essere onesto, per come è arrivata la salvezza, è stato molto appagante. Se avessimo fatto qualche punto in più nella prima metà di campionato avremmo potuto guadagnare qualche posizione ma oltre il sesto posto credo che non saremmo potuti andare perché le squadre che hanno centrato i playoff, avevano un altro passo e un organico di grande esperienza e qualità”.
Guardando le altre formazioni del girone quale l’ha impressionata maggiormente?
“Tolta l’Isernia che ha fatto un campionato a parte fin dalla prima giornata meritando ampiamente la promozione in A2 e dimostrando di essere la più forte, mi sono piaciute molto Cassano e Signor Prestito oltre al Canosa che dopo un avvio difficile, ha fatto una grandissima seconda parte di campionato”.
Cosa si prova ad essere capitano della squadra della sua città?
“E’ un grande orgoglio e visto il risultato che abbiamo ottenuto sono ancora più contento. Aver rappresentato un grande gruppo mi fa felice. Essere capitano ti porta ad avere grandi responsabilità, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto devi cercare di tenere alto il morale del gruppo. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i compagni e mister Sanginario che mi hanno dato fiducia e mi hanno assegnato la fascia. Un ringraziamento sentito lo rivolgo anche alla società per come ha saputo gestire la stagione e perché non ci ha fatto mancare nulla”.
Vestirà la maglia del Cus Molise anche il prossimo anno?
“Onestamente non ne abbiamo ancora parlato con la società ma credo che questa collaborazione possa continuare ancora. Sarei felice di indossare ancora questa maglia”. Parola di capitano.
Di Stefano: annata entusiasmante, felice di essere stato capitano del Cus Molise
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