Giovedì 28 novembre, nel consueto doppio spettacolo delle 18 e delle 21 al Cinema Oddo Termoli, si chiude la settima edizione della Rassegna Cinematografica Tempi Moderni. Una rassegna un po’ più breve del solito, che però ha visto una partecipazione di pubblico oltre le aspettative, a dimostrazione di ciò che andiamo ripetendo da tempo: a Termoli c’è un desiderio diffuso di cultura e di partecipazione. Il ciclo di proiezioni si chiude con un altro grande film, Il Traditore di Marco Bellocchio: candidato italiano all’Oscar per il miglior film in lingua straniera, ha già vinto 7 Nastri d’Argento.
Il film racconta il primo grande pentito di mafia, l’uomo che consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e mai studiata prima: sarà il “Traditore.”
Un racconto fatto di violenze e di drammi, che inizia con l’arresto in Brasile e l’estradizione di Buscetta in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e gli irreali silenzi del Maxiprocesso alla mafia. Scoppia la bomba a Capaci e Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tragico boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia per sempre. Il traditore è un film doppio fin dal titolo, perché il tradimento è tale dal punto di vista di Cosa Nostra, ma non lo è dal punto di vista del riscatto umano del “primo pentito”. La doppia lettura è intrinseca alla vicenda di Buscetta, per alcuni un eroe, per altri un infame, un opportunista di comodo ma anche una cartina di tornasole dell’ipocrisia del sistema di giustizia.
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Ci aspettiamo nuovamente un pubblico numeroso- affermano gli organizzatori – per questo ultimo appuntamento, che però sarà solo un arrivederci. Abbiamo in programma di organizzare un’altra rassegna invernale, cercando come sempre di portare nella nostra cittadina alcuni capolavori che altrimenti sarebbe difficile vedere. Preparatevi anche ad altre novità, che ci permetteranno di consolidare e sviluppare il lavoro culturale che svogliamo da anni nel territorio.
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