Ci sono i grandi eventi, quelli dentro i quali guardandosi intorno tutto appare immenso: immensi gli spazi, immense le folle, immensi i palchi, immensi gli effetti speciali che necessitano di immense organizzazioni dietro le quali si muovono immensi interessi. Poi ci sono eventi nei quali bisogna guardarsi dentro per scoprirne la grandezza: è il caso di Rocka in Musica, una manifestazione concepita e cresciuta in un piccolo borgo ai piedi del Matese, dove la dimensione è un concetto relativo, dove le folle (non immense) tornano ad essere persone, dove i palchi sono spazi giusti sui quali riconoscersi e dai quali trasmettere passioni possibili, dove l’interesse degli organizzatori è tale solo se si riesce a condividere con tutti.
Rocka in Musica festeggia quest’anno (il 9 e 10 luglio) la sua XVIII edizione di rivoluzione dal basso. Rivoluzione, proprio così, perché decidere di non dipendere da finanziamenti pubblici è il modo migliore per alimentare idee libere, rispettose delle esigenze altrui e quindi rispettabili sempre. Rivoluzione certo, perché rinunciare a qualche contributo, seppur non di moda, è stato sempre il miglior investimento possibile.
Il gruppo “Strimpelli ed Urla” in tutti questi anni ha fatto della sua manifestazione una palestra di vita, dove in tanti sono entrati direttamente o indirettamente per allenarsi alla pratica della libertà, dove la libertà come diceva Gaber è partecipazione. In questi anni più di 160 gruppi hanno testimoniato questa rivoluzione. I loro tanti generi hanno mescolato sensibilità, alimentato curiosità, moltiplicato passioni, producendo risultati troppo grandi per essere riassunti in numeri o per essere paragonati agli immensi spazi talvolta pieni di vuoto.
Il 10 e 11 Luglio a Roccamandolfi, con il gruppo Strimpelli ed Urla tornano in scena tutti, perché come sempre a Rocca nessuno è straniero, e torna la buona Musica che continuerà ad essere la colonna sonora di una bella favola vera.