La mostra su Pablo Picasso, disegnatore, incisore e autore di ceramiche, non è una sfida, una sorta di folle volo che, superando i confini del contesto della nostra Regione, si propone di osare quello che non era stato osato prima. Potremmo dire che “Picasso, l’intimità del genio” è la conferma di un percorso tracciato due anni fa, che si declina in tutti gli ambiti, in cui la Fondazione opera, e che ha messo a sistema lo stretto connubio tra qualità ed interesse di un pubblico attento, sollecito a cogliere ogni stimolo culturale. La formula ripetuta più volte, fino a diventare un refrain “portare il Molise fuori dal Molise”, che ha in sé l’idea di un flusso in entrata ed uscita del turismo culturale, si è fatta realtà, qualità, utilizzo degli spazi espositivi della Gil, attenzione rivolta ai dettagli, sviluppo di professionalità che hanno lavorato e lavorano con passione ed impegno. Da De Chirico a Picasso, passando attraverso i grandi artisti della nostra Regione, stiamo disegnando un processo di integrazione e contaminazione tra contesti culturali e territoriali molto diversi tra loro, che trovano una sintesi nella capacità e nella necessità dell’arte di dare voce e “rendere visibile” il mondo che ci circonda, come ricordava Paul Klee. I disegni e le incisioni di Picasso in esposizione costituiscono una straordinaria occasione per conoscere il volto più intimista dell’autore e per entrare in contatto, in maniera per così dire tangibile, con la sua mente inquieta e sperimentale, con la tensione costante verso la ricerca, con il bisogno di superare di continuo il limite del noto. Il desiderio di esplorare nuove potenzialità espressive fanno di questa mostra una pagina di necessario completamento degli elementi più comuni e canonici attraverso i quali passa la conoscenza di Picasso ed è interessante e, verrebbe da dire, giusto, che questa operazione prenda corpo in una Regione che sta crescendo in sensibilità ed interesse cultura e che lo sta facendo lasciandosi coinvolgere non solo da ciò che è “monumentale”, ma anche e, forse ancora di più, da ciò che è “discreto” e “miniaturistico”. Il nostro ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra, un grazie alla Regione Molise che sostiene e condivide con noi la convinzione che il percorso, il viaggio che abbiamo intrapreso sia un’affascinante e necessaria occasione di crescita e maturazione della nostra comunità, scoperta di quel nesso inscindibile, come affermava Pablo Picasso, che esiste tra animus artistico e fanciullezza dell’uomo e del mondo.
Antonella Presutti
Presidente Fondazione Molise Cultura