Il manifesto fonte di storia
I manifesti murali quale fonte documentaria della storia nazionale così come riflessa, vissuta e interpretata, nell’immediatezza del suo svolgersi, in una comunità cittadina. E’ il taglio che si è voluto dare alla prima rassegna di manifesti, locandine e volantini provenienti dalla preziosa collezione posseduta dalle Biblioteche Riunite Comunale e B.Labanca di Agnone. “La Storia sui muri” esordisce con una selezione di trentasei “documenti” dedicati alla nascita e avvento del Fascismo in Agnone sin dai suoi primi vagiti precedenti la prima Guerra mondiale, ma non terminerà con essa.
La collezione, costituita da oltre duemila “pezzi” che vanno dal 1848 ai giorni d’oggi, permetterà infatti lo svolgimento di più rassegne, temporali o a tema, che attendono solo di essere organicamente pensate e realizzate per restituire, interi pezzi di storia italiana e agnonese diversamente non ricostruibili con una tale con una inaspettata vivacità e certezza, documentale.
Nicola Mastronardi, curatore
Ho fortemente creduto alla validità di una mostra che avesse come protagonisti i manifesti conservati dalla nostra Biblioteca, fin dalla prima idea paventata dai curatori. Pur nelle ristrettezze finanziarie dei tempi correnti, il sottoscritto e l’Amministrazione comunale non hanno voluto privare la comunità cittadina di una preziosissima occasione di “ritorno alla luce” di tanti scritti, avvisi, inviti, polemiche politiche e appelli contenuti in “pezzi di carta” che si dimostrano, sin da questa prima Sezione dedicata al primo Fascismo, essere insostituibili testimoni di storia vissuta, sofferta, subita e spesso “gridata” dalle cantonate della città.
Michele Carosella, Sindaco di Agnone
Inquadramento storico
Gli anni immediatamente precedenti la Grande Guerra e gli anni immediatamente ad essa successivi sono gli anni più densi e significativi per la storia politca dell’Italia unitaria. Per la prima volta si affacciano alla ribalta sociale le grandi masse ed esse si riveleranno il vero motore della storia nazionale. Sono anni di grandi conflitti e di passioni, dove l’opinione pubblica viene forgiata attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, come i giornali. La prima guerra mondiale rappresenta l’effettivo inizio del Novecento, perché essa crea nuove forze politiche e le contrapposizioni si fanno frontali. I socialisti, i liberali, i democratici, i nazionalisti, i comunisti, i fascisti: ognuno col proprio bagaglio ideologico cercano di costruire un nuovo modello di società secondo le proprie convinzioni sociali, economiche, politiche. L’avvento del suffragio universale maschile, l’occupazione delle terre, delle fabbriche, le elezioni generali amministrative per i comuni e le province, e poi i comizi, le sopraffazioni, le violenze, in una spirale difficile da arrestare caratterizzano un periodo estremamente travagliato per l’Italia: al mito della rivoluzione proletaria, indicata dai socialisti e, poi, anche dai comunisti, si contrappone una ferrea mobilitazione secondaria delle classi medie, che ferocemente si oppongo al “fare come in Russia” dei rossi. I nazionalisti prima e i fascisti dopo hanno il sopravvento sul socialismo e sul comunismo, ma – successivamente – anche sul cattolicesimo politico (il Partito Popolare di don Sturzo e De Gasperi), sul liberalismo, sulla democrazia. L’apice dello scontro si avrà nel 1924, in seguito all’uccisione del segretario socialdemocratico Matteotti, ma nel gennaio 1925 Mussolini riuscirà a chiudere quella grave crisi politica. Il suo governo avrebbe realizzato una serie di riforme che permisero la costruzione di un sistema politico nuovo, autoritario e personale. Con la fine degli anni Venti il sistema politico fascista avrebbe cercato di realizzarsi in forma sempre più totalitaria. Ma questa è un altra pagina di storia.
Giuseppe Pardini, coordinatore scientifico della Mostra.
Professore associato di Storia contemporanea, Presidente del corso di laurea magistrale in Scienze politiche e delle istituzioni europee Università degli Studi del Molise
Inaugurazionre al foyer del Teatro Italo Argentino – ad Agnone
sabato 7 dicembre 2013 ore 10.00
La mostra sarà visibile:
dal 7 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 al foyer del Teatro Italo Argentino
dal 15 gennaio 2014 al 30 settembre 2014 a Palazzo San Francesco