La maschera tradizionale del “Diavolo” a Tufara
Tufara, 17 gennaio. Mentre la campana scandisce dall’alto del campanile, con i suoi rintocchi, il mezzogiorno, “ha inizio il carnevale”. E’ salutato dalla esibizione di un asino rivestito di stracci, condotto da persone camuffate da pagliacci: questi, con sapienti battute, tra il serio e il faceto, divertono la gente. Da questo momento, per il paese, si respira un’aria diversa, elettrizzante, strana: senza distinzione alcuna, tutti, invasi da una febbrile attesa, sono in continuo fermento, impegnati in preparativi rivolti al prossimo fatidico martedì grasso. Questo giorno è speciale per la piccola comunità: il paese si popola all’inverosimile, è invaso da turisti, curiosi, che giungono dalle più disparate località; decine di emigranti ritornano, vengono richiamati da un qualcosa di inspiegabile, un vero e proprio ritorno alle origini, allo scopo di visitare la famiglia, ma anche di rendere omaggio alla tradizione, sulla falsariga di una festa pasquale o natalizia. Già molto è stato detto e molto è stato scritto sul Carnevale di Tufara e sulla sua maschera tradizionale: “il Diavolo”. La maschera di Tufara è tra quelle che conservano le antiche caratteristiche, da cui traggono origine. Anche se il suo significato primitivo si è in parte perduto, essa rappresentava, un tempo la passione e morte di Dioniso, Dio della vegetazione, le cui feste si celebravano in quasi tutte le antiche società agrarie.
Programma del Carnevale di Tufara 2015 che si terrà il 17 febbraio:
Ore 14:00 IL DIAVOLO. sfilata delle maschere tradizionali: GIURIA, MAMMA e PADRE DI CARNEVALE U PISCIATUR
Ore 16:00 sfilata delle maschere allegoriche
Ore 17:00 Pioggia di dolci In PIAZZA LARGO DEL CARMINE
Ore 18:00 Processo e condanna a morte del CARNEVALE “piazza Garibaldi”
Il Carnevale de “I mesi dell’anno” di bagnoli del Trigno
Il Carnevale di Bagnoli del Trigno rientra tra le rappresentazione carnevalesche che fanno della personificazione del ciclo annuale il fulcro della rappresentazione scenica. Nel Molise fino a qualche decennio fa erano abbastanza diffusi questi rituali carnevaleschi in cui venivano rappresentati i mesi dell’anno attraverso l’allestimento di carri trainati da animali (Campobasso, Riccia, Cercepiccola, Gualdialfiera, Isernia e Bagnoli del Trigno). I carri e i personaggi erano espressione della ciclicità della natura vista dal contadino. Il rito affonda, dunque, le sue radici nella tradizione della civiltà contadina, ma in realtà ha origini antichissime. La personificazione delle stagioni ha ispirato l’uomo sin dai tempi degli Egizi, dei Greci e dei Romani, ma è con la diffusione delle ballate e delle canzoni in italiano volgare che questa tradizione prende il largo. Tale repertorio medioevale riesce a sopravvivere e ad arrivare sino ai nostri giorni inserendosi nel folklore delle regioni dove assume le sembianze di drammatizzazione carnevalesca. Il Carnevale dei 12 mesi di Bagnoli del Trigno, pur inserendosi nei riti propiziatori che tendono a creare gli auspici per il buon raccolto della terra, ha note specifiche legate al canto popolare bagnolese ” Sanghe de Serinella ” nel quale si narra di un certo ” Francische lu giulliere “. 17 febbraio 2015 Bagnoli del Trigno (IS)
Carnevale Larinese 2015
Larino (CB) Programma della quarantesima edizione del Carnevale di Larino si svolgerà nei giorni 14,15 e 17 febbraio 2015.
Martedi grasso 17 febbraio:
Ore 18.00 “Martedi grasso al centro storico” corpi di ballo, pupazzi di cartapesta. Piazza Vittorio Emanuele II.
A cura dell’Associazione Car : il palo della cuccagna per gli adulti e il gioco della pignata per i bambini.
Ore 19.30 Inaugurazione della Mostra permanente Carnevale Larinese, 40 anni di storia.
Ti racconto il Carnevale: lectio magistralis di mauro Gioielli ad Isernia
Protagonista del pomeriggio culturale di lunedì 16 febbraio sarà Mauro Gioielli che terrà una lectio magistralis intitolata «Ti racconto il Carnevale». Oltre alla conferenza, Gioielli proporrà la visione del filmato “L’uomo, l’animale, la maschera” (un documento d’antropologia visiva da lui realizzato nel 2008 per l’editore campobassano Luigi Palladino) e, infine, in veste di folk-singer, eseguirà alcuni canti tradizionali con Ivana Rufo e Lino Miniscalco della etnoband ‘Il Tratturo’.
