Scrittori si nasce. È l’unica conclusione possibile dopo aver ascoltato la sua storia. Maurizio de Giovanni non aveva alcuna velleità letteraria. Leggeva, questo sì, e molto. Ma a scriverle, le storie, non ci aveva mai pensato. Non prima della leggendaria performance al caffè Gambrinus di Napoli dove di fatto è iniziata la sua carriera di scrittore. È lì che nella sua mente prende vita il commissario Ricciardi, dopo aver passato buona parte del tempo a disposizione di un concorso per aspiranti giallisti a guardare fuori dalla finestra. Poi un’ intuizione, e finalmente la decisione di metterla nero su bianco.
La vittoria della selezione e l’avvio di una carriera narrativa ormai inarrestabile. Scrive noir de Giovanni, un genere bistrattato in Italia che più recentemente ha avuto una forte spinta dall’opera di Camilleri acquistando una dignità che non si sa per quale motivo ha faticato tanto ad ottenere. “In realtà – spiega lo scrittore napoletano che ieri è stato ospite di Ti racconto un libro – laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione, ideato e organizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Provincia di Campobasso e dalla Fondazione Molise Cultura – il noir è un posto dell’anima. La pulsione alla violenza esiste ed è implicita nella natura umana. Come diceva Simenon, lui uccideva decine di volte al giorno. Ma nella letteratura che conta, quella che occupa spazio sui giornali, non c’è posto per questo genere di cose. Almeno non finora. L’odio non è meno forte dell’amore, non è il suo contrario. Il romanzo nero non ha paura di guardare in faccia all’alterazione di un sentimento positivo. È tutt’altro che improbabile che un sentimento di amore o di amicizia possa col tempo trasformarsi in qualcosa di molto diverso. Io scrivo di questo”. È un fiume in piena l’autore de I Bastardi di Piazzofalcone. Racconta la sua vita, piena di aneddoti curiosi, e lo fa con un’eloquenza straordinaria. Riesce a convincere anche i più scettici quando dice che lui non ha alcun potere di decidere quale piega deve prendere la storia e che i suoi personaggi fanno tutto da soli, lui si limita a raccontarli. Sembra paradossale, ma alla fine sono tutti d’accordo. Il prossimo appuntamento di Ti racconto un libro è con Diego De Silva, uno dei più noti scrittori del panorama narrativo italiano, autore del romanzo Mancarsi. L’appuntamento è in programma giovedì 24 ottobre alle ore 18.30 nella sala conferenze della Biblioteca provinciale “P.Albino” di Campobasso.