Non smette di stupire la proposta artistica del CVTà Street Fest di Civitacampomarano (Campobasso), il festival di muri dipinti e arte contestuale che – con la direzione artistica di Alice Pasquini e l’organizzazione della Pro Loco “Vincenzo Cuoco” – è giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Oltre ai quattro artisti ospiti, invitati a lavorare sul tessuto urbano del piccolo borgo arroccato all’ombra del Castello Angioino nell’arco di due mesi, giunge ora a Civitacampomarano un ospite speciale. Si tratta dell’artista brasiliano Alex Senna che, nel lungo viaggio dalla sua terra d’origine all’Italia, si è trattenuto in terra civitese dal 28 aprile al 3 maggio lasciando sui muri del borgo tracce della sua pittura capace, con uno stile personale e immediatamente riconoscibile, di ribaltare prospettive e punti di vista.
Innamoratosi delle stradine caratteristiche del borgo, Senna ha scelto di dipingere piccole figure qua e là piuttosto che un grande muro. Grazie alla sua immaginifica fantasia, capace di superare i limiti della realtà e riscriverli con i pennelli del sogno, Alex Senna fa camminare sui muri del CVTà Street Fest un gatto, una donna e un bambino, ma non nel modo in cui tutti ci aspetteremmo camminassero. Le figure dell’artista brasiliano sfidano la forza di gravità e, come in uno dei mondi fantastici disegnati da Escher, calcano i muri come se questi fossero pavimenti. I visitatori che si trovano a camminare per i vicoli di Civitacampomarano, quindi, si sorprendono a osservare i protagonisti della pittura di Senna da un insolito punto di vista dall’alto. E il bianco e nero che costituisce la cifra stilistica più rappresentativa dell’arte di questo artista fa inoltre allungare le ombre delle figure a dismisura, con un effetto di gioioso spiazzamento, quasi metafisico. Le lunghe ombre seguono la direzione del reale spostamento del sole nel corso della giornata, regalando a chi le osserva l’impressione che il sole spenda anche quando non c’è.
Fantasmi di passate migrazioni? Desideri di cittadinanze future? Non sappiamo chi siano queste figure che Alex Senna ha regalato a Civitacampomarano, semplici, misteriose e tanto leggere da sollevarsi da terra. Certo è che sono del tutto simili ai gatti che davvero gironzolano per le stradine del paese, alle donne affacciate sugli usci sempre sorridenti e pronte a offrirti un caffè o un “ciello” (delizioso dolce tipico di Civitacampomarano, ripieno di mosto cotto, spezie e caffé) o a quei bimbi che un tempo popolavano il borgo e ora, invece, sono sempre meno. Del tutto simili, fatti della stessa sostanza: quella dei sogni, come su un palcoscenico shakespeariano.
CHI È ALEX SENNA – Alex Senna (1982) viene da Sao Paulo in Brasile. Ha iniziato a dipingere per strada nel tentativo di ripensare la povertà estrema del suo paese di origine con gli strumenti e i linguaggi dell’illustrazione, dei fumetti e dei vecchi graffiti anni Novanta. La sua arte è volta a creare e rinsaldare relazioni umane, affidandosi a espressioni vivide che illuminano la monotonia del quotidiano. Un mondo giocoso, poetico e di grande fascino, quello di Senna. Un grande racconto popolare disseminato di segni universali, attinti dalla fantasia di un bambino: cuori, uccelli, note musicali, palloncini, nella maggior parte dei casi tracciati in un poetico bianco e nero. Non c’è soluzione di continuità tra le linee tracciate nei suoi disegni e sui notebook e le solide pennellate apposte da Senna sui muri delle città, segnando il contesto urbano con una visione semplice e piena di sentimento. L’arte fragile e delicata di Alex Senna propone una via alternativa alla durezza di cui spesso l’arte urbana si fa carico.
FINITO IL MURO DI BOSOLETTI – A salutarlo al suo arrivo a Civitacampomarano, Alex Senna ha trovato l’artista argentino Francisco Bosoletti, il secondo degli ospiti invitati dalla direttrice artistica Alice Pasquini per la seconda edizione del festival, dopo Gola Hundun.
Al lavoro dal 26 aprile al 2 maggio, Bosoletti ha realizzato un grandi dipinto che occupa il muro con tutto l’incanto di una vera e propria magia: si tratta infatti di una pittura “in negativo” che, con un lavoro di grande virtuosismo tecnico, si appropria di un artificio proprio della tecnica fotografica per creare un’immagine leggibile a vari livelli.
