Inaugurata la quarantacinquesima stagione concertistica, organizzata dall’Associazione Amici della Musica Walter de Angelis, con la direzione artistica del Maestro Piero Niro. Sul palco del Teatro Savoia di Campobasso si sono esibiti, il 19 ottobre, i Solisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana, diretti dal Maestro Giancarlo Lorenzetti. Davanti ad un pubblico numeroso, è stato eseguito un repertorio legato in primis alla tradizione musicale del Barocco italiano, di cui fu celebre protagonista Antonio Vivaldi. Due i brani del compositore veneziano, interpretati dalla sola orchestra: il concerto in la maggiore ed il concerto grosso in Sol minore F IV n.8, caratterizzato dall’alternanza delle parti eseguite dal “tutti” o “concerto grosso” con quelle eseguite dai “soli” o “concertino” ( due violini e basso continuo).
Il programma della serata ha inoltre messo in evidenza l’influenza che la musica italiana, composta a cavallo tra Seicento e Settecento, esercitò in Europa settentrionale. L’orchestra ha infatti interpretato i concerti n. 2 e n.5, tratti dalla raccolta dei sei Concerti Armonici. In virtù del suo stile tipicamente italiano, l’opera fu a lungo attribuita a Giovanni Battista Pergolesi. Solo nel 1979 se ne scoprì l’autentico autore: il conte olandese Unico Wilhelm van Wassenaer, che compose probabilmente i concerti tra 1725 ed il 1740, preferendo però non pubblicarli a suo nome. Doveva necessariamente conoscere lo stile musicale italiano, al quale si ispirò a tal punto in questa raccolta, da farne ipotizzare la paternità di Pergolesi. Protagonista sul palco del teatro Savoia anche il mandolino solista di Cecilia Loda. La musicista, che collabora stabilmente con “I solisti dell’Orchestra Filarmonica italiana”, ha eseguito il concerto per mandolino e orchestra in sol maggiore di Hummel e quello in re maggiore di Vivaldi. Piuttosto inusuale per l’ orecchio moderno la tecnica a percussioni singole, utilizzata dalla Loda in luogo di quella del tremolo, più diffusa nella prassi mandolinistica odierna.Il cartellone della stagione concertistica prevede altri diciannove appuntamenti, nei quali si alterneranno sul palco orchestre sinfoniche, gruppi cameristici, quartetti d’archi, solisti. Sarà un melting pot di prestigiosi artisti, provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa, anche dalla “fine del mondo”, l’America Latina. Le stesse note, le stesse pause, animate da tecniche, sensibilità, strumenti diversi, creeranno di volta in volta una magia nuova.
Benedetta d’Anghera