“Vie antiche, antichi sapori” è un cammino nel Molise attraverso i secoli che, grazie alla riscoperta di antichi percorsi viari, perfetti per una giornata di trekking, unisce antichissimi siti archeologici a suggestivi luoghi naturali e termina con un piccolo momento di ristoro preparato con materie prime di qualità, tutte locali, prodotte con metodi artigianali e combinate secondo le ricette tramandate dalle fonti o ricostruite secondo le attente ricerche degli archeologi.
La collaborazione tra Stefano Vitale, guida ambientale escursionistica, associato AIGAE (Asso. Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) e Alessandra Capocefalo dell’Associazione Me.Mo Cantieri Culturali, archeologa ed esperta in gastronomia antica, ha dato vita a questo progetto che intende valorizzare tutte le componenti naturali e culturali di cui la Regione Molise è ricchissima ma che, per vicende storiche e politiche, sono poco conosciute e affatto valorizzate.
In particolare, i percorsi a piedi, elaborati seguendo quelli antichi, toccheranno importantissimi siti archeologici di epoca sannitica e romana, collegandoli direttamente con il territorio circostante dove si terranno in considerazione non solo gli elementi naturali e ambientali (flora e fauna, geologia, clima), ma anche le testimonianze storiche relative allo sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo (fonti d’acqua, fronti di cava, boschi cedui).
Alla visita del sito archeologico seguirà un ristoro, nell’area archeologica o nelle immediate vicinanze, che prevede un momento didattico, in cui si viene introdotti alla cultura gastronomica antica del periodo storico di riferimento ed un momento pratico, che consiste nell’assaggio di cibi preparati secondo le indicazioni degli autori antichi e delle fonti archeologiche, esaltando, attraverso un percorso multisensoriale, le testimonianze antiche di cui si è testimoni. Le materie prime utilizzate nella preparazione dei piatti sono tutte di altissima qualità̀ e provengono in prevalenza da aziende locali, che rispettano, laddove possibile, i metodi di produzione antichi (ad es. farine macinate a pietra, produzione a mano del formaggio etc.).
PERCORSO i – 10 maggio 2015
Altilia – San Pietro a Cantoni – Conventino – Terravecchia – Altilia
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Distanza 13,2
Km Altitudine minima 533
m s.l.m. Altitudine massima 1362
m s.l.m. Difficoltà E= Escursionisti
Situato ai piedi del Matese e aperto sulla valle del Tammaro, edificato sul tratturo Pescasseroli – Candela, l’antica città romana di Saepinum ospita la partenza e l’arrivo del cammino che conduce gli escursionisti in un percorso tra storia e natura.
Lasciato il sito archeologico di Saepinum – Altilia, si sale per un antica via che porta gli escursionisti verso la prima tappa: i resti dell’imponente santuario italico di S. Pietro dei Cantoni. Il sentiero sale ancora fino a trovare un convento ormai abbandonato, “Conventino” appunto.
Di qui seguendo un antico percorso si arriva all’insediamento sannita chiamato suggestivamente “Terravecchia”: un centro fortificato che precedeva la città di Saepinum, espugnato dai romani nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica.
Questo centro è anche punto di arrivo di una antica mini transumanza fatta da alcune decine di vacche di razza podolica, una razza antica direttamente discendente dal bos primigenius, l’uro europeo e che, dalle stalle nell’antica città romana, spontaneamente, da oltre un secolo, si recano a Terravecchia per pascolare.
A seguire in direzione Nord il sentiero di snoda tra faggete meravigliose e affascinanti prati montani, fino a raggiungere un impluvio denominato “Fosso dei Carpini” dove un piccolo torrente rompe il silenzio del bosco con le sue cascate.
Di ritorno ad Altilia gli ospiti troveranno ad aspettarli diversi cibi della tradizione romana antica, uova in ovis apalis, focaccia libum, formaggio pecorino, miele, frutta, un’insalata tiepida di legumi e cereali e il famoso mulsum, vino speziato amatissimo dai romani.
PERCORSO II – 14 giugno 2015
Campochiaro – Tempio di Ercole – Fonte Francone – Campochiaro
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Distanza 6
Km Altitudine minima 695
m s.l.m. Altitudine massima 1081
m s.l.m. Difficoltà T = turistico
La partenza avverrà dal paese di Campochiaro, situato alle pendici del Matese che con Monte Miletto raggiunge anche i 2050 mt, per poi percorrere una pista forestale che conduce direttamente al sito archeologico del santuario italico di Ercole, uno dei pochissimi santuari italici a cui si possa attribuire con certezza la divinità dedicata. Qui gli escursionisti avranno la possibilità di ammirare le imponenti strutture del tempio sannita e di assaggiare i piatti che si consumavano all’interno del santuario come offerta alle divinità ma anche come ristoro per i fedeli: focacce d’orzo e di farro, legumi e verdure di stagione, formaggi freschi e frutta. Nei pressi del santuario vi è un fronte di cava e la presenza di vegetazione limitrofa le cui caratteristiche sono dovute agli adattamenti per la forte pendenza di questo rilievo montuoso.
Dopo il ristoro si riparte e la secondo tappa porta gli escursionisti ad uno dei punti panoramici più affascinanti del Molise: Fonte Francone, una fonte che offre tutto l’anno fresca acqua sorgiva.
La discesa avverrà attraverso una faggeta, tipologia forestale che regna sovrana a quelle quote altimetriche, fino al ritorno in paese.
PERCORSO III – 27 settembre 2015
Larino – Ruderi di Gerione – Larino
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Distanza 11
Km Altitudine minima 235
m s.l.m. Altitudine massima 552
m s.l.m. Difficoltà T = turistico
Partendo dal centro di Larino, dove troneggia la splendida cattedrale del 1312, percorrendo sentieri e antiche strade, legate allo sfruttamento agricolo, sarà possibile ammirare il paesaggio collinare del basso Molise: un puzzle di elementi naturali e antropizzati che daranno l’opportunità alla guida ambientale di parlare dell’organizzazione del territorio e di quanto sia importante la salvaguardia della biodiversità.
Arrivati in prossimità di Casacalenda (CB) si salirà su una delle colline più alte del basso Molise, punto strategico che permette una visuale a 360° del territorio circostante. Su questa collina fu edificato, a controllo di alcuni percorsi viari strategici che in epoca romana saranno la via Latina e la via Traiana-Frentana, un centro abitato fondato intorno al 500 a. C.: Geronum. Gerione, di cui restano soltanto dei ruderi, scavati a più riprese dall’Università Sapienza di Roma, ospitò Annibale nell’inverno del 217 a.C., quando si consumò una feroce battaglia con il console Minucio Rufo, prima di essere definitivamente distrutta dal terremoto del 1456.
Di ritorno a Larino, l’anfiteatro romano e il Parco Archeologico di Villa Zappone accoglieranno gli escursionisti per vivere l’emozione di un prandium romano: pani e focacce con farine macinate a pietra, formaggio pecorino e caprino primo sale, olive condite, frutti di bosco, uova sode con aceto e miele, fichi e prosciutto di maiale nero.