Con l’obiettivo di rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle aree delle regioni rientranti nell’Obiettivo Convergenza ossia Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, ha preso il via nell’ambito del Piano di Azione Coesione, un nuovo intervento che agevoli i programmi di investimento innovativi. Strumenti finalizzati all’acquisizione di immobilizzazioni sia materiali sia immateriali tecnologicamente avanzate, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica. Il tutto basato su alcuni punti chiave valutabili in termini di: riduzione dei costi; aumento del livello qualitativo dei prodotti o dei processi; aumento della capacità produttiva; introduzione di nuovi prodotti o servizi; riduzione dell’impatto ambientale; miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
Il decreto ministeriale che porta la data del 29 luglio scorso che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, prevede una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro, con una quota del 60% riservata alle piccole e medie imprese. Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di “sovvenzione rimborsabile”, che in termini pratici è un contributo finanziario diretto rimborsabile parzialmente senza interessi. La sovvenzione che coprirà il 75% delle spese ammissibili sarà restituita dall’impresa beneficiaria per una quota variabile in relazione alla dimensione – 70% per le piccole imprese, 80% per le medie e 90% per le grandi). Inoltre, l’intervento sarà attuato con procedura valutativa cosiddetta a sportello. A completare l’iter, un decreto del Direttore generale per l’incentivazione alle attività imprenditoriali in cui saranno indicati il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione, nonché le condizioni, i punteggi e le soglie minime per la valutazione delle domande stesse. Si tratta di un’iniziativa, tra l’altro attesa da tempo, che rafforza pienamente la capacità propositiva di regioni che rivendicano da sempre una loro identità imprenditoriale. La quale, specialmente nel Sud d’Italia, spesso e volentieri è guardata con sospetto, causa alcune distonie che creano diseguaglianze tra regioni non sempre inserite nell’ottica dello sviluppo perché in netta antitesi tra loro.
Massimo Dalla Torre