Una mattinata intensa, non è facile tenere seduti per circa tre ore alunni di scuole elementari e medie. Eppure Paolo De Chiara ci è riuscito. Presso la sala museale di Petrella Tifernina si è tenuto un incontro, all’interno di un progetto scolastico sulla “Legalità”, fortemente voluto dalle insegnanti e tanta curiosità degli stessi alunni. Non è scontato riuscire a mantenere alta l’attenzione su temi importanti come legalità, illegalità, ambiente, inquinamento etc. temi che , a quanto pare, “annoiano” buona parte degli adulti, compresi responsabili istituzionali, ma i ragazzi sono arrivati all’incontro preparati con domande specifiche da fare.
Concordo con Paolo che i ragazzi non sono i cittadini “di domani”, lo sono oggi, saranno invece gli adulti di domani che saranno chiamati a prendere decisioni e fare scelte che produrranno conseguenze. Il merito di questi incontri – confronti è quello di rendere consapevoli i ragazzi di quanto sia importante studiare per conoscere, formarsi per capire cosa avviene nel mondo reale, soprattutto conoscere il territorio in cui si vive.
“Il Molise, la nostra regione è quella in cui si fa finta di non sapere, di non vedere, di non sentire. La responsabilità delle problematiche di cui oggi parliamo sono le nostre, delle scelte, o delle non scelte, di noi adulti. Se non si ha consapevolezza della legalità, del rispetto delle regole si ha la stessa mentalità dei mafiosi. La criminalità nasce dalle piccole cose, per questo studiare, formarsi, informarsi ci rende liberi, ci dà la possibilità, che poi è un nostro diritto, di pensare e scegliere con la nostra testa. Non diventare schiavi, del denaro, del sistema, ma essere liberi delle scelte compresa quella di denunciare e non essere omertosi“, così apre l’incontro il giornalista.
Con le domande dei ragazzi si è focalizzata l’attenzione sui rifiuti tossici con conseguente inquinamento ambientale e correlazione con la salute. ” La nostra non è l’isola felice di cui si parla, la nostra è una regione mafiosa, nel senso che nessuno parla, c’è omertà. Chi dovrebbe lavorare per il bene comune, lavora , ma per il bene proprio, o della famiglia o degli amici. Ed anche questa volta la responsabilità è la nostra, siamo noi che eleggiamo i nostri amministratori, non possiamo delegare ad altri le nostre decisioni”, la risposta di Paolo.
E poi tanti gli esempi riportati da Paolo nel volume “I Veleni del Molise”, sia di intercettazioni telefoniche, di amministratori regionali e provinciali del passato ed attuali, di territori deturpati dalle pale eoliche, dai veleni dei rifiuti tossici, Campomarino, Termoli, Montagano, Cercemaggiore, Isernia, Venafro, il Molise in pratica! La relazione tra Controllati e Controllori che in uno stato legale sarebbero all’opposto e non seduti a tavoli per una “magnata”. E il Registro dei Tumori, che di fatto è stato autorizzato ma nel concreto non si hanno dati….
Inevitabili gli esempi come Falcone, Borsellino, Pasolini, Impastato, Don Milani, ed inevitabile la presa di coscienza: ” siamo un paese senza memoria storica, un paese che non ha mai fatto i conti la propria storia. Tre ore, che non è semplice sintetizzare, ma che davvero hanno dato la visione reale, uno spaccato del territorio e della situazione politica, storica, sanitaria, della quotidianità vissuta.
E come non parlare del ruolo dell’Informazione? Di quello che oggi ha, ma soprattutto di quello che potrebbe o dovrebbe avere a supporto dei cittadini e non delle classi politiche.
Mi permetto, grazie a Paolo De Chiara, di fare una breve digressione. Mi rendo conto di quanto sia difficile, in Molise, riconoscere meriti a chi non fa parte della stampa “ufficiale”, diciamo così, e che non si occupa principalmente delle mode del momento, ma da voce al territorio, alla verità ed alla denuncia. Perchè le battaglie per la salvaguardia del territorio nascono dal popolo, negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di vari Comitati, denigrati il più delle volte dagli amministratori, ma che con forza e detrminazione hanno impedito ulteriori scempi.Mi ritengo fortunata di poter, nel mio piccolo, contribuire a dar voce al territorio e spazio ad eventi come questo, che ritengo siano importanti e contribuiscano alla formazione dei ragazzi . Per cui ringrazio le docenti dell’Istituto scolastico di Petrella, per la sensibilità che mostrano verso questi temi attuali, la collega Manuela Garofalo e il collega Paolo De Chiara che ci ha dato strumenti di analisi della nostra realtà quotidiana, e per continuare a tenere accesi i riflettori sulla “illegalità” che dilaga.
Mariateresa Di Lallo