Dopo aver parlato di dipendenza affettiva proviamo a capire cos’è il suo contrario, e cioè l’amore vero. Parto dal presupposto che per amare si deve aver fatto l’esperienza di essere amati. Tuttavia credo anche che l’amore è un’arte, che come tutte le arti si impara, con la stessa pazienza, costanza e sacrificio che servirebbero per poter suonare uno strumento. L’amore dipendente cerca nell’altro un modo per riempire un vuoto, mettere a tacere un’insicurezza, una mancanza di senso e di completezza. L’amore maturo appartiene ad una persona che sa stare in piedi da sola, quindi può vivere una relazione alla pari, uno scambio reciproco, non usa l’altro come una stampella. L’amore dipendente porta ansia, tormento, paura.
L’amore vero dona serenità, gioia, luce. L’amore vero non fa male, non ci fa mancare di rispetto a noi stessi. L’amore dipendente arriva a compromettere la nostra salute fisica e mentale, intacca i nostri affetti, il nostro lavoro, impoverisce i nostri interessi perchè ci chiude in una relazione in cui l’altro è tutto, è la ragione stessa per cui vivo, e tutto il resto non ha più alcun valore. L’amore dipendente è geloso, possessivo, vuole controllare l’altro, a volte vuole cambiarlo, manipolarlo. L’amore vero lascia liberi, è fiducioso ed ottimista, rispetta la vera natura dell’altro e non vuole cambiarlo per soddisfare i propri bisogni; desidera la realizzazione dell’altro, la sua crescita, la sua autonomia. L’amore vero cerca il bene dell’altro, per qualunque strada questo bene venga raggiunto, secondo le inclinazioni e la libertà di scelta dell’amato, non si intromette, non ostacola, non tarpa le ali, non incatena, non imprigiona. Anzi dilata il nostro cuore rendendolo disponibile ad amare anche gli altri, allarga i nostri orizzonti, ci fa vincere l’egoismo e la chiusura. Se ti amo davvero ti permetto di essere ciò che sei, al 100%; ti faccio sperimentare la libertà di mostrare anche le tue fragilità, i tuoi difetti, le tue povertà, perchè le accolgo, non le giudico, non ti colpevolizzo, ho la forza di guardare dentro di te ciò che neanche tu riesci a guardare, e nonostante questo continuare ad amarti. Se ti amo scommetto su di te perchè vedo la tua bellezza, e ci credo. E spingo te a vederla. Se ti amo ti permetto anche di andare via se lo vuoi. Ti lascio libero anche di non amarmi. Perchè non cerco un tornaconto. Ti amo e basta. Quando sono vittima di un amore dipendente, l’altro per me è una dose. Non è amato per quello che è, ma per la funzione che ha. Il cuore umano ha tante ferite che gli impediscono di amare in modo libero. Ma possiamo scegliere di impararlo questo amore, e sostituirlo al vecchio. All’inizio magari solo con la volontà, esercitandoci con sforzo proprio come se stessimo studiando, facendo una lista dei comportamenti da evitare e di quelli da iniziare a mettere in pratica, fino a che questa modalità di amare non ci verrà sempre più spontanea; anche perchè ne sperimenteremo i frutti positivi di pace, gioia e libertà. Piera Serricchio
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