Petrella Tifernina, piccolo centro molisano in provincia di Campobasso, è nota per il monumento della chiesa di San Giorgio martire, ma fino ad ora sconosciuto il valore storico artistico del Crocifisso ligneo custodito al suo interno. Sabato 14 maggio alcuni membri di RSF Italia ( restauratori senza Frontiere) hanno incontrato la popolazione per relazionare sul lavoro che sta portando avanti proprio sul Crocifisso ligneo . Lo scorso anno, alcuni membri della comunità di Petrella, precisamente membri del Coro parrocchiale, contattarono RSF per chiedere aiuto, innanzitutto per un possibile restauro, in seguito, visto subito che non si trattava di una opera senza valore, per capire e ritrovare le superfici originali del Crocifisso, del quale non si conosceva l’epoca della sua realizzazione. Nemmeno la Soprintendenza, che diverse volte è stata interessata alla chiesa, lo aveva mai notato, quindi preso in considerazione. Il lavoro che viene svolto sul crocifisso è un “restauro interdisciplinare”, che coinvolge diverse figure nell’ambito scientifico-storico e culturale. Una nota di importanza fondamentale è l’attenzione che lo storico d’arte Claudio Strinati ha riservato all’opera di Petrella Tifernina.
” Il primo sopralluogo a Petrella Tifernina si è svolto nel marzo 2015, abbiamo iniziato a lavorare sul progetto eseguendo le prime indagini preliminari nel marzo 2016. Sono state eseguite indagini endoscopiche, radiografiche, indagine alla fluorescenza x, sezioni stratigrafiche e l’esame al Radiocarbonio. Quest’ultimo ha restituito un risultato straordinario, la datazione della scultura è riconducibile ad un’epoca che va dal 1475 al 1550. RSF Italia in collaborazione con la popolazione Petrella Tifernina, sta riportando alla luce un’opera d’arte fino ad oggi sconosciuta, una scultura in legno policromo che conserva su di se oltre 10 strati di policromia, un’opera mai catalogata, ma molto amata dalla popolazione che ha saputo osservarla e comprenderla, fino a suggerire al parroco una sua rivisitazione. Il restauro del Crocifisso ligneo della Chiesa di San Giorgio proseguirà ancora, dovranno essere eseguite ancora indagini prima di decidere a che livello spingersi con la pulitura, decidere quale debba essere lo strato di policromia su cui soffermarsi, per riportare l’opera ad un aspetto che possa essere in equilibrio con la sua datazione originaria”, così Alessandra Morelli Vice Presidente di RSF Italia.
All’incontro, oltre ad Alessandra Morelli, presenti anche Marina Maugeri, restauratore di Beni Culturali, segretaria RSF Italia, Marisa Laurenzi Tabasso, chimico specialista in Conservazione e Diagnostica di beni Culturali, Presidente del Comitato Scientifico di RSF Italia, Stefano Ridolfi, fisico specializzato nello sviluppo ed utilizzo di sistemi non invasivi portatili per le analisi del patrimonio culturale, tecniche non distruttive e micro distruttive – membro del Comitato Scientifico di RSF Italia, Paola Conti restauratore di beni culturali – membro del Comitato Scientifico di RSF Italia.
Stupore sia della popolazione che degli stessi specialisti che stanno restaurando il Crocifisso, quello che era un valore affettivo si è trasformato in valore storico – artistico. Stupore anche per le tecniche usate che stanno ridando la conformazione originaria all’opera d’arte, che restituiranno una figura diversa sì da quella che si era abituati a vedere, ma che apre una serie di interrogativi e soprattutto apre la strada a nuove ricerche storiche, che proprio da Petrella potrebbero irradiarsi in tutta la regione, ed a nuovi interrogativi: l’autore, l’uso, la corrispondenza con altre opere simili ….
Ancora una volta questa scoperta testimonia il valore storico – artistico non solo di Petrella, ma del Molise, di una scoperta che riaccende ancora una volta la passione per la ricerca, ed ancora una volta grazie ai cittadini, e non ad istituzioni preposte. Una regione, che a torto è stata definita da molti “insignificante” o “inesistente”, ma in realtà ricca di “tesori”, purtroppo sconosciuti che potrebbe avere voce in capitolo per rilanciare il turismo non solo regionale ma del sud Italia.
A costo di sembrare ripetitiva (ndr) la nostra regione ha tutte le carte in regola per poter sopravvivere di turismo, il perchè non si valorizzino storia, arte, enogastronomia, ambiente, etc. se non a livelli bassi, non è certo per colpa dei molisani …. o per lo meno di quei molisani che volontariamente, gratuitamente, per passione valorizzano la loro terra …
Restauratori senza Frontiere
Nel 2013 si è costituita a Roma RESTAURATORI SENZA FRONTIERE. Fine istituzionale dell’organizzazione è dare un contributo concreto alla Cultura del Restauro, alla Tutela e alla Valorizzazione dei Beni Culturali in Italia e nel mondo.
RESTAURATORI SENZA FRONTIERE nasce su iniziativa di un gruppo di professionisti italiani del restauro che mettono al servizio della salvaguardia del World Heritage la loro grande esperienza. Portare le grandi e diversificate competenze del Restauro Italiano oltre i confini nazionali, esportando le migliori professionalità del settore a sostegno dello sviluppo della cultura della conservazione in ogni paese, operando con spirito di solidarietà tra i popoli: questa è la missione di RESTAURATORI SENZA FRONTIERE.
( Mariateresa Di Lallo)