Un’opera inquietante, dinamica, in divenire, che sintetizza l’originalità di un’arte originalissima che è stata definita “visionaria” e sta conquistando il settore con una serie di appuntamenti di successo. “Gli Urphanomen, descritti da Friedrich Schelling – spiega la Cappussi ripercorrendo il pensiero di Goethe, Spinoza, Leibniz, Kant, nonché i riti di iniziazione sciamanica – rappresentano il legame fra l’uomo, la natura, l’universo”. A Bologna il vernissage il 23 gennaio. Si può votare dal 24 gennaio al 14 marzo presso la Galleria WikiArte. Un vernissage selezionatissimo, con invito rigorosamente nominativo quello per l’Expo Bologna 2015 curato dal prof. Philippe Daverio, critico d’arte, noto conduttore del programma TV su Rai 3 e Rai 5, “Passpartout”. Expo Bologna è ormai fiore all’occhiello del capoluogo emiliano, riferimento per gli appassionati e i professionisti di Arte Contemporanea, ma anche per un pubblico sempre più attento e aperto alle nuove istanze in continuo divenire dell’espressione artistica. Quest’anno la quinta edizione di Expo Bologna inaugurata dal prof. Philippe Daverio il 23 gennaio – vernissage di Giorgio Grasso, coordinatore generale della 54° Biennale di Venezia, il 19 marzo, vede la presenza di un’artista molisana, la collega giornalista Mina Cappussi, direttore del quotidiano Un Mondo d’Italiani. Dopo il successo ottenuto alla Personale di Pittura presso la bellissima Sala della Crociera al Ministero dei Beni Culturali a Roma, alla presenza del Sottosegretario di Stato, Francesca Barracciu, Mina Cappussi, che fa parte degli Artisti Metateisti, porta alto il nome del Molise a Bologna con “Urphanomen Ceruleo”. Un’opera inquietante, dinamica, in divenire, che sintetizza l’originalità di un’arte originalissima che è stata definita “visionaria” e sta conquistando il settore con una serie di appuntamenti di successo.
Vincitrice del P.A.C.I. 2014 – Premio Auditorium Città di Isernia per la sezione Poesia, Mina Cappussi sarà inserita nella pubblicazione ARTISTI CONTEMPORANEI DEL NUOVO RINASCIMENTO, Movimento del Metateismo, MONDADORI edizioni, a cura del prof. Giammarco Puntelli, che sarà nelle librerie a marzo 2015. Una sua opera è stata scelta per rappresentare in permanenza l’Arte Contemporanea Italiana presso il Museo MACIA dell’Ambasciata Italiana (Museo di Arte Italiana Contemporanea in America) in San Josè di Costa Rica. Esporrà dal 10 al 20 maggio 2015, nello spazio dell’Ateneo delle Arti e delle Scienze in Bergamo Alta (Vernissage 10 maggio ore 18.00); selezionata esporrà a New York (USA) presso ART EXPO NEW YORK XXXVI edizione, dal 23 al 26 aprile 2015 – NYC PIER 94. Esporrà a Milano (Mostra Artisti Metateisti del Nuovo Millennio nei giorni 5-6 e 7 febbraio); e sempre a Milano in marzo presso il Pirellone; a Taormina; Roma (piazza Navona – Stadio Domiziano – Mostra Personale fine febbraio); Bergamo (Ateneo delle Arti e delle Scienze dal 10 al 20 maggio 2015); in Costa Smeralda; a Nettuno presso il Castello Forte Sangallo di dal 1 all’8 marzo come ospite speciale nella Mostra “D’Arte, D’amore, Donna”; a MONTESILVANO (CH) presso la Galleria Serafini dal 28 febbraio al 21 marzo per la Mostra Artisti molisani. Al Ministero dei Beni Culturali sarà presentato il catalogo della Mostra che avrà l’introduzione di Vittorio Sgarbi e la prefazione del Sottosegretario Barracciu.
La mostra bolognese, curatrice Deborah Petroni, prevede una serie di Premi, tra i quali un Premio del Pubblico, assegnato all’Artista che riceverà maggiori consensi da parte dei visitatori che dal 24 gennaio al 14 febbraio 2015 compileranno l’apposito modulo presente solo nella Galleria Tutti i molisani in Emilia Romagna interessati a votare l’opera Urphanomen Ceruleo possono farlo recandosi personalmente dal 24 febbraio al 14 marzo presso la Galleria Wikiarte in via San Felice, 18 a Bologna, la domenica e il martedì 15.00 – 19.00, da mercoledì a sabato 11.00 – 19.00 orario continuato. Per la Notte bianca di Bologna sabato 24 gennaio la Galleria rimarrà aperta dalle 11 del mattino fino alla mezzanotte con orario continuato, ingrasso libero senza limite di accesso.
Di Mina Cappussi, che fa parte dei Poeti D’Azione, Madrina della Poesia del Movimento Disarmonico – gruppo trans-nazionale “Folli sognatori del Bello” di Carlo Gentili, hanno scritto: il Prof. Marcello CARLINO, dell’Università Sapienza di Roma, che ha parlato di “vibrazioni simboliche tra tortili preziosità alla Klimt”; Genny DI BERT del Rufa Rome University of Fine Arts “forti cromatismi e definizioni di contorni dal vago sapore espressionista, barocco che trasuda e innova con originalità”; prof. Massimo PASQUALONE, dell’università G. D’Annunzio di Chieti, critico d’arte e letterario, giornalista e autore, “decisa ricerca cromatica dove l’io dell’artista è sempre preponderante, sovente epifanico in una metamorfosi continua; Dante FASCIOLO, Galleria Ucai La Pigna, Giornalista, Autore, Regista, Curatore, Produttore Esecutivo, 35 anni su RAIUNO (Linea Verde e Linea Blu), già Vice Presidente Nazionale dell’ UCAI, Unione Cattolica degli Artisti Italiani (riconosciuta dalla CEI) “il sentiero che segnerà nuova storia”; Gioia CATIVA, Storico dell’arte SM’ART di Isernia, “arte visionaria impregnata di positività e un pizzico di follia, figure totemiche dal forte potere evocativo in un linguaggio sperimentale”.
“Gli Urphanomen, descritti da Friedrich Schelling – spiega la Cappussi ripercorrendo il pensiero di Goethe, Spinoza, Leibniz, Kant, nonché i riti di iniziazione sciamanica – rappresentano un po’ il legame fra l’uomo, la natura, l’universo. L’Urphanomen è, secondo Henry Corbin, l’apparenza di un’immagine che ha la qualità di un simbolo. Per Eidegger l’ Urphanomen è ciò che è originario, che non può essere ricondotto ad altro o, come dice Goethe, l’ Urphanomen: “ideale, in quanto ultimo conoscibile, reale, in quanto conosciuto, simbolico, perché racchiude tutti i casi. Gli alberi della serie “Urphanomen” – aggiunge l’artista molisana – sono abitati dagli spiriti della natura nel divenire fenomenico che mostra volti, sagome, urla, profili, oltre il tempo e lo spazio. I mostri che ci portiamo dentro sono memorie generazionali, i sé che portiamo inconsapevolmente con noi. Gli spiriti della natura si mostrano nel tempo della caduta dei veli. E’ nell’intervallo relativamente breve di apertura nel continuum spazio temporale che la coscienza affiora. E’ questo il momento della danza sacra che le piante, la terra, gli spiriti dell’aria salmodiano al Sole, dispensatore di Luce”.
L’aperitivo per la vernice del 23 gennaio sarà curata da Claudio Cavallotti