Si avvicina la festa più sentita a Jelsi, quella di Sant’Anna, protettrice del grano, arrivata alla 206^ edizione. La venerazione avviene attraverso la costruzione di carri di legno, le cosiddette “Traglie”, che sono impreziositi da intrecci di grano sapientemente lavorati da donne e giovani del posto. Una tradizione sentita come momento identificativo dalla comunità jelsese e che contribuisce alla valorizzazione del Molise, offrendo un programma nutrito che unisce religione, arte e turismo. Per questa edizione il comitato ha cercato nuove collaborazioni associative, al fine di trovare nuovi stimoli e creare una rete di contatti utili. Abbiamo chiesto al presidente del comitato Sant’Anna, Feliciano Antedomenico, le novità della festa.
La festa del grano di Jelsi è una galleria dove confluiscono arte, tradizione e religione. Quando ha inizio la preparazione dell’evento?
“Il programma si è aperto il 29 giugno con la mietitura, a cura di un nuovo comitato che subentrerà al nostro, perché Jelsi ha una particolarità: c’è un anno in cui i comitati collaborano per la festa, e il nuovo comitato miete il grano e disloca i covoni nei luoghi dove i treccianti faranno le famose trecce, che verranno disposte lungo il percorso della sfilata, sia orizzontalmente che verticalmente, per 15 km”.
Dopodiché, segue la benedizione?
“C’è una prima benedizione quando viene portato il grano in paese. Un’ulteriore benedizione viene fatta quando, la mattina del 26 luglio, il parroco di Jelsi benedice i carri prima della messa solenne in onore di Sant’Anna”.
Quindi, inizia tutto con la mietitura, a cui seguono benedizione del grano, la sua lavorazione e poi la sfilata. Quanta passione e quanto lavoro occorrono per l’organizzazione?
“Sicuramente ci vogliono tanta passione, pazienza e devozione a Sant’Anna per fare i lavori e le decorazioni con il grano. Inoltre, come comitato, abbiamo avuto l’idea di realizzare la scuola del grano, con i ragazzi delle elementari e delle medie che hanno realizzato le trecce e alcuni carri. Siamo molto soddisfatti perché dalle parole siamo passati ai fatti. Abbiamo creduto nel coinvolgimento dei ragazzi e siamo riusciti nel nostro intento”.
Quest’anno le novità sono il gemellaggio con la Carrese di Larino e il concorso fotografico. In più, per la prima volta, è stata accesa anche la lampada votiva.
“Esattamente. Domenica scorsa, presso l’Aia di Sant’Anna, il luogo dove i traglieri di Jelsi scaricavano le traglie e che si trova a circa 1 km dal paese, abbiamo acceso la lampada insieme alla comunità di Pescolanciano, altro paese che festeggia Sant’Anna con il grano, e l’accensione della lampada rappresenta proprio il legame tra i due paesi. Nell’Aia di Sant’Anna è stato realizzato anche un teatro con la paglia che deriva dalle trecce di spighe realizzate dai treccianti.
Il legame con la Carrese di Larino, invece, nasce dalla volontà di costruire una rete di comunità per promuovere e rafforzare il valore delle maggiori tradizioni del Molise”.
Sicuramente la manifestazione richiamerà molti turisti anche da fuori regione.
“Essendo sabato, ci attendiamo sicuramente tantissime persone, sia per la processione della mattina sia per il concerto di Luca Carboni, indubbiamente un artitsta di primo livello”.
Per quanto riguarda, invece, il concorso fotografico?
“Il concorso fotografico, organizzato dalla Pro Loco Jelsi, è giunto alla sua decima edizione ed è intitolato “La Festa del Grano a 360°”. Le foto riguarderanno sia la preparazione dei carri sia la festa vera e propria, e dovranno essere inviate entro il 21 agosto, per poi essere valutate da un’apposita giuria.
Vorrei accennare qualcosa sul Premio “La Traglia”, giunto alla settima edizione e curato da Pierluigi Giorgio, che quest’anno abbiamo pensato di assegnare all’associazione umanitaria Emergency per il ventennale della sua fondazione”.
I covoni di grano di Jelsi hanno fatto da scenografia, il 5 luglio, all’altare del Papa durante la messa all’ex Romagnoli. Una bella soddisfazione.
“Bellissima. Come comunità, dopo aver appreso dell’arrivo del Santo Padre in Molise, ci siamo subito resi disponibili. E abbiamo pensato di allestire il percorso che portava all’altare decorandolo con alcuni elementi in grano. Una grande soddisfazione per noi, dato che quel grano è stato benedetto e riportato a Jelsi”.
Infine, cosa significa la festa di Sant’Anna per Jelsi e per il Molise?
“Per la gente di Jelsi, ma anche per tutto il Molise, è sicuramente simbolo di identità. Sant’Anna è nel cuore di tutti gli jelsesi e la sua festa rappresenta una sorta di spartiacque della nostra estate e, in generale, della nostra vita quotidiana”.
(Gianluca Venditti, Michela Santilli, Maria Grazia Berchicci)