Causa le indisposizioni dell’età, ho seguito Molise un’altra storia per mezzo di internet grazie alla solerzia con cui i bravi amici delle Forche Caudine hanno introdotto i contributi. Penso che a Roma sia stata tradotta in realtà la migliore ipotesi di marketing territoriale,. E’ stato fatto ciò che i tanti consulenti regionali susseguitisi negli anni non sono riusciti a concretizzare non soltanto, in qualche caso, per inefficienza, ma soprattutto perché hanno risentito delle pressioni della politica locale, indirizzata ai tornaconti immediati per il proprio territorio specifico o per le proprie clientele estranee al merito, smembrando un’offerta che invece deve essere complessiva ed elevata specialmente per un territorio piccolo come il Molise.
Nelle immagini di tutte le adunanze si rivelano grandi passioni e massima professionalità da parte dei relatori: è indiscutibile il livello altissimo dei dibattiti, incantevole quello sull’Atene del Sannio con la perfetta disamina della scuola da parte del professor Plinio Perilli o quello sull’integrazione con la giornalista Ida Santilli che cita il filosofo Jürgen Habermas, o quello sull’economia con l’avvocato Donato Iannone che ricorda i testi di Tito Livio. Il Molise non è la spazzatura di Zalone, ma queste menti!
E’ la cultura che stana la politica: gli amministratori molisani più intelligenti accettano il confronto, recepiscono sollecitazioni, accorciano distanze generazionali. Vedendo su internet i resoconti delle tante iniziative debbo riconoscere che molti non hanno stonato alla Garbatella, sono riusciti a sintonizzarsi sulle interessanti tematiche proposte dagli organizzatori. Altri politici, vogliosi delle sole passerelle, probabilmente hanno preferito defilarsi per non fare brutte figure.
Prof. Valerio Mancini