Napoli, la città dai mille volti e altrettante contraddizioni, conosciuta in tutto il mondo, cantata da sempre nella musica e nella poesia. Raccontarla in un libro non è certo un’impresa semplice. Soprattutto quando a farlo è il suo primo cittadino.
Ex magistrato e parlamentare europeo, Luigi de Magistris guida l’amministrazione della città dal 2011. Un’esperienza che ha voluto mettere nero su bianco nel suo La città ribelle che presenterà al pubblico di Leggo, Leggi, Légge- le parole della giustizia e della legalità, l’iniziativa ideata e organizzata dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica di Brunella Santoli, e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso, nel corso dell’ultimo appuntamento in programma.
Nel volume, de Magistris racconta della rinascita del capoluogo campano che dopo anni di buio e sfiducia sembra aver miracolosamente cambiato rotta.
Napoli invasa dai rifiuti, ostaggio della camorra, sull’orlo della bancarotta. Questa era l’immagine della terza città d’Italia dopo decenni di malapolitica. Ora molti problemi sono stati risolti, altri rimangono ma i napoletani non si vergognano più della loro città. È cambiato qualcosa che va al di là delle statistiche e che vale la pena raccontare: la voglia di partecipare, un modo di far politica che ha fatto sentire la gente vicina al potere, in controtendenza con quanto accade in molte altre città.
L’incontro con l’autore è in programma sabato 13 maggio alle ore 18 nei locali del Caffè letterario LIVRE di Campobasso.
LUIGI DE MAGISTRIS
La città ribelle
Quello di Luigi de Magistris e di Napoli è un caso clamoroso. Nessun miracolo. San Gennaro non c’entra. Ex magistrato, autore di coraggiose inchieste in Calabria, già parlamentare europeo, de Magistris è riuscito a vincere le elezioni nel 2011 contro tutti, e nel 2016 a raddoppiare il suo mandato. Napoli invasa dai rifiuti, ostaggio della camorra, sull’orlo della bancarotta. Questa era l’immagine della terza città d’Italia dopo decenni di malapolitica. Ora molti problemi sono stati risolti, altri rimangono ma i napoletani non si vergognano più della loro città. È cambiato qualcosa che va al di là delle statistiche e che vale la pena raccontare: la voglia di partecipare, un modo di far politica che ha fatto sentire la gente vicina al potere, in controtendenza con quanto
accade a Roma e in molte altre città. I napoletani sono accorsi a votare il loro sindaco, dai movimenti ai centri sociali, dai collettivi studenteschi alle associazioni dei cittadini, ai comitati di lotta. Vogliono conoscerlo i sindaci di città come Barcellona, Berlino,
Atene, sapere come si fa “il sindaco di strada” e contrastare l’illegalità diffusa, la burocrazia, il boicotaggio del governo centrale, sostenendo al contempo un nuovo “movimento nazionale di liberazione”. E soprattutto conquistando il cuore di una città così difficile. Ma chi è veramente Luigi de Magistris, sindaco “rischia tutto”?
In magistratura fino al 2009, Luigi de Magistris è stato parlamentare europeo fino alle amministrative del 2011, quando viene eletto per la prima volta sindaco di Napoli dopo aver rifiutato l’apparentamento con il Pd. Il 1º ottobre 2014 viene sospeso – per un solo mese avendo il Tar accolto il suo ricorso – dalla carica di sindaco dal prefetto di Napoli
in applicazione della Legge Severino a seguito della condanna in primo grado (con Gioacchino Genchi) per abuso d’ufficio non patrimoniale (uso indebito dei tabulati telefonici di uomini politici). Condanna annullata dalla Corte d’appello di Roma nel 2015. Nel giugno 2016 si ricandida per il secondo mandato appoggiato da dodici liste tra cui: “Napoli in comune a sinistra” (PRC, SEL, PCd’I, Lista Tsipras, Possibile e altri), IdV, FdV, Repubblicani.