Sono stati circa novanta minuti di magia, parole e note, quelli a cui decine e decine di persone hanno assistito ieri sera in Piazzetta Palombo, a Campobasso.
I Viaggi di Novecento, questo il titolo dello spettacolo scelto da Pippo Venditti e Diego Florio, a cui hanno “collaborato” tre straordinari musicisti: Marco Mancini, Nicola Corso e Donato Cimaglia.
Un viaggio che narra la singolare storia di Danny Boodman T.D. Novecento a bordo della nave Virginian.
Egli, Novecento, nato ed abbandonato sulla nave che compie viaggi tra gli oceani, all’inizio dello scorso secolo, impara a suonare il pianoforte in modo sensazionale ed incontra il trombettista della band viaggiante che accompagna i turisti, che diventa suo amico e narratore di questa bella e toccante storia.
Dopo migliaia di miglia, ricchi di racconti ed aneddoti, l’amico trombettista, per colpa della Guerra, abbandona la Virginian e perde le tracce di Novecento, probabilmente morto nell’inabissamento della nave.
Una storia semplice, che tocca a fondo i temi dell’amicizia, del rispetto dell’altro e che riesce, attraverso quelle stupende note di piano, a far danzare con la mente gli spettatori nei saloni di quell’imponente nave.
Dopo il monologo “La linea d’ombra” di Joseph Conrad, interpretato dalla speaker tutta molisana Mary Jo, a salire sulla nave Pippo Venditti e Diego Florio che hanno egregiamente interpretato i testi da loro selezionati.
La giusta enfasi, la giusta simpatia ed ironia, la giusta dolcezza.
Simpatico e pragmatico e quasi commosso Pippo Venditti, catturante, convincente e coinvolgente Diego Florio.
Due artisti molisani, insieme alla simpaticissima collega vocalist, che anche ieri hanno donato alla città un piacevole spettacolo.
E poi c’è stata la musica. La regina dello show.
E ieri sera il suo Re è stato il pianista-docente Marco Mancini.
Volava ieri sera su quei tasti, nella sua postura sempre dritta e perpendicolare al pavimento.
Volava sorretto dai suoi amici, prima che colleghi, Nicola Corso e Donato Cimaglia, anche loro senza bisogno di troppe presentazioni.
Un eccezionale intreccio di frasi, di note di luci, colori, nel silenzio surreale di quella stupenda Piazzetta Palombo, che sembra ogni volta essere più bella e più abbandonata.
Allora, anche per questa volta volta, grazie all’Associazione Artisti e Talenti Molisani che ieri sera ha dovuto addirittura pagare il suolo pubblico per mettere in scena lo spettacolo. E lo ha fatto in barba a tutti, amministratori e politicanti, a tutti i livelli, che continuano a mostrare verso tali attività culturali snobismo ed un’ignoranza pressoché abominevole, oppure una falsa e circostanziale sensibilità che sfocia sempre in un nulla di concreto.