Poietika, Nicola Macolino presenta il suo ultimo libro “Sotto il sole del supplizio”

Si è conclusa a Campobasso la prima parte di Poietika, kermesse letteraria e musicale che, giunta alla sua terza edizione, è dedicata a “la parola e la terra”. La poetessa Patrizia Valduga, autentica protagonista della serata, conturbante nel suo rapporto con la parola, dinanzi duecento spettatori ha dialogato con Valentino Campo, direttore artistico di Poietika, dando vita ad un altro intenso e affascinante appuntamento della manifestazione promossa da Fondazione Molise Cultura e Regione Molise.

Prima di iniziare la seconda parte di Poietika, in programma dal 19 al 22 aprile con altri tre importanti appuntamenti, lunedì 10 aprile alle ore 18,30 nello spazio esposizioni del Palazzo Gil, NICOLA MACOLINO,regista, scenografo teatrale e artista visivo presenterà il suo ultimo libro “Sotto il sole del supplizio”(Palladino Editore).

BIOGRAFIA

Nato a Santa Croce di Magliano (CB), Nicola Macolino dal 1998 collabora con compagnie teatrali, registi e artisti per progetti in Italia e in altri paesi europei (Inghilterra, Svezia, Polonia). Nel 2000 fonda il Centro di Ricerca Culturale Abraxas, che si occupa della sperimentazione dei vari linguaggi artistici, della produzione di performance, spettacoli teatrali e dell’organizzazione di convegni, laboratori, workshop. Nel 2006 pubblica il libro d’arte “Makkine (o)sceniche”, summa della sua attività teatrale dal 98 al 2006, nel 2009 pubblica “Il sonno di Macbeth” a quattro mani con l’artista e scrittore Gian Ruggero Manzoni. E’ responsabile per il cinema e il teatro per la rivista di letteratura e arte “Ali” diretta dallo stesso  Manzoni. Nel 2010, insieme all’attrice e performer Azzurra De Gregorio, crea Abraxas Lab (Scuola Interculturale di Pratiche Teatrali), spazio interdisciplinare in cui sperimentare la propria creatività, punto di contatto tra le varie forme d’arte. Il suo impegno è orientato anche verso un’attività  didattica e laboratoriale  presso festival,  scuole e enti di vario tipo.

Un teatro quello di Nicola Macolino che, nel tentativo di ricercare sacralità e bellezza anche negli aspetti più reconditi e brutali dell’esistenza, diviene operazione alchemica, mescola archetipi, elementi mitici, riti di passaggio ed esoterismo in una perpetua e primitiva danza che, attraverso il supporto delle tecnologie e dei nuovi media, si propone di ricollegare il teatro contemporaneo con le sue origini. Il tema del corpo, unito a quello della sua esasperante e viscerale presenza in scena, è ricorrente nelle sue visioni. Un corpo che, senza menzogne e senza finzioni, vuole diventare materia viva e pulsante nella memoria e nella percezione dello spettatore e rafforzare in maniera indissolubile il legame tra palco e vita, divenendone il punto di contatto ideale.
La componente visiva nel lavoro di Macolino è considerata come un elemento strutturale piuttosto che complementare nella creazione di uno spettacolo. Pensare per e attraverso immagini vuol dire quindi per lui permettere che, nella fase dedicata all’ideazione di un progetto, queste immagini ne costituiscano l’essenza e non siano semplicemente ridotte a meri elementi funzionali o decorativi. Si può dire quindi, che nel suo lavoro tutto è plasmato dalla scena ed obbedisce alla scena e dunque è l’estetica a determinare l’etica, molto raramente questo processo si inverte

Ingresso Gratuito

 

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