“Nei paesi non si resta mai soli, non ci si sente smarriti, c’è la consapevolezza di essere persone intere”. E’ un sentito omaggio al paese d’origine, Pietracupa, in provincia di Campobasso, quello che emerge dalle pagine del libro “All’ombra della morgia” di Elvira Delmonaco e che ha trovato conferma nelle parole della stessa autrice nel corso della presentazione del volume, avvenuta a Roma.
La serata, svoltasi presso i locali della Confederazione degli italiani nel mondo, in collaborazione con l’associazione “Forche Caudine”, lo storico circolo dei molisani a Roma, ha visto l’introduzione di Claudio Camillo, anche lui originario di Pietracupa, autore di un fortunato libro sul paese molisano, intitolato “La valigia di cartone”. Camillo, ex dirigente dell’Atac e oggi docente universitario presso la facoltà d’ingegneria, nonostante sia nato a Roma è molto legato alle origini molisane, tanto da offrire ai presenti veri e propri affreschi delle vicende vissute in prima persona nel paese d’origine.
A seguire Giampiero Castellotti, giornalista, ha portato i saluti del presidente della Confederazione degli italiani nel mondo, l’ex parlamentare Angelo Sollazzo, impossibilitato ad essere presente, e ha sottolineato l’importanza di queste occasioni di aggregazione umana e sociale, che rivalutano il senso della memoria e dell’identità. Per il direttivo dell’associazione “Forche Caudine”, di cui Castellotti è presidente, erano presenti in sala anche Gabriele Di Nucci ed Ida Santilli.
Ha poi preso la parola il sindaco di Pietracupa, Camillo Santilli, il quale ha ricostruito il percorso storico del paese, illustrando il nuovo progetto “Parco delle morge” che vede capofila proprio il paese molisano da lui guidato.
L’analisi del volume, composto da numerosi racconti, è stata compiuta magistralmente dalla professoressa Aurora Delmonaco, la quale ha saputo ben individuare ed esaminare approfonditamente alcuni fattori tipici della “vita di paese”, dalla morale sessuale allo status sociale di famiglia, dal complesso rapporto con la modernità al profondo senso di solidarietà. Attraverso la lettura di alcuni brani ha estrapolato sentimenti, speranze, voci e volti scolpiti nella memoria individuale e collettiva.
L’autrice, professoressa in Campania, ha infine raccontato le motivazioni che l’hanno spinta a scrivere il libro, nonostante – come ha ironicamente raccontato – abbia un’innata allergia ad esporsi ad inevitabili critiche o preconcetti: “Lo scopo principale è stato quello di portare Pietracupa fuori da Pietracupa e dal Molise. Cioè di contribuire a salvaguardare la cultura storica molisana, spesso sconosciuta ai più giovani, e farne patrimonio di tutti”. Un’operazione, come ha ammesso, che l’ha resa felice in quanto ha rivissuto emozioni e atmosfere che sembravano sepolte.
“All’ombra della morgia”, dopo il riuscito appuntamento romano, sarà presentato a fine maggio presso il Salone del libro di Torino.
A Roma una serata per Pietracupa grazie al libro “All’ombra della morgia”
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