Il giorno dopo l’arrivo del Giro d’Italia a Campitello Matese è ancora forte la sensazione di aver trascorso una straordinaria giornata di sport e di partecipata e sana aggregazione. Per il Molise delle ‘due ruote’ e anche per chi, come noi, si esalta quando il territorio regionale mostra il suo fascino intatto e il suo senso dell’accoglienza fuori dal comune, la soddisfazione è grande almeno quanto la passione degli amanti del ciclismo che ieri, in migliaia, hanno assiepato il bordo strada dei tornanti lungo la salita di Campitello. Personalmente, da appassionato, ho vissuto con emozione il prima, il durante il dopo corsa. Da ex sportivo professionista so quanta fatica e sacrificio ci sono dietro le imprese di questi ragazzi. Alla fine, anche le foto insieme ad alcuni di loro, sono un bel ricordo da conservare.
Da amministratore, poi, ritengo che la regione, come territorio, e come ente che ha contribuito a rendere possibile il ritorno della ‘corsa rosa’ sulla montagna più alta del Matese, non possa che uscire rafforzata dal binomio sport-turismo sancito ieri pomeriggio da Isernia a Castelpetroso, da San Massimo a Campitello. Tutto è stato preparato in maniera impeccabile anche perché con grande anticipo e competenza, come riconosciuto dagli organizzatori.
Dell’ottima riuscita della tappa molisana vorrei ringraziare ovviamente la grande macchina itinerante del ‘Giro’ e i membri del Comitato che, con la Regione, hanno permesso l’arrivo della corsa e organizzato le iniziative collaterali. In particolare, il sindaco di San Massimo Fulvio Manfredi Selvaggi, il suo vice, Alfonso Leggieri e il mio collega in Consiglio regionale, il delegato al Turismo Domenico Di Nunzio. Con quest’ultimo, e con il Presidente della Regione, Paolo Frattura, ho seguito tutti i momenti di una giornata che rappresenta qualcosa d’importante per il Molise: il segno che le istituzioni sono vicine allo sport e la possibilità di aprire una vetrina enorme sul territorio regionale, con centinaia di Paesi nel mondo collegati in diretta con il pianoro di Campitello, certamente colpiti dalla bellezza di colline e montagne. Un’esperienza da ripetere e rivivere. Con entusiasmo e voglia di crescere, ancora, insieme.
Carmelo Parpiglia