Le ricerche che hanno condotto i due studiosi, Libero Cutrone e Gioele Di Renzo presso l’Archivio di Stato di Campobasso hanno portato alla scoperta di un atto notarile cinquecentesco davvero importante per la comunità campobassana: un documento redatto dal notaio Francesco Prunauro nel 1573 relativo all’edificazione della cappella e alla fondazione di una terza confraternita, quella del Santissimo Rosario nella chiesa della SS. Trinità di Campobasso.
Un atto inedito che neanche il Gasdìa nella sua “Storia di Campobasso” cita. Nell’atto notarile sono nominate personalità importanti del clero cinquecentesco ed è descritto tutto il rituale della fondazione della cappella e della confraternita (addirittura il notaio afferma che in processione cantarono l’Ave Maris Stella, un canto antichissimo, di fronte alla cappella del SS Rosario).
Ma partiamo dalle confraternite. “Una confraternita – si legge nel saggio dei due giovani studiosi – è un’associazione di fedeli eretta per l’esercizio di opere di pietà e di carità con una regolare organizzazione, e avente per scopo anche l’incremento del culto pubblico. A differenza delle congregazioni, i loro membri non emettono voti, né vivono in comune. Esse vengono istituite in una chiesa a mezzo di un formale decreto (erezione canonica) dell’autorità ecclesiastica e solo da questa possono essere modificate o soppresse”.
“A Campobasso, nella chiesa della SS. Trinità aveva sede una delle confraternite più importanti della città: quella dei Trinitari. L’arciprete Angelo Tirabasso, nel suo volume intitolato Campobasso Sacra (Campobasso, 1929), ci racconta di questa confraternita e della rivalità che c’era con quella dei Crociati, la quale aveva sede nella chiesa di Santa Maria della Croce, e una testimonianza artistica raffigurante la pace tra queste due confraternite è conservata presso il Palazzo della Provincia di Campobasso una grande tela raffigurante La pace fra i Crociati ed i Trinitari, dipinta dall’artista Giovanni Maria Felice nel 1592”.
Si è sempre parlato di Crociati e Trinitari a Campobasso, le due maggiori confraternite, ma il saggio di Libero Cutrone e Gioele di Renzo porta alla luce una terza Confraternita, quella del SS.Rosario.
“Il notaio Francesco Prunauro, originario di Ferrazzano (CB) ma operante a Campobasso, il giorno 8 marzo del 1573 redige un atto relativo alla fondazione della confraternita del Santissimo Rosario, con sede presso la chiesa della SS. Trinità. Un atto estremamente importante per la comunità campobassana, simbolo della forte fede che legava questa popolazione verso la figura della Madonna del Rosario. Nel suddetto giorno, scrive Prunauro, i partecipanti all’atto, dopo aver rivolto delle preghiere all’hospitalis Sanctissimae Trinitatis di Campobasso, si sono diretti e hanno varcato la soglia della venerabile chiesa della SS. Trinità. Qui si sono radunate varie personalità:
il reverendo Iacobus Pistillus, il nobile Joseph Pistillus, il procuratore della chiesa e dell’ospedale Arcangelus Grandus ed il reverendo sacerdote della chiesa Iohannes Battista de Martino. Seguono poi gli altri membri della confraternita. Possiamo però notare che molti cognomi di essi sono tuttora esistenti: Chiarizia, Vignali, Basile, de Attellis, Preziosa, Capotosto, del Vecchio, Presutti, de Lisa, d’Alena, Pistillo, Colagrosso, Palumbo, Trentalance. Tra i membri della confraternita ci sono anche personalità di rilievo come Prospero de Attellis, barone di Molise e di Civitate Vecchie (l’attuale Duronia); Laurinzus Pignoli, medico; il nobile Vincentius de Lide… La Chiesa assumeva un ruolo importante nella fondazione delle confraternite, infatti anche per il caso campobassano è evidente la presenza di personaggi influenti che vengono citati dal notaio: Frate Vincentius de Nuceria e Seraphinum Cavalli Brixiensis. Serafino Cavalli, inquisitore e socio del commissario generale del Sant’Uffizio, manda un suo delegato (fra Vincenzo da Nocera Inferiore) a Campobasso. Inoltre è riportato un decreto approvato il 25 di ottobre del 1572 che autorizzava, con molta probabilità, la fondazione della cappella del SS. Rosario e dell’omonima confraternita nella chiesa della SS. Trinità”.
“I membri della confraternita donano, dedicano ed erigono una cappella dedicata alla Beata Vergine del Rosario all’interno della chiesa della Trinità, più precisamente nel luogo in cui prima si trovava la sagrestia, nella parte destra della chiesa e sotto le scale del coro. Essi, inoltre, promettono di prendersene cura in qualunque momento e che in essa siano ricevuti tutti i fedeli cristiani e coloro che fanno parte della confraternita del SS. Rosario. Infine, si impegnano ad accrescere il culto della Vergine Maria del Rosario e supplicano il reverendo procuratore della chiesa affinché accetti la fondazione della cappella e il fatto di corroborare e validare questa fondazione. Tutto questo, probabilmente, è avvenuto nel tempo trascorso dall’approvazione (ottobre 1572) al giorno in cui il notaio stila questo atto (marzo 1573)”.
Una scoperta storica importante soprattutto per la città di Campobasso, che in un certo senso, riscrive la storia del passato. E non solo la scoperta della terza Confraternita ma anche altre importanti testimonianze storiche.
Il saggio è disponibile per tutti GRATUITAMENTE sui profili di Academia.edu di Libero Cutrone, Laureato in Lettere presso l’Università del Molise e Gioele di Renzo laureando al corso di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli studi del Molise, autori tra l’altro di altri saggi di interesse storico. (MDL)