Saepinium, nuove indagini archeologiche riportano alla luce un tempio databile alla seconda metà del I sec. a.C.

Nei mesi scorsi, nell’ambito dei lavori di recupero e valorizzazione della città romana di Saepinum, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise diretta dalla dott.ssa Teresa E. Cinquantaquattro ha ripreso un intenso programma di indagini archeologiche, riportando alla luce un nuovo, importante monumento pubblico: si tratta di un tempio su podio, databile alla seconda metà del I sec. a.C., localizzato in un’area della città antica mai indagata in precedenza, tra il Foro e le mura di fortificazione meridionali. Dopo gli interventi condotti nello scorso secolo, che hanno consentito di recuperare alla conoscenza le principali aree pubbliche della città e le fortificazioni, le esplorazioni attuali si prefiggono lo scopo di riportare alla luce la parte dell’antica Saepinum che ancora giace, interrata, all’interno della cinta muraria.
Lo scavo, che si è concluso in questi giorni, ha liberato una parte del tempio dai crolli che colmavano l’interno del podio, recuperando interessanti elementi della decorazione del tetto e degli alzati, che serviranno a ricostruirne l’aspetto originario. Futuri finanziamenti dovranno garantire la prosecuzione dello scavo e il restauro del monumento, la cui individuazione rappresenta senz’altro una delle scoperte più importanti avvenute negli ultimi decenni in Molise.
I lavori sono stati finanziati con risorse FSC (Fondi Sviluppo e Coesione) 2000-2006 – Regione Molise, finalizzati al recupero delle casette demaniali e alla valorizzazione dell’antica Saepinum; gli interventi sono stati coordinati sul campo dall’arch. Civerra (rup), dall’arch. Vignone (Direzione lavori), dal sig. Marianera (direttore operativo) e per lo scavo dalla dott.ssa M. Sica.
Le risorse utilizzate si aggiungono ai cospicui finanziamenti messi a disposizione negli anni dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo per acquisire l’intera area circoscritta dalle mura di fortificazione e per potenziare la fruizione di uno tra i più straordinari e suggestivi siti archeologici che il patrimonio culturale italiano possa vantare.

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