E’ stata inaugurata giovedì 19 maggio 2016 a Venezia “La sfera di Giulia di Filippi”, personale che prende il nome dall’autrice. La pittrice isernina Giulia di Filippi espone le sue opere nella galleria Micromega – Arte e cultura nell’ambito di un’iniziativa curata da un altro molisano: Franco Avicolli. Lo studioso, esperto di America latina, con alle spalle esperienze in tutto il mondo, ha voluto fortemente che Giulia di Filippi portasse le sue opere in un luogo così prestigioso. “La sfera di Giulia di Filippi è una figura che esprime in maniera compiuta l’artista e il procedimento che accompagna la realizzazione dell’opera – ha spiegato Avicolli nella sua recensione -. L’opera è cromosfera, nel senso che riporta al colore e, come da accezione, al sole coperto da un altro corpo celeste che appare quindi solo con un alone risultando alla fine evanescenza, possibilità di arrivare e di andare;è toposfera, perché è la classica rappresentazione del corpo circolare, perché della sfera è uno specifico e adeguato senso e riferimento formale; ed è logosfera, proprio perché realizza un discorso sulla sfera, perché costruisce la figura geometrica con un percorso artistico che non si allontana mai da ciò che è la sfera realmente e potenzialmente. E’ interessante soffermarsi – d’altra parte la loro forza attrattiva è notevole – sui suoi elementi pittorici per scoprire, come fosse un percorso tracciato, che le loro curvature impercettibili e i loro toni riconducono alla forma della sfera che l’artista isernina toglie dal suo silenzio reale o supposto – il bicchiere pieno o vuoto – per consegnarla finalmente discorsiva, che dice di sé come colore, come topos e come logos quello che è e/o potrebbe essere”. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2016 e rappresenta un nuovo tassello nella brillante carriera di Giulia di Filippi. Ma per lei si tratta di un ritorno a Venezia: nel 2011 ha partecipato alla 54esima Biennale, con due lavori sulla Legge degli opposti. Tema da cui è partita la mostra – evento itinerante “L’opposto e l’1”, proposta per l’inaugurazione dell’Auditorium Unità d’Italia d’Isernia. L’artista è nella collana Presenze della Giorgio Mondadori editori, collabora con alcune gallerie italiane ed estere, è presente in musei, pinacoteche e collezioni private e ha dato vita a moltissime personali. Nel 2000 ha firmato il manifesto per l’apertura del museo ambientale a Pantelleria, ricevendo il premo Ambiente. L’anno successivo ha elaborato la serie Verso1 che, dopo la presentazione ufficiale al Palais des Festivals di Cannes, è stata ospitata dal museo Emilio Greco di Sabaudia e dalla galleria Wunderkammer di Bergamo. Nel 2005 è nato il lavoro multimediale Archetipi universali, improntato sullo studio della geometria sacra. In seguito la ricerca si è orientata sulla filosofia dello stile e dell’eros. Da qui ha preso vita la serie Erosophy e l’altro lavoro multimediale Eros fabulars. Nel 2010 ha realizzato diversi lavori sulla polisensorialità e sulle zone del cervello che ne sono interessate, quindi è arrivata la pubblicazione POLISENS: educarsi al piacere polisensoriale. Nel 2014 la mostra Joy è stata ospitata dalla sala espositiva del Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo.
Le opere della pittrice isernina Giulia Di Filippi in esposizione a Venezia
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