Incontro con Salvatore Muccilli, rigenerato e tornato alla sua professione di imprenditore.
Per chi entra in politica il primo comandamento resta quello di fare l’impossibile per non uscirne più. Frequenti i casi di mandati ripetuti all’infinito, tanto da farci sorgere la domanda su quale fosse la professione di partenza del politico. Il più delle volte alla traumatica uscita di scena derivante da un flop elettorali segue, per evitare traumi mentali insanabili al politico trombato, il contentino della collocazione in enti sub regionali. Questa schiera di umanità contorta con il presunto obiettivo dell’interesse civico fa un baffo a Salvatore Muccilli, consigliere regionale prima ed Assessore regionale poi nella gestione Iorio pre ritorno alle urne ed oggi tornato con passione e successo alla sua attività primaria: imprenditore nel settore turistico.
Lo incontriamo nella sua bella casa alle porte di San Massimo dove la strada comincia ad inerpicarsi per raggiungere Campitello Matese. E’ un Muccilli in forma fisica con 23 chili di meno, scattante, sorridente e soddisfatto per i suoi ritrovati impegni. Muccilli diversamente da suoi ex colleghi politici un lavoro lo aveva e dopo la parentesi politica, per giunta ai vertici, ha subito ritrovato la passione del rientro alla sua prima attività. Anzi l’abbandono della politica gli ha fatto bene al fisico riducendo le taglie dei suoi abiti, è infatti difficile per un politico di professione rinunciare a pranzi di lavoro con inevitabili ricadute sulla bilancia. Fateci caso molti politici si sono trasformati in extralarge poco dopo le elezioni con punte preoccupanti in campagna elettorale. Partiamo quindi dall’affermazione che la politica non fa bene alla salute.
“ Sono dell’idea che si debba restare in carica per massimo due mandati, così come succede per i comuni, in modo tale che l’esperienza politica esprima il massimo impegno senza entrare nel retaggio del potere. Io ho ricoperto incarichi in consiglio regionale ed in giunta oltre ad incarichi di partito e sono uscito di scena con oltre 2600 voti di preferenza per strani movimenti elettorali dell’ultimo momento. Nel centro destra ho sempre rappresentato la voce critica esprimendo perplessità nelle scelte a favore della Arena o gli interventi per la Dr , e qualcuno probabilmente non sopportava le critiche. Nell’ultima tornata elettorale ho avuto offerte da varie parti ma ho preferito mantenermi fuori dalla competizione perché ormai saturo della politica e preoccupato dall’andamento complessivo della vita politica regionale. Quindi, dopo sei anni in cui ho forzatamente abbandonato le mie aziende ho deciso di riprendere a pieno la mia attività di imprenditore”.
Non è poco il lavoro che tocca a Salvatore Muccilli, titolare insieme alla sua famiglia di tre alberghi a Campitello Matese e socio di un Resort a quattro stelle in Kenya, per la precisione a Watamo vicino Malindi.
“ Si tratta di un lavoro che amo fare e che mi entusiasma. Ho vissuto in Africa buona parte dei mie ultimi sei mesi in questa struttura che ospita una selezionata clientela proveniente da tutto il mondo. Al mattino presto cominciavo la mia giornata con una lunga passeggiata sulla spiaggia meravigliosa modellata dal gioco delle maree. Estate perenne, barriera corallina, popolazione schietta e cordiale. In questi posti le iniziative economiche offrono ben altre soddisfazioni. Il mio passaporto da investitore mi ha permesso di avere le giuste autorizzazioni ed agevolazioni per impiantare l’attività nel contempo la legge del posto favorisce l’occupazione dei locali. Il personale è infatti del posto anche se formato in Italia . Dall’Italia o meglio dal Molise arriva la pasta, l’olio, il vino e quanto di buono possa soddisfare la richiesta di qualità della clientela. La mia permanenza in Kenya non mi ha impedito di assolvere alla mia attività di consulente turistico che mi ha portato, in questi mesi, a recarmi in Brasile ed in nord America per valutare ed impiantare nuove attività alberghiere per conto di importanti imprenditori del settore. “
A ben vedere la parentesi politica a confronto sembra una limitazione.
“ Non una limitazione ma una parentesi coinvolgente se limitata nel tempo. Di duraturo mi porto la stima e l’affetto di tutti i sindaci ed amministratori che oggi, a distanza di tempo continuano a manifestarmi la loro amicizia e vicinanza, rammarico invece per le cose ben avviate e non concluse nella mia gestione assessorile per mancanza di tempo, come la legge delle polizie municipali, la raccolta differenziata e il riordino dei servizi dei comuni.”
“Calo la pasta?” Ci sussurra la moglie Concetta dalla vicina cucina e ci sembra la maniera più consona per chiudere l’intervista. Inutile aggiungere che i cavatelli con i funghi erano ottimi e che la compagnia della famiglia Muccilli era squisita senza tralasciare la compagnia discreta di India e Roy affezionatissimi cani di casa. Oggi sfatiamo il mito del politico a tutti i costi, costi quel che costi, e azzardiamo l’ipotesi che la politica diventa spesso la professione di chi non ha professione. Per Muccilli è un’altra storia lui le soddisfazioni oggi le trova dal suo lavoro con lo stesso impegno e passione del suo passato momento politico.
Francesco Adamo