Tutto pronto per la seconda parte di appuntamenti di questa quindicesima edizione di Ti racconto un libro – il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Fondazione Molise Cultura con il contributo del Comune di Campobasso e il patrocinio della Provincia di Campobasso.
Questa volta il taglio del nastro è affidato a due scrittrici. Si comincia giovedì 6 ottobre, dalle ore 15.30 alle 18.30 nell’edificio della ex GIL di Campobasso, con il primo dei sei appuntamenti del corso di scrittura Speranze e romanzi guidato da Antonella Cilento, e che quest’anno ha registrato un autentico record di domande. Venerdì 7 è in programma il secondo appuntamento, sempre dalle 15.30 alle 18.30.
Sabato 8 ottobre, alle ore 18.30, nell’Auditorium della ex-GIL di Campobasso, sarà la volta della giornalista e scrittrice molisana Valentina Farinaccio che inaugurerà la sezione di Ti racconto un libro dedicata agli incontri con l’autore.
Vincitrice di diverse edizioni del Premio di narrativa Michele Buldrini, l’autrice incontrerà il pubblico della sua città per la presentazione del romanzo di esordio La strada del ritorno è sempre più corta, un libro che sta riscuotendo un notevole successo di critica e di vendite. Con una lingua cangiante e affamata di metafore, il romanzo racconta come attraversare il dolore sia l’unico modo per uscire salvi e interi, dall’altra parte. Ma questa storia è anche una dichiarazione d’amore per i libri e le eredità che vi passano attraverso, un atto di fiducia nell’eternità della letteratura. All’incontro interverranno Antonella Cilento e l’attore Paolo Briguglia.
Gli appuntamenti di Ti racconto un libro Infanzia riprenderanno a fine mese, con nuovi entusiasmanti incontri pensati per i piccoli lettori.
INCONTRI CON L’AUTORE: sabato 8 ottobre ore 18.30 – Auditorium Palazzo GIL– Campobasso VALENTINA FARINACCIO presenta il libro La strada del ritorno è sempre più corta – Mondadori
intervengono Antonella Cilento scrittrice, Paolo Briguglia attore
L’estate in cui Vera ha cinque anni è una girandola di avventure. Vera è sfacciata e sognatrice: gioca a nascondino con l’amico immaginario Ringo Starr e da grande vuole fare la camionista, come il nonno, per scoprire dove finiscono tutte le strade del mondo. Oltre ai capelli rossi – della stessa tinta con cui i bambini colorano i cuori –, ha ereditato dal papà libraio la passione per le storie: riempie pile di fogli di una scrittura immaginaria per raccontare favole di calzini parlanti e piante grasse dimagrite. Quella dei suoi cinque anni è anche l’ultima estate che trascorre insieme al padre Giordano. Oggi Vera ha trent’anni, ed è una celebrità della tv: inventa oroscopi irriverenti e graffianti, specie per i nati dello Scorpione, segno zodiacale dell’ex fidanzato che l’ha appena lasciata, mettendola di colpo davanti a tutte le sue fragilità. Perché Vera è cresciuta senza un genitore, ed è come se fosse a metà: ha avuto in dotazione un solo braccio e un solo orecchio, una sola gamba e un solo occhio, e ha riempito tutto quel vuoto di sarcasmo e finta imperturbabilità. Di suo padre non sa nulla: la madre Lia, credendo di proteggerla e di proteggersi, ha preferito dimenticare. Ma quando riceve un centinaio di pagine scritte da Giordano durante gli ultimi mesi di vita e che parlano proprio di lei, dell’eccentrica Lia che si è ribellata alle leggi ancestrali della provincialissima Campobasso, e della nonna Santa, che ha consacrato la propria vita ai figli, Vera è investita da una sfida: il libro è senza finale. Lei adora gli inizi e odia la responsabilità della fine, eppure è la sola che potrebbe completarlo, è un’occasione unica per incontrare tra le pagine quel padre mancato, e per capire cosa accadde quell’estate in cui tutto è cambiato. La strada del ritorno è sempre più corta è un romanzo pieno di luce e di ironia, che racconta l’amore, la perdita e la trasformazione. La giornalista Valentina Farinaccio, qui al suo folgorante esordio narrativo, racconta con una lingua cangiante come attraversare il dolore sia l’unico modo per uscire salvi e interi, dall’altra parte. Ma questa storia è anche una dichiarazione d’amore per i libri e le eredità che vi passano attraverso, un atto di fiducia nell’eternità della letteratura.
Valentina Farinaccio, trentaseienne di Campobasso adottata da Roma, è giornalista e critico musicale. Lavora per Auditorium TV, la web tv dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e collabora con “Il Venerdì di Repubblica”. È autrice del libro-intervista La sindrome di Bollani (2009), e di Yesterday. Storia di una canzone (2015). Della pizza mangia prima la crosta, beve troppo caffè ed è del segno dei Pesci. Questo è il suo primo romanzo.