(Adnkronos) – "Penso sia una grande cosa avere il coraggio di ammettere la propria fragilità o il momento che si sta vivendo. Non c'è nulla di sbagliato, anzi. È molto peggio quando tutti fingono di andare avanti". A parlare con l'Adnkronos è il regista e scrittore Federico Moccia, commentando il momentaneo addio alle scene di Sangiovanni dopo l'esternazione di un malessere diventato impossibile da evitare. "Lui ha fatto un discorso molto bello, molto serio, dove ha parlato di tutto il suo team, ha detto che loro gli sono stati vicino, che hanno capito, che hanno condiviso -dice Moccia, autore di romanzi per adolescenti ed esperto del mondo giovanile che ha sempre seguito da vicino- E secondo me, è un modo molto bello di essere autentici, d'altronde lo fa già nelle sue canzoni, secondo me, nel suo modo". Sangiovanni ha solo 21 anni, tutta la vita davanti, ma "a me piace moltissimo perché vedo già una grande sensibilità e anche un racconto reale di emozioni, di sentimenti. Quindi questa cosa non può che fargli onore. E soprattutto spero che ci sia il tempo utile perché tutto questo possa accadere nel miglior modo possibile", dice Moccia. Che sulle crescenti manifestazioni del disagio giovanile in questo momento storico, spiega: "E' il fatto che spesso si cerca di andare in delle direzioni per ottenere dei risultati sempre e comunque. Questa cosa già l'abbiamo vista anche in termini molto più semplici, sui notiziari ho visto che i ragazzi, per una semplice e insufficienza a scuola, nel passato si sono tolti la vita". Il motivo si può ritrovare nel fatto, secondo il regista, che "è proprio sbagliata l'impostazione della nostra società". E anche se i messaggi belli non mancano ("ad esempio il messaggio positivo e chiaro dell'importanza che ha dato Sinner al suo risultato, al fatto che lui sta facendo solo qualcosa che gli piace moltissimo per quale incredibilmente primeggia ma lo fa con una leggerezza che non vuol dire superficialità", spiega Moccia), c'è un consiglio che il regista e scrittore romano si sente di dare a Giovanni Pietro Damian, nome reale di Sangiovanni. "Prenditi il tuo tempo, rasserenati, non bisogna avere fretta, e se c'è un momento difficile, delicato, comunque condividilo con le persone che ti vogliono bene. Lo stesso Justin Timberlake parlò da ragazzo con sua madre del fatto che fosse preso in giro a scuola, e sua madre lo aiutò a superare un momento che gli sembrava difficile. Bisogna avere coraggio anche nel condividere queste cose -conclude Moccia- Noi sembriamo sempre tutti dei supereroi, e invece siamo delle persone umane che possono cadere e possono essere aiutate a rialzarsi". (di Ilaria Floris) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Federico Moccia: “Bravo Sangiovanni, non siamo supereroi ma umani che possono cadere”
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