Gioielli è considerato fra i massimi esperti italiani per quanto concerne i riti del carnevale, con all’attivo la pubblicazione di numerosi libri, saggi e articoli. In tale ambito, il Molise gli deve tantissimo, infatti, nel 1986, Gioielli scoprì e salvò dall’oblio il celebre carnevale dell’Uomo-Cervo di Castelnuovo al Volturno; poi, negli anni novanta, fu protagonista del revival del Carnevale dei Mesi di Bagnoli del Trigno e della mascherata isernina “La porta dell’inferno”. A ciò si aggiungano le lezioni tenute su queste feste in ambito universitario (La Sapienza e Unimol), il recupero di decine di canti e musiche tipiche del carnasciale italiano, la realizzazione di fondamentali materiali filmati e la direzione artistica di tutti i più importanti eventi carnevaleschi della regione, fra cui l’imponente raduno di maschere zoomorfe che si tenne a Isernia nel 1998, che ancora oggi viene considerato dagli studiosi come il più interessante evento carnevalesco mai organizzato in Molise. E il documentario che sarà proposto lunedì prossimo, ossia “L’uomo, l’animale, la maschera”, ripercorre appunto quella straordinaria manifestazione.
Evento organizzato dal Centro Sociale “Sabino d’Acunto” e dal Comune di Isernia per lunedì 16 febbraio, con inizio alle ore 16:30, nella sede del Centro, in piazza Michelangelov
Corteo mascherato per le strade di Riccia
Martedì 17 febbraio, dalle ore 15, a Riccia via al Corteo in maschera. Organizzato dal Comune e dalla Pro Loco di Riccia, in collaborazione con la Compagnia teatrale “Senza Pretese”, le Associazioni culturali, sportive, di danza e di volontariato, i bambini e i genitori delle Scuole dell’infanzia statale e paritaria e delle Scuole Elementari e Medie, hanno voluto organizzare il corteo mascherato per le strade cittadine. “Abbiamo voluto riproporre – afferma il consigliere delegato alla Cultura Tonino Santoriello – l’antica tradizione riccese del funerale di Carnevale. L’ultimo giorno di Carnevale si era soliti mettere in scena un lungo e pittoresco corteo funebre, tenuto con continuità molti anni addietro e poi sporadicamente, che al suono di campanacci e fra pianti e gemiti simulati andava a precipitare un fantoccio, che rappresentava carnevale, giù per la Prece, cioè la rupe del castello. Il gran finale – continua Santoriello – era preceduto dalla lettura del testamento e il rito si inscriveva nei tanti ad esso simili per sviluppo e sottintesi propiziatori e purificatori. Non a caso dopo Carnevale vi è l’inizio della Quaresima e del periodo di digiuno e di astinenza”. Il raduno delle maschere che daranno vita al corteo è previsto per le ore 15 in Piazza Municipio. Da questo luogo si snoderà la sfilata che percorrerà Via Costanza di Chiaromonte, Corso Carmine, Via Roma, Via Garibaldi, Via Marconi, Salita Airella, Via Airella, Via Mulattieri, Salita San Michele. Nel largo della Cappella di San Michele, la parte più alta del paese, si terrà la rappresentazione scenica della lettura del testamento e sarà buttato giù dalla rupe Carnevale. A seguire, nella palestra della scuola elementare di piazza Umberto I, per concludere in allegria la manifestazione sarà svolta una festicciola e offerto un buffet di dolci di carnevale ai presenti. Vive parole di soddisfazione sono state espresse dal sindaco di Riccia, Micaela Fanelli, e dal Presidente della Pro Loco, Salvatore Moffa. Gli stessi, nel ringraziare sia i coordinatori dell’evento Tonino Santoriello, Mariapina Santopuoli, Mariarosaria Mignogna e Arianna Manocchio, sia la compagnia teatrale “Senza pretese”, tutte le associazioni e i bambini delle Scuole riccesi, i quali hanno accolto con entusiasmo ed eccitazione l’invito a partecipare, hanno riaffermato la validità di recuperare le tradizioni popolari che si vanno perdendo, perché con esse si torna indietro nel tempo e si comprende il vero significato del sapersi divertire con poco facendo comunità.