La Festa è arrivata.
Tutto è pronto per la mietitura che si svolgerà domenica 28 Giugno 2015. Dopo tanti sopralluoghi svolti sull’intero territorio comunale e in
parte dei comuni limitrofi, il Presidente del Comitato Festa, Giovanni Vena, e il responsabile della mietitura, Mario Vena, hanno fatto ricadere la loro scelta sui terreni di C.da Carrera nell’agro di Jelsi.
È li che domenica prossima, di buonora, si receranno circa ottanta ielsesi per mietere il grano che servirà ad abbellire ed addobbare il Paese, e soprattutto per allestire le “traglie” , i carri trainati dai buoi, vere è proprie opere d’arte, che da più di due secoli rendono onore a Sant’Anna.
La mietitura rappresenta sicuramente uno dei momenti più belli dell’intera festa dedicata a Sant’Anna; è nella tradizione della “mietitura”, infatti, che trova forse la sua migliore espressione il senso di solidarietà, di condivisione della propria storia e delle proprie tradizioni, della propria religiosità, che unisce e fortifica l’intera comunità cittadina.
La mietitura rappresenta il fulcro dei festeggiamenti in onore di Sant’Anna, anche per i più piccoli che nell’occasione frequenteranno la “scuola delle trecce” e la “scuola del grano” per imparare l’arte della lavorazione del grano: il necessario e prezioso passaggio di usanze e tradizioni, dei genitori ai figli, dai nonni ai nipoti, tutti insieme partecipi e protagonisti della festa.
Allora l’appuntamento è a Jelsi, in “Piazza” all’alba di Domenica 28 giugno, muniti di falci, trattori e mietileghe, furgoni e fuoristrada, e dopo aver ricevuto dal Comitato l’immagine di Sant’Anna, perché ognuno, possa apporla, bene in vista, sul proprio mezzo di lavoro, ed affidarsi alla Sua protezione; solo allora sarà possibile partire allo volta del campo da mietere.
L’arrivo di buon mattino è assolutamente necessario per consentire la costruzione dei tradizionali covoni con la legatura a mano, oggi sostituita da quella fatta dalle macchine, per la quale è assolutamente necessario che il grano non sia secco.
I covoni così realizzati, nella loro antica e particolare bellezza, vengono raccolti e sistemati sui carri per essere portati in paese dove, ad accoglierli, troveranno il parroco Don Pappino Cardegna, che li benedirà. Al termine i covoni saranno distribuiti in vari punti del Paese, a disposizione delle Treccianti che subito inizieranno il loro paziente ed insostituibile lavoro di intreccio.