Michele Santelia, alias Michele da Campobasso, ha appena ricevuto dalla Redazione londinese del Guinness World Records il 10° Certificato Guinness World Records per la sua ultima opera intitolata “Opere Sannite Backwards”. Stiamo parlando del molisano che ritrascrive, integralmente al contrario, opere letterarie internazionali, nella loro lingua originale, straniera o arcaica, digitando contemporaneamente su 4 tastiere bianche di computer senza vedere il videoterminale durante la digitazione. Opere Sannite Backwards rappresenta il suo 74° volume ritrascritto al contrario.E’ per lui un’Opera un po’ particolare, sotto certi punti di vista ancora più inedita delle precedenti, poiché in quanto l’ha dedicata alla nostra cara Regione, al Molise e alle sue genti.
Quali i motivi di tale dedica così speciale?
” Come si sa oggi il Molise non è più quell’oasi di pace e di tranquillità, di benessere sociale ed economico come era una volta, poiché da tempo è diventato una sorta di terra di nessuno, dove tutti vengono da altri siti per trarre profitti iniqui che non hanno mai avvantaggiato la nostra cultura, i nostri lavoratori, i giovani e gli anziani”.
Le sue riflessioni sono inoltre dettate da eventi ingiustificabili che sono di dominio pubblico, tipo le impietose pale eoliche che ogni tanto si vorrebbe posizionare nei pressi di Altilia, a Sepino, o sulle nostre coste, le vie di comunicazione, comprese quelle ferroviarie, impietosamente dissestate, la crisi dell’edilizia edilizia – un tempo colonna portante della nostra economia – e tutto il suo indotto che sta costringendo i molisani, come è successo negli anni ’60 ad emigrare in altre regioni o paesi, la completa dissoluzione delle poche industrie che sorreggevano l’economia regionale, anche dal punto di vista occupazionale, la fuga all’estero dei nostri giovani, soprattutto quelli laureati, le menti eccelse che qui non hanno alcuna prospettiva di inserimento, le campagne, oramai abbandonate e ridotte a “siti preistorici”, la Sanità che snocciola debiti da tutte le parti; e qui – badate – mi fermo, per non annoiarvi più di tanto o per dirvi cose che già sono alla portata di tutti.
Santelia nella sua dedica particolare ha definito il Molise: “la perla più preziosa incastonata nello scrigno Italia.”.
Invece – dice Michele da Campobasso – le nostre istituzioni, anziché rivalutare il passato eroico della nostra amata regione, fatto di difensori strenui della libertà, quali erano i Sanniti, le sue bellezze naturali, come il mare, l’alta montagna, le pianure, le oasi naturali, i numerosi siti archeologici, l’aria pura di cui gode, le ottime e gustose pietanze che forse in altre regioni italiane ormai non è più possibile assaporare, la stanno portando al suo inevitabile declino, al suo fatale smembramento: forse non saremo più molisani, nel senso che qualcuno di noi sarà abruzzese, altri pugliesi, altri ancora campani e chi più ne ha, più ne metta.
Sono questi i motivi che lo hanno indotto a ritrascrivere al Contrario la sua ultima Opera, dal titolo molto emblematico, quindi per via della sua concezione principale che lo porta a scrivere in tale modo, che consiste in un voler riappropriarsi degli antichi valori della vita, dove non esistono più egoismi, violenze, drammi, profanazioni, mancanza di valori, amore per la propria terra.
Ha infatti ritrascritto al contrario la maggior parte delle più importanti Opere Sannite e, pensate, le ha poi fatte incidere su delle grandi lastre di pietra, proprio come usavano fare i nostri antichi progenitori, i nobili Sanniti; ma c’è di più, le ha ritrascritte al contrario usando l’antico idioma dell’alfabeto Osco, la lingua dei nostri Avi.
Ha raccolto tali fogli di pietra in un enorme volume che pesa ben 120 chili e 900 grammi che ritiene sia il libro più pesante del mondo.
E questa è la dedica che ha fatto alla sua cara Terra:
Dedico “Opere Sannite Backwards”
alla mia dolce, cara, amata terra, il Molise,
la perla più preziosa incastonata nello scrigno Italia.
La Dedico inoltre, con grande spirito di commozione
a tutte le genti molisane, passate, presenti e future,
nelle cui vene scorre
il sangue dei nostri antichi progenitori,
gli arditi e prodi Sanniti.
Ha realizzato tale opera digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche di computer, senza vedere il videoterminale durante la digitazione, la maggior parte delle opere Sannite, compresa la Tavola Osca o di Agnone; tra queste, le opere più importanti sono:
– La Tavola di Agnone o Tavola Osca
– la Tabula Bantina
– il Cippo Abellano
– L’Epigrafe di Punta Campanella
– L’Epigrafe di Molise
– Herculaneum
– L’Iscrizione di Pietrabbondante 1
– L’Iscrizione di Pietrabbondante 2
– Il Frammento di Travertino di Pietrabbondante
– L’Iscrizione Castel di Sangro
– L’Iscrizione da Campobasso
– Il Tegolone di Pietrabbondante
– Il Ciottolo di Sepino
– Le Iovile.
L’ha ritrascritta usando l’antico idioma dell’alfabeto Osco.
Al centro della copertina campeggia, incastonata, un’altra lastra nella quale ha fatto incidere, in latino, la sua speciale dedica al Molise.
E’ composta complessivamente da:
– 38 opere ed epigrafi sannite;
– 18 pagine di pietra;
– 1.343 parole;
– 8.491 caratteri;
– 280 paragrafi;
– 454 righi.
A tutt’oggi Santelia ha ritrascritto integralmente al Contrario digitando contemporaneamente su 4 tastiere bianche senza vedere il videoterminale durante la digitazione, 74 enormi volumi composti complessivamente da:
– 28.865 pagine;
– 3.871.993 parole;
– 21.800.395 caratteri;
– 277.360 paragrafi;
– 575.852 righi.
La Torre di Libri al Contrario più alta del mondo misura 5,69 metri di altezza e pesa kg. 676,40.