Mi capita spesso di fermarmi a pensare e domandarmi ” resto o vado via?”, poi, non so spiegare ma una strana forza di appartenenza a questa terra mette un freno alla preparazione delle valigie, che restano lì, ma ancora vuote, in attesa. E sempre la stessa forza con la spinta della curiosità, che per fortuna non ha fatto le valigie, mi spinge a continuare un viaggio di conoscenza del Molise. Così il primo maggio, con familiari ed amici partiamo alla volta del Parco delle Morge, progetto che ho conosciuto grazie a Roberto Colella, amico e collega. Arrivati a Pietracupa, ritrovo atmosfera familiare di vicoli in pietra, due splendidi Terranova che ci accolgono festosi dal loro giardino e un’imponente “morgia”. Ci incamminiamo ed arriviamo in cima alla morgia dove ci attendono, e questo mi ha sorpreso non essendo abituata in Molise e non avendo prenotato, due ospitali guide, due di quei 180 cittadini pietracupesi che per amore del loro territorio nei fine settimana e giorni di festa troverete lì ad attendervi, e già questo è un aspetto positivo, iniziamo a parlare di “Turismo”? ( La domanda come sempre è rivolta ai signori politici, senza attendere progetti, progettisti, burocrazia, consulenti, dirigenti, tavole rotonde etc …) Quindi visitiamo quella che ora è la chiesa rupestre risalente al 1200. Da principio utilizzata come luogo di dimora, la più grande delle grotte fu utilizzata come fortezza militare, come sede di Tribunale ai tempi dell’Inquisizione e come luogo pubblico per le esecuzioni capitali. Fu utilizzata come luogo di ricovero e di rifugio dalla popolazione pietracupese durante i bombardamenti aerei e terrestre del periodo bellico. Solo a partire dagli anni ’70 la “Cripta” è diventata attuale luogo di preghiera . Al suo interno un bellissimo crocifisso ligneo del 1500 e la macina di un antichissimo mulino che funge di altare. La “Cripta” di Pietracupa si trova al di sotto della suggestiva Chiesa parrocchiale, che visitiamo successivamente dedicata a San Gregorio Papa finita di costruire nel 1600 al cui interno si possono ammirare delle preziose statue lignee realizzate nel ‘700 dal Di Zinno.
Dal sacro passiamo poi al profano e visitiamo il il “Museo della Rupe”dove ha sede una mostra permanente di strumenti di tortura dall’epoca medievale. E’ una forzatura, ci dicono le guide, aver voluto inserire a Pietracupa questo museo, sfruttando gli ambienti ricavati dalla roccia, e credo , visto che la maggior parte dei borghi molisani conservano tracce dell’epoca medievale, farci riflettere sul periodo non sia stata una scelta sbagliata, infatti è stata una visita che ci ha portati ad un momento di profonda riflessione, a quanto possa arrivare la crudeltà umana. E’ vero che ammiriamo le bellezze che siamo riusciti a conservare, ma dimentichiamo di quali azioni è stato, ma lo è ancora oggi, l’umanità. E non dimentichiamo che in altri stati europei il turismo viene fondato addirittura su invenzioni, che si fondono alla leggenda, noi in Molise con tracce e reperti originali potremmo creare una vera e propria Azienda Turistica. Quindi finiamo la visita aggirando il campanile costruito sulla roccia.
E’ ora di pranzo ed ci dirigiamo a Salcito, dove dopo una lunga pausa in un agriturismo del posto, piacevole e gustosa, con i sapori del Molise, è ora di visitare anche la “Morgia dei Briganti” e la vegetazione che si incontra durante il percorso guidato. Quella che viene chiamata Morgia di Pietravalle, dislocata su quattro livelli e dove oggi è possibile entrare in alcune cavità rocciose. Il sito ha importanza storica, che ha attirato l’attenzione dell’architetto Franco Valente “ Il Castrum Sancti Laurentii di Salcito”.
Una giornata di scoperta, sapori genuini e riscoperta delle origini molisane, e vi sembra poco? Ma quanti molisani conoscono il Molise, tanto da esserne i primi a volerne preservare la memoria e raccontarne la storia? La nostra regione , con un ritardo ormai acclarato nel settore turistico, non può più permettersi di organizzare convegni, non può più perdere tempo con le parole, sono necessari i fatti, la concretezza, e finchè non si è disposti ad investire su territorio in Molise il ” turismo” sarà sempre come quei desideri chiusi nel cassetto. E nè la regione, nè i molisani meritano questo trattamento, ma questo è un mio pensiero …. (foto MDL)
* *L’istituzione del Parco delle Morge Cenozoiche, che prevede la riunione di dieci comuni molisani in cui le tipiche morge sono presenti, è merito dell’Associazione Culturale Centro Studi V. Fusco di Campobasso, coordinata da Roberto Colella e Davide Vitiello, ed ha lo scopo di valorizzare l’aspetto turistico di questi angoli molisani.I comuni coinvolti sono quelli di Pietracupa, Salcito, Limosano, Trivento, Sant’Angelo Limosano, San Biase, Montefalcone del Sannio, Roccavivara, Oratino e Castropignano
Mariateresa Di Lallo