Lottare alla pari delle big sotto canestro. E’ questa l’intenzione della selezione del Cus Torino che sarà impegnata nella fase finale dei Campionati Nazionali Universitari. A presentare la trasferta in terra molisana è il coach dei piemontesi, Giuseppe Giovanniello. “Per me è la prima esperienza da capo allenatore in questa manifestazione – spiega – ma ho sempre seguito le sorti della selezione universitaria con grande attenzione. Negli ultimi due anni siamo riusciti a centrare il quarto posto e a Campobasso cercheremo, se possibile di confermarci ad alti livelli. Chiaramente siamo consapevoli del fatto che andremo ad incontrare avversarie di grande spessore come Bologna, Milano ma anche Genova che abbiamo già affrontato nel torneo di serie C e altre che hanno le carte in regola per puntare in alto e giocarsi lo scudetto. Noi non ci poniamo limiti, proveremo ad arrivare il più lontano possibile. Poi sarà il campo a dire se saremo stati bravi o meno”.
Nella più importante manifestazione universitaria è fondamentale anche l’aspetto associativo. Concorda?
“Ho avuto modo di parlare con i ragazzi che hanno vissuto negli anni scorsi questa manifestazione e mi hanno detto che la parte più bella dei Cnu è quella che si vive fuori dal campo. Si ha la possibilità di conoscere tante realtà, parlare di tutte le discipline e non solo di basket, condividere momenti di confronto che esulano dall’aspetto tecnico. Non vediamo l’ora di venire giù”,
Il Cus Torino ha ottenuto sempre grandi risultati nei Cnu. Nella kermesse di maggio dovrete cercare di proseguire sulla strada intrapresa.
“A Camerino so che abbiamo chiuso primi nel medagliere. Ci presenteremo al meglio per dimostrare anche sul campo il valore di una grande realtà universitaria come quella di Torino, Ci teniamo assolutamente a fare bella figura con l’auspicio di portare a casa anche noi una medaglia. Sarebbe una grandissima gioia. Personalmente sono particolarmente felice di venire giù perché essendo di Maddaloni avrò anche un po’ di tifo. E la cosa mi fa enormemente piacere
E’ nato a Maddaloni ma è ormai torinese di adozione. “Sono qui da dieci anni, mi sono trasferito per motivi di studio e oggi lavoro. Ho sempre fatto attività con il Cus Torino, prima da giocatore fino al 2020 e poi sono passato in panchina. Oggi ho la possibilità di guidare da primo allenatore la selezione universitaria e ne sono felice. Mi auguro, insieme ai ragazzi, di riuscire ad ottenere dei buoni risultati”.