Si parla tanto di rilancio dell’economia, si parla tanto di rilancio dell’occupazione, si parla tanto di interventi in favore delle Imprese Molisane, da parte della politica, ma di P.M.I non ne parla nessuno. La politica sino ad oggi è stata sorda alle continue richieste delle Organizzazioni di Categoria, allarmate per la grave situazione economica in cui versano le Imprese, non solo le Grandi Imprese, ma soprattutto le Piccole e Medie Imprese di ogni settore. Appelli continui scomparsi nel nulla. Una riflessione importante, che mi preme fare oggi, come in tante occasioni avute sulla stampa locale, è che la Piccola e Media Impresa in Molise rappresenta il 95% del tessuto economico produttivo e se consideriamo che sino ad oggi, tranne in qualche occasione data dalla Regione di poter accedere a bandi di sostegno, talvolta complicati il cui accesso da parte degli imprenditori è alquanto impossibile, le Piccole e Medie Imprese non hanno ricevuto alcun aiuto economico che abbia favorito il loro sviluppo, specialmente oggi nella fase di recessione e di fronte ad un mercato che richiede sempre più competitività.
Il sistema credito è in tilt, le Banche, malgrado l’intervento dei Consorzi Fidi, stentano e più delle volte negano il credito alle Piccole e Media Imprese, anzi chiudono i rubinetti e chiedono l’immediato rientro di eventuali linee di credito in essere. A tutto ciò si aggiunge il ritardo delle Pubbliche Amministrazioni a pagare i crediti alle Imprese, e la pressione fiscale ormai arrivata alle stelle. Alla luce di quanto esposto, è noto a tutti il dato spaventoso, dato alla fine del 2012 da Unioncamere, relativo alle chiusure delle Imprese: è morta una impresa ogni minuto, hanno chiuso i battenti oltre 300.000 imprese, il che vuol dire che sono rimasti disoccupati oltre 1.000.000 di persone, quindi famiglie che versano in gravi difficoltà, senza tenere conto del calo fisiologico dei consumi, quindi della produttività, condizioni sfavorevoli per il prodotto interno lordo. Cosa occorre fare?. Innanzitutto occorre fare rete tra le organizzazioni di categoria e tutte insieme, abbandonando quello sciocco campanilismo, all’unisono, ragionare su progetti ed interventi che possono stimolare la politica ad intraprendere azioni concrete per la nostra Regione, e nessuno può negare che la Confesercenti Regionale, qualche mese fa ha promosso presso la Camera di Commercio di Campobasso il progetto: RE.TE IMPRESE ITALIA anche in Molise, così come è successo a livello Nazionale tra le cinque Organizzazioni delle P.M.I. Purtroppo qualche organizzazione della P.m.i di Campobasso non ha aderito al progetto di costituzione di RE.TE Imprese Italia Molise. Ovviamente tutto ciò non preclude ad altre Organizzazioni di cogliere l’appello nostro a creare un soggetto politico-sindacale unitario par dare più forza alle Imprese che rappresentiamo e per garantire anche le Imprese non tutelate da alcuna Organizzazione di Categoria: di questo me ne stò occupando in prima persona e devo dire che già dai primi contatti che ho avuto con Confimpresa, Confmolise, Confartigianato e Ura Clai, ci sono le premesse per mettere le basi al progetto. Occorre, a nostro avviso inoltre, investire su nuovi settori che sino ad oggi sono stati trascurati: il Turismo, l’Agroalimentare. Un turismo integrato e sostenibile, può garantire lo sviluppo del territorio, occupazione e rilancio dei consumi in favore di tutte le attività produttive. Occorre investire sulla formazione nelle Imprese per la riqualificazione del personale e per garantire sempre di più la migliore qualità dei prodotti, in particolare prodotti dell’agroalimentare, che possono essere competitivi nel mercato nazionale ed internazionale. Ovviamente ogni forma di investimento, utilizzando denaro, pubblico và seriamente monitorato e controllato per evitare il ripetersi film già visti da oltre dieci anni a questa parte, distinguendo e separando l’investimento verso la grande impresa con l’investimento verso la piccola e media impresa.
Graziano D’Agostino
Direttore regionale della Confesercenti