C’è anche Mina Cappussi, reduce da una serie di mostre in Italia e nel mondo, attualmente divisa tra Monreale e Banca Mediolanum di Milano, tra i creativi invitati a far parte dell’Albo degli Artisti d’Italia. L’attesissimo volume, in preparazione da circa un anno, sarà presentato in anteprima nazionale ai Dioscuri al Quirinale, complesso monumentale di sant’Andrea, edito da Urbis et Artis, associazione culturale presieduta dal Cavaliere della Repubblica, Anna Salvati.
I quadri specchio della giornalista molisana prestata all’arte, (tra i firmatari del Metateismo, fondatrice dell’Emotional Art) selezionati dalla commissione Urbis et Artis, visionabili sul catalogo cartaceo e tramite QR code, sono: Angel Nike, Ophidia, Urphanomen Ceruleo, Sidereal Synapses, Metamorfosi Numerologica, Androgino, già esposti e apprezzati in mostre e concorsi di altissimo livello.
Mille artisti selezionati su 8000, tra pittori, scultori, fotografi e incisori hanno fatto domanda di inserimento nella pubblicazione, tiratura di 15.000 copie, che saranno distribuite capillarmente sul territorio nazionale e all’estero, inviate agli Assessorati alla Cultura di tutti i capoluoghi italiani, ai Musei d’Arte, alle Gallerie, agli Antiquari, alle Biblioteche, alle Librerie, alle Ambasciate e a tutti gli Istituti di cultura IIC italiani all’estero. L’Albo degli Artisti d’Italia, da più parti viene indicato come il nuovo Catalogo Bolaffi dell’arte moderna. Nato nel 1962 con l’intento di affiancare l’attività filatelica di famiglia di catalogazione e valutazione dei francobolli, il Bolaffi è divenuto opera di riferimento per il settore, rivoluzionaria all’epoca tanto per l’editoria quanto per il mercato dell’arte, per il fatto di fornire le quotazioni degli artisti e delle loro opere in base a criteri oggettivi e documentati.
In realtà l’eredità Bolaffi è stata raccolta da Giorgio Mondadori con il gruppo Cairo, ma il Catalogo degli Artisti di Urbis et Artis si appresta a diventare un must del settore per via di una innovazione tecnica particolarmente interessante: il codice QR (in inglese QR Code, abbreviazione di Quick Response Code), ovvero un codice a barre a matrice, impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate a essere lette tramite un telefono cellulare o uno smartphone. Nello specifico, basta inquadrare il codice associato ad ognuno degli artisti selezionati per poter visionare le sue opere in tempo reale.
“Il cartaceo è sempre meno utilizzato – spiega Gastone Rainieri Indoni vicepresidente dell’associazione – per gli alti costi che comporta. Solo dei pazzi come Urbis et Artis potevano invece puntare su catalogo sfogliabile che, nel presentare ogni artista con un breve testo critico (non una bio, come si usa adesso, ma una vera nota critica), rimanda a strumenti di consultazione agili e moderni. 15000 volumi stampati sono una enormità: se messi in fila occupano una stanza, portano l’arte e gli artisti migliori in giro per il mondo. Le pagine fresche d’inchiostro hanno il loro fascino, consentono di “vedere” immediatamente l’artista. Può sembrare una banalità, ma non è raro il caso di artisti di lunga carriera dei quali è rimasto ignoto, fino alla fine, il volto. Con l’App QR code è poi possibile, in modo completamente gratuito, visionare le opere dell’artista che si presenta sulle pagine del catalogo. Che presenta il meglio dell’arte contemporanea, frutto di una selezione durissima, tra decine di migliaia di artisti o presunti tali”.
La presentazione ai Dioscuri al Quirinale ha creato un’atmosfera d’attesa per quello che si preannuncia come evento fondante per l’interesse suscitato e le prospettive applicative. Il Corriere della Sera, edizione romana, ha dedicato una pagina all’iniziativa, che già raccoglie adesioni per le prossime selezioni degli artisti.