Il Legislatore dedica il capo IV del Titolo VIII del Testo Unico ad analizzare e di conseguenza a regolamentare uno dei rischi più insidiosi, quello derivante dall’esposizione ai campi elettromagnetici durante il lavoro. Il Testo Unico dedica il primo comma dell’art. 207 alla definizione letterale e scientifica dei campi elettromagnetici: per essi si intendono i campi magnetici statici e i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiori o pari a 300 GHz. Data la natura di essi, l’insidia maggiore sta nel fatto che non si tratta di pericoli visibili e quindi immediatamente controllabili ed evitabili. Si tratta in effetti di una forza invisibile all’occhio umano, rilevabile solo con determinati strumenti.
Gli effetti sulla salute possono essere, dagli studi effettuati e dalle statistiche valutate, a breve e lungo termine. Il testo unico si limita a trattare la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti a effetti nocivi a breve termine, quelli derivanti dalla circolazione di correnti indotte o da contatto e dall’assorbimento di energia. La normativa contenuta nel D.Lgs 81/08 non si applica alla protezione da effetti a lungo termine e ai rischi derivanti dal contatto con i conduttori in tensione, poiché, per tali argomenti, il Legislatore ha provveduto diversamente, esprimendosi in altri ambiti normativi. Una importanza particolare assumono, nell’ambito della disciplina che si occupa dell’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici, le definizioni ed i metodi di misurazione delle grandezze fisiche. L’estrema precisione utilizzata dagli estensori del Testo Unico nasce proprio dalla necessità di dare una dimensione, una mole, un peso, una figura a quello che consiste solo in una energia inafferrabile. Avendo a che fare con una forza indistinguibile perché non visibile, la specificazione dei limiti di esposizione assume un ruolo chiave del quale il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi, deve tenere in massimo conto. Grande spazio darà, nell’estensione del DVR, ai metodi di misurazione dei limiti di esposizione. Nel Testo Unico è presente, con tutta la minuziosità che l’argomento merita, tutto quanto necessita al datore di lavoro per stendere un DVR che tuteli il più possibile i lavoratori dal rischio derivante dall’esposizione ai campi elettromagnetici. Nei prossimi incontri avremo modo di analizzare quanto, con il consueto occhio sapiente, il Legislatore ha previsto in merito.
Cristiana Scappaticci