I Radioscilla conquistano la critica Americana, critica positiva per il singolo VenereA

radioscilla“Chitarra prorompente”, “ritmica sostenuta”, “ritornello efficace”, e “inserti vocali rotondi di una melodia cristallina”…. Sono assai confortanti le recensioni nazionali e internazionali di VenereA, il primo singolo della band campobassana Radioscilla, dedicato alla musa dei navigli Alda Merini. Nel pentolone di Reverbnation.com, il sito mondiale che promuove la musica indipendente e indaga sulle sue mille sfaccettature, e che può contare su oltre 30 milioni di visitatori al mese, sono già presenti diverse recensioni di importanti giornalisti, che ‘battezzano’ positivamente l’esordio discografico del quartetto campobassano. La lista completa delle recensioni è su radioscilla.com

Tre settimane sono bastate alla band promossa da Teresa Mariano nella nuova officina musicale del Pachamama Booking, per immettere nel circuito musicale on line il limpido fluire di VenereA. Alcuni giornalisti stranieri, pur non comprendendo il significato del testo, hanno comunque intuito il tenore solenne e crudo delle liriche del leader Alessio Vitale. Un ottimo punto a favore per un progetto musicale che, sebbene proiettato all’autopromozione su vasta scala, è pienamente radicato nell’humus molisano, ancora fresco, puro, dal quale parte, prende spunto e slancio per la sua capillare diffusione.
Il supporto di canali mediatici di potente impatto, sugli altri il salotto di Red Ronnie, ha contribuito a dare nuovo interesse al fenomeno Radioscilla che, dopo tanta cura e dedizione indoor, è pronto sotto forma di band a imporsi fuori dai confini di una sala prove.
Il passaggio da protagonisti dell’Arezzo Wave e il video/documentario dell’Atto Poetico per Alda Merini sono stati gli assaggi di un programma che vedrà a giorni i fratelli Alessio ed Emiliano Vitale, rispettivamente canto e batteria, il chitarrista Mario Evangelista e il bassista Manuel Ferrante, esibirsi nell’Oscilla Tour nella forma di showcase la cui prima vetrina sarà quella del Ragnarock live club, il 16 maggio alle 22, a Campobasso.
Sarà l’occasione per testare la bontà di un prodotto che nella sua versione studio può vantare la partecipazione fantastica del grande musicista e compositore, trombettista di livello mondiale, Paolo Fresu, e del sound engineer Marco Capaccioni (Mtv, Music Awards e artisti come R.E.M., Black Eyed Peas, Franckie Hi-Nrg e Subsonica).
Insomma, un cavallo che scalpita nella scuderia del Pachamama Booking dove sono attualmente ai box altri due nomi importanti (Riserva Moac e Luca Bassanese), alle prese con progetti altrettanto ambiziosi e di qualità. Radioscilla è qualcosa di più di una simbolica scommessa molisana. Provare per credere all’indirizzo youtube: Youtube

Estratti dalle recensioni Reverbnation.com
«Mi piacciono molto la chitarra, la batteria e i sintetizzatori del brano. Penso che il testo si riferisca a qualcosa di grandioso e stupendo in quanto mi ricorda uno di quei pezzi epici degli anni Ottanta. Appena sentito il beat ho pensato ai Brekfast Club. Adoro la tromba. Sembra essere leggermente fuori contesto ma penso che dia un sound tutto nuovo al pezzo. I cantanti sono eccezionali e mi piacerebbe che il testo fosse tradotto in americano. Ho appena ascoltato un grande successo!»
«Pur non essendo in grado di capire o parlare questa lingua questo è un pezzo che si può godere comunque. L’intro con la chitarra che anticipa lo stile e la melodia della canzone funziona bene, specialmente quando la chitarra viene doppiata da entrambi i cantanti, completandosi a vicenda. Penso persino che questo gruppo possa pubblicare una versione inglese del brano e che quest’ultima possa avere buoni risultati tanto nella classifica pop che in quella denominata cultural, se ciò fosse possibile, anche perché a volte la traduzione è lontana dal significato originale del testo. Amo inoltre il modo in cui il pezzo si conclude, ricordandomi la fine di “Spinning Wheel” dei Chicago, con dei fiati molto liberi. Un brano ottimo che sicuramente mi piacerebbe vedere nelle playlist delle radio. Anche il missaggio è stato fatto molto bene, visto che è possibile ascoltare tutti i numerosi strumenti. I suoni sono uniti in maniera equilibrata e donano al pezzo ricchezza ed emozione. Un gran pezzo!»
«In quanto madrelingua inglese non sono sicuro di ciò che stia dicendo il cantante. Per questo mi sono concentrato principalmente sul suono. In generale ho apprezzato la tromba, la batteria e le chitarre elettriche. L’intro di chitarra è molto forte e per questo cattura molto bene l’attenzione dell’ascoltatore. Per gli ascoltatori spagnoli (o italiani) credo fermamente che questo pezzo sia stupendo»

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