Un antico percorso che si articola su salite e discese fino a ritornare sui propri passi davanti a “lo castello di Vinchiaturo” meglio conosciuto come casa Jacampo dove, su un antica basola di pietra locale, il vincitore sempre a forza di lanci dovrà collocare la “pezza de casce” pronunciando la fatidica frase: “A la `n `tutta!”, o meglio “E’ tutta qui !”. Ma il gioco popolare in che consiste? Si gioca a due squadre di numero illimitato di partecipanti e a turno, a forza di bicipiti, la pezza, forma di circa trenta chili di parmigiano, viene lanciata sul percorso prestabilito ormai da secoli.
Una volta che la Pezza è stata lanciata dal giocatore verso un punto scelto dal caposquadra, dovrà essere ben visibile dal pubblico e dagli avversari; in caso contrario, viene proclamata “J’è ceca!”, o meglio è cieca, cioè non si vede e così il tiro viene dichiarato nullo per la compagine a cui il tiratore appartiene. Per motivi di svantaggio comunque è possibile usufruire delle “bòtte”, una sorta di carta jolly che dà la possibilità di decrementare lo svantaggio acquisito. Tali tiri, “le bòtte”, vanno usufruiti dopo gli scassi della partenza, i passi carrai dei marciapiedi in pietra davanti all’asilo come stabilito dalle antiche regole tramandate dai vecchi giocatori. Non mancano tirate di casacca, schiaffi e pacche rumorose artatamente castrone dai più veterani con parole pesanti e minacce appartenenti all’antico canovaccio della tradizione carnevalesca vinchiaturese, e non manca chi condisce con fresca zizzania il piatto del divertimento.L’evento alle 14.30 in Piazza Municipio il 31 gennaio era riservato alle donne.
SSaranno percorsi vicoli, giardini e altre piazze con le squadre maschili che si cimenteranno nel rotolamento del pezzo di formaggio domenica 7 febbraio dalle ore 12:00.