E E sono 10! Tempi Moderni compie il suo primo compleanno a due cifre: 63 film proiettati al Cinema Oddo di Termoli a partire dal settembre 2016 fino ad oggi. Grandi classici della storia del cinema, piccole perle rare, grandi capolavori contemporanei. E poi gli eventi del Cinema dovunque , le singole proiezioni di approfondimento, il lavoro con altre associazioni per il Festival di Cinema Sociale Interferenze: tanto lavoro culturale nel territorio fatto, tanto ancora da fare …
La decima Rassegna che si appresta ad iniziare vorrebbe puntare in alto: è una Rassegna da Oscar! Tutti i film selezionati sono infatti attualmente candidati ad uno o più premi Oscar o sono stati premiati l’anno appena trascorso.
Si incomincia giovedì 17 marzo , nel consueto doppio spettacolo delle 18 e delle 21, con È STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino (Italia 2021), candidato all’Oscar quest’anno come miglior film straniero: un capolavoro molto discusso e imperdibile, assolutamente da vedere sul grande schermo. Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti fra tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza.
Giovedì 24 marzo è la volta di UN ALTRO GIRO di Thomas Vinterberg (Danimarca-Svezia 2022): vincitore dell’Oscar l’anno scorso come miglior film straniero, Un altro giro è un film provocatorio, ma affatto superficiale, che celebra la sete di vita, fornendo un generale invito a scegliere come vivere, ad assumersene la responsabilità fino in fondo, nel bene o nel male.
Il 31 marzo sarà proiettato IL POTERE DEL CANE di Jane Campion (Nuova Zelanda-Australia 2021), candidato quest’anno a ben 12 premi Oscar: la Campion offre un cinema libero, rischioso, ipnotico, che pretende uno spettatore altrettanto libero e disponibile, capace di non farsi prendere né dalla fretta né dai pregiudizi. Ma a cui regala il piacere di un viaggio sempre più raro oggi, dentro la più pura seduzione visiva.
Poi, per chiudere, giovedì 7 aprile il grande schermo del Cinema Oddo ospiterà la proiezione di THE FATHER di Florian Zeller (Francia-GB 2020), vincitore nel 2021 di due premi Oscar (miglior attore e sceneggiatura non originale): chi è l’estraneo che piomba all’improvviso nel soggiorno della casa di Anthony? Zeller crea un complesso gioco di specchi capace di mettere in crisi lo spettatore, sospeso come il protagonista tra verità e percezione della realtà, tra dubbi e sempre più labili certezze. Ci torna in mente in questi giorni tristi l’immagine di Aeham Ahmad, il pianista che in Siria suonava il pianoforte tra le macerie di Yarmouk, la sua città devastata dalla guerra, tra edifici dilaniati dalle bombe. In quel semplice e coraggioso gesto, l’ostinazione di seminare bellezza nonostante l’atrocità e la violenza tutto intorno. Coltivando, così, ancora una speranza di giustizia e di pace. Oltre due anni di pandemia; ora i venti di guerra soffiano forte in Europa, come già in tante altre parti del mondo; il rischio del disastro incombe, la paura ci assale. Ora le macerie le sentiamo più vicine, quasi tra noi.
È proprio ora, è proprio questo, il momento di dare spazio al bello e all’arte, di rimettere al centro della vita delle nostre comunità i luoghi della cultura, Cinema, Teatri, Musei; di stimolare emozioni, dialoghi e riflessioni laddove sembra diffondersi una mentalità militare; di accettare l’incertezza e la fragilità del nostro essere al mondo, laddove sembrano prevalere forza e desiderio di ordine; di promuovere culture di giustizia e di pace, mentre tutto sembra andare in direzione opposta. Si può fare, ad esempio attraverso il cinema, attraverso il lavoro culturale; si può fare, nonostante tutto, nonostante il disastro, come ci ha insegnato quel giovane e coraggioso pianista.