Il titolo dell’opera è “Resilienza” e nomina quella che all’artista sembra essere la qualità più peculiare di questa terra e dei suoi abitanti, che non si arrendono né alle forze naturali né alla tentazione dello spopolamento, ma scelgono di restare e resistere, sperando in una rinascita del borgo.
“A Civitacampomarano – spiega Bosoletti – sembra che il tempo si sia fermato, sembra che le cose stiano allo stesso posto da centinaia di anni. Ma questa visione superficiale non è la realtà. Tanto l’interno della terra quanto l’interno dei suoi abitanti hanno più movimenti e cambiamenti che nel mondo normale. Il mio muro vuole essere una rappresentazione di questa forza interna, di ciò che è possibile vedere al di là della superficie, e al tempo stesso è un invito per chi guarda a costruirsi attivamente, attraverso l’utilizzo di un filtro, un’immagine empatica di quello che ha di fronte”.
Non è, quello di Bosoletti, un intervento che si addice a uno sguardo superficiale, ma si fa apprezzare solo da chi si dimostra capace di osservare con attenzione. L’artista non svela tutto e subito all’osservatore, ma coinvolge il suo ideale interlocutore in un’operazione di progressiva e coinvolgente scoperta. Per spiegare bene di che si tratta, è utile però fare un passo indietro e partire dall’inizio. Quando si è trovato a decidere su quale scorcio del paese realizzare il suo intervento pittorico, la scelta di Francisco Bosoletti è caduta su un’ampia parete rovinata dal tempo. Su questa superficie irregolare e tormentata, Bosoletti ha immaginato una composizione che valorizza le asperità del muro e abbraccia il contesto del palazzo con la spessa pasta delle sue pennellate.
Alla sfida rappresentata dalla superficie su cui dipingere, si aggiunge a questo punto la sfida rivolta a chi osserva il muro finito. Essendo dipinta “in negativo”, l’opera infatti si può godere appieno nella sua versione segreta solo scattando una foto e poi trasformandola. Sfida, trasformazione ed energie in perenne movimento solo le chiavi di lettura di un lavoro complesso e prezioso. Mostrando un volto inedito e profondo del CVTà Street Fest. “Il caso – conclude Bosoletti – sta decidendo la nuova geografia dei luoghi e dando dimostrazione di un conflitto tra la natura, la storia e la civilizzazione. Ma i muri, le architetture, le persone e la natura stessa hanno dentro una resilienza che instancabilmente si riappropria dei caratteri originari e autentici per rifondare le regole del territorio e della comunità di Civitacampomarano”.
LE PROSSIME TAPPE DEL FESTIVAL – Altri due artisti attesi nelle prossime settimane completeranno la rosa degli ospiti della seconda edizione del CVTà Street Fest: Nespoon dalla Polonia e dell’italiana Maria Pia Picozza. Il cuore del festival, dal 1 al 4 giugno, vedrà le strade e le piazze del borgo di Civitacampomarano animarsi in una grande festa di colori, suoni e sapori, capace di coinvolgere tutta la popolazione con tour guidati alla scoperta dei murales, percorsi di trekking mirati a conoscere le bellezze storiche e naturalistiche del territorio, degustazioni di street food, musica all’aperto e altri ospiti a sorpresa. Main sponsor del CVTà Street Fest è Peroni, che sostiene il progetto della manifestazione con lo scopo di esaltare il sapore di un’autenticità tutta da riscoprire. Il festival è sostenuto inoltre da Free Energia spa, Life srl, Energy Mix srl, Centro Allarme Molise.
CONTINUA LA RACCOLTA FONDI “HELP CIVITA” – Una lenta e progressiva frana minaccia Civitacampomarano dall’inizio del 2017, con gravi danni agli edifici e alle strade. Le strutture più danneggiate, come gli stessi uffici comunali, vanno abbandonate, ma la gente non si rassegna e vuole lottare per non far morire il borgo. Ma serve un sostegno concreto. Per aiutare Civitacampomarano, è stata attivata la campagna di raccolta fondi “HELP CIVITA”, destinando il ricavato a supporto del recupero dell’ex edificio delle Scuole Materne da adibire a nuova sede del Municipio e da edificio strategico della Protezione Civile. I contributi devono essere versati esclusivamente sul conto corrente del Comune di Civitacampomarano, alle coordinate banco posta IBAN IT91L0760103800000012918868 oppure sul conto corrente postale numero 12918868. Nella causale, le donazioni dovranno riportare la dicitura “HELP CIVITA, fondi a supporto della nuova sede municipale